Allergie di primavera: le sei mosse per stare meglio

raffreddore_bimbaA quarant’anni, per festeggiare questo importante traguardo, c’è chi si regala un diamante, chi un anello prezioso, chi un bijoux.
Io volevo qualcosa di diverso… Io mi sono regalata l’allergia.
Nel giro di un anno sono diventata super allergica alla fioritura delle betulle, graminacee, ulivi, ambrosia… E ogni anno che passa aggiungo qualche voce a questa già lunga lista. Giusto per ricordarmi che il tempo passa.

E così con l’arrivo della primavera occhi lucidi, mal di testa e rinite mi fanno compagnia quotidianamente.

E purtroppo non sono una perla bianca. Sono sempre di più in Italia le persone che soffrono di allergie.

Dati alla mano, la quota di popolazione che soffre di una qualche forma di allergia è passata dal 10% degli anni ’50 a circa il 25% di oggi, con picchi superiori nei soggetti di età pediatrica.

Insomma i bambini sono i più sensibili.

Ma che si può fare?

Io vivo per 8 mesi all’anno con l’antistaminico a portata di mano. Ma tante volte mi sono chiesta: lo devo prendere sempre o solo quando sto male? Se sto meglio posso evitarlo? A lungo andare ci sono delle controindicazioni?

A rispondere a tutte queste domande c’è il dottor Guglielmo Meregalli, l’allergologo del Centro Medico Santagostino che suggerisce una serie di accorgimenti per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Continua a leggere



Cosa facciamo nel weekend?

La primavera è arrivata, le temperature si stanno alzando, il sole si sta affacciando con timidezza.

E’ tempo di uscire, di fare le gite fuori porta, di godersi il weekend con i propri figli, ma come?

Se avete iniziative da segnalare… potete scrivere dei commenti o mandarmi e.mail all’indirizzo vivalamamma@mediaset.it.

Io intanto vi dico che riaprono, finalmente, tanti parchi divertimento.

leolandiaSabato 28 marzo inaugura la nuova stagione Leolandia, il parco divertimenti di Capriate, e lì prende vita, per i più piccini, il Mondo di Peppa Pig.
Si tratta di un’area di 2.500 mq in cui, ad ogni passo, succede qualcosa di inaspettato: i bimbi saranno coinvolti da esperienze interattive che li faranno davvero sentire parte del mondo della loro beniamina.
Ad attenderli: la casa della famiglia Pig con le sue stanze da esplorare; la macchina di Papà Pig parcheggiata in pendenza; il parco giochi di Peppa e George, in cui scatenarsi come non mai; il giardino con le pozzanghere di fango per saltare, il cantiere del Sig Toro, dove fervono sempre i lavori e, naturalmente, Peppa e George, che aspettano tutti i bambini per fare una foto e divertirsi con loro.
Ma non finisce qui: ad attendere gli ospiti quest’anno ci sono anche 4 nuovi spettacoli: l’Allegra Fattoria, con la scoperta dell’affascinante mondo dei pappagalli di Leolandia; Fiesta al Saloon, per vivere il west a suon di musica messicana; Assalto al Galeone, la nuova avventura piratesca e La Bussola del Mare. E se non vi basta, c’è anche tutto il divertimento di 39 attrazioni incluse nel biglietto d’ingresso. Continua a leggere



La dislessia: come riconoscere se il proprio figlio ha un disturbo dell’apprendimento

dislessiaOggi scippo. Sì, scippo un articolo, anzi due, dal blog della mia amica Marta Ferrari: FamilyLife.
Lei ha affrontato, insieme alla dottoressa Taddei, un tema a me molto caro e che, mi sono accorta, interessa tantissimi genitori con i figli in età scolare.
Come si fa a capire se il proprio bambino ha un disturbo dell’apprendimento (DSA)?
Come si può capire se si tratta di un piccolo studente con problemi di dislessia, discalculia, disortografia, disgrafia?
Ovviamente solo gli esperti lo possono stabilire con certezza, ma ci sono dei campanelli d’allarme che noi genitori possiamo riconoscere. Ecco quali: FATTORI DI RISCHIO E CAMPANELLI D’ALLARME

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Ma perché un bambino inizia a fare il bullo?

bulliLa settimana scorsa abbiamo parlato del bullismo e dei fattori che possiamo imparare per osservare con attenzione i nostri figli e capire se possono essere vittime dei bulli all’interno della loro scuola.
Oggi la dottoressa Francesca Santarelli, la nostra psicologa amica, affronta lo stesso tema, ma da un’altra prospettiva: perché si diventa bulli?
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Proteggiamo la vita dei nostri figli: portiamo la sicurezza sulle nostre tavole

Il chicco d’uva, la mozzarella, il prosciutto crudo, il wurstel, le ciliegie, le caramelle gommose.
Tutti cibi che spesso si trovano sulle nostre tavole e che i nostri figli mangiano.

Eppure, proprio questi cibi, a volte possono anche costare la vita ai bambini.

In studio a Mattino5, ospite di Federica Panicucci, il medico Istruttore Rianimazione Pediatrica Marco Squicciarini ha spiegato come portare la sicurezza a tavola, ossia come far mangiare in assoluta sicurezza questi alimenti ai bambini.

Un esempio? Il wurstel come lo tagliate? A rondelle? Continua a leggere



Le mani nei disegni dei bambini

mani

 

Le mani. Come disegnano i bambini le mani?
Da piccoli sono delle linee, poi diventano dei salsicciotti. Poi dopo gli otto anni cominciano a prendere forma, ad assomigliare a delle vere mani.
Ma ci possono essere tanti modi per rappresentarla. Si può disegnare una mano aperta, un pugno, una mano chiusa. Oppure ci sono dei bambini che “dimenticano” di disegnare le mani.

Ognuno di questi esempi ha un significato ben preciso. E oggi la nostra grafologa Candida Livatino ci spiegare qual è:

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Auguri a tutti i papà!

Marco: “Mamma, oggi è la festa del papà e il mio non c’è stamattina, uffa che peccato!” Io: “Marco, non ti preoccupare, papà torna stasera, lo festeggeremo al suo ritorno” Marco: “Sì, ma io gli volevo preparare una colazione buonissima con plumcake e marmellata di more, fette biscottate e tanti cuoricini…” Io: “Lo faremo sabato mattina che abbiamo più tempo… ” Marco: “Allora per sabato mattina gli preparerò la torta con le mele che gli piace tanto” Luca: “Io invece ho preparato per papà  un regalo e una poesia. Abbiamo fatto tutto a scuola” Io: “E allora mi dici la poesia?”… Continua a leggere


Come aiutare i figli vittime di bullismo

bullismo
La settimana scorsa con la dottoressa Francesca Santarelli abbiamo parlato di fobia scolare, ossia di quando un bambino non ha più tanta voglia di andare a scuola.
La psicologa, volutamente, non ha affrontato un argomento difficile, spinoso che è quello del bullismo, perché merita un’attenzione particolare.
Una mamma, però, ha chiesto alla nostra psicologa di parlare esplicitamente anche di bullismo.
Ecco che cosa ci racconta:

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