Tata Lucia: “Un sorriso può cambiare il mondo”

tataluciaI bambini imparano ciò che vivono
Se il bambino viene criticato, impara a condannare.
Se vive nell’ostilità, impara ad aggredire.
Se vive deriso, impara la timidezza.
Se vive vergognandosi, impara a sentirsi colpevole.
Se vive trattato con tolleranza, impara ad essere paziente.
Se vive nell’incoraggiamento, impara la fiducia.
Se vive nell’approvazione, impara ad apprezzare.
Se vive nella lealtà, impara la giustizia.
Se vive con sicurezza, impara ad avere fede.
Se vive volendosi bene, impara a trovare amore e amicizia nel mondo.

Questa poesia meravigliosa è della poetessa americana, pedagogista ed insegnante Dorothy Law Nolte (scomparsa nel 2005).

Dorothy Nolte conclude chiedendo: con chi vivono i nostri figli?
Con noi genitori.
Ebbene, i bambini ci osservano, crescono e vivono seguendo il nostro esempio.

Una poesia bella, meravigliosa, vera, ma che ci carica di responsabilità.
Di questo ha parlato Tata Lucia a Mattino Cinque, ospite di Federica Panicucci (VIDEO).

“Un sorriso può veramente cambiare il mondo. Pensare positivo aiuta davvero a vivere meglio.
Chiedete ad un bambino di chiudere gli occhi e di pensare ad una cosa bella. Osservatelo, vedrete come i lineamenti del viso si distendono, si rilassano. Per cui mettiamo nei nostri bambini pensieri buoni. Non pensieri di rabbia, di violenza e di non rispetto”, ha detto Lucia Rizzi.

“Il primo bullismo, ha continuato la tata, nasce a volte anche in famiglia. Se il vostro bambino vi porta a casa un sei e voi anziché accettarlo gli chiedete: come mai il tuo compagno ha preso otto?
Questo atteggiamento è già una forma di violenza.
Bisogna invece incoraggiare il bambino, dargli fiducia: “Dai, vedrai che la prossima volta riuscirai anche tu!”
In conclusione, se agiamo in modo positivo daremo forza ai nostri figli. E loro copieranno questo ottimismo vivendo meglio”.

Che dire? Come dare torto alla Nolte o a Tata Lucia?

Impossibile. In questo caso credo che abbiano ragione al 100%. E sarebbe veramente bello agire in questo modo.

Il l’ho sperimentato con Marco: se lo sgrido, si mortifica ancora di più. Se invece lo incito, gli do fiducia, lui tenta di dare il massimo. A volte ci riesce, a volte no. Ma almeno ci prova!

Purtroppo i problemi di ogni giorno, l’ansia, lo stress, il tempo che manca, pesano anche sull’umore di noi adulti e la pazienza si volatilizza. E alle marachelle dei nostri figli, al voto negativo portato da scuola,  non riusciamo a reagire con il sorriso e la carezza, ma con una bella e sonante sgridata!

Siamo umani anche noi e, anche se dobbiamo essere d’esempio per i nostri pargoli, possiamo sbagliare anche se in buona fede. Non siamo nati genitori, stiamo imparando ad esserlo con loro!

Stamperò questa poesia e metterò il foglio in bella vista, con una calamita, sul frigo. Così… come promemoria, giusto per non dimenticare che devo dare il buon esempio ( ahhhhh, poveri figli miei! :))

 

 

47 risposte a “Tata Lucia: “Un sorriso può cambiare il mondo”

  1. @AmbraFI: non sono d’accordo sul fatto che i comportamenti sono reiterati se noi enitori siamo concordi e fermi a mettere uno stop e se le nostre promesse di punizione diventano realta’ e non solo minacce, perche’ i nostri bimbi sono intelligenti provano a spostare il limite a loro comodo e tornano indietro quando capiscono che non l’avranno vinta. Questo per me e’ educare…cosi’ se non sei responsabile del tuo gioco e non lo riponi al suo posto quando hai finito di giocare, io te lo tolgo perche’ vuol dire che non ci tieni abbastanza e quando te lo rido’ spero tu abbia modificato il tuo atteggiamento senno’ lo sequestro di nuovo. Certo lo scopo e’ quello di far capire che ogni cosa ha il suo posto e tutti dobbiamo contribuire a mantenere la casa in ordine e a far si che ogni oggetto non si rovini perche’ lasciato in giro, ma questo glielo spiego a voce una volta, perche’ gia’ alla seconda Fede lo sa benissimo e il fatto di lasciare i giochi in giro e’ solo per pigrizia con la speranza che qualcuno faccia ordine al suo posto…non sono dell’idea che le cose vadano spiegate all’infinito ma che il messaggio arrivi a destinazione con le buone o con le “cattive”.
    Comunque a 17 anni gli sequestrero’ le chiavi del motorino o gli vietero’ di uscire con gli amici la punizione si trova sempre correlata all’eta’

  2. @ambraFI: perdonami eh io non sono un tutor/professore o chicchessia ma l’esempio che hai portato non credo che abbia sortito l’effetto. Si hanno chiesto scusa perché nella maggior parte dei casi non possono rientrare a scuola se non lo fanno….La sospensione invece dovrebbe ripercuotersi sulla condotta che è diverso xkè specialmente alle medie si boccia con la condotta bassa. Se avessero voluto punirli con il metodo che dici tu non li avrebbero inviati alla primaria ma magari in qualche ospizio, che è un tantino diverso dall’accudire bimbi che mangiano e sicuramente più sconvolgente. Vabbe io in questo argomento sono ovviamente di parte quindi non aggiungo altro.

  3. @ginger70: sperando ti possa essere d’aiuto 8ne avevo già parlato in un altro post) sappi che mia mamma uusava la tua tecnica….ti giuro che io ancora adesso soffro maledettamente pensando (soprattutto a una volta in particolare) ai miei giochi persi e buttati…mi sembra un patrimonio inestimabile andato perso…e ancora ci soffro! Non farlo!

  4. @ AmbraFI: secondo me dipende dal carattere della persona.
    A 17 anni uscii di nascosto con un ragazzo. I miei sapevano che uscivo con lui ma volevano che ci fosse una mia amica con noi.
    Invece io il terzo incomodo non lo volevo, né l’amica mia voleva esserlo. Ci mettemmo d’accordo e per qualche mese tutto andò a posto. Io cercavo di ottenere il permesso per vederlo da sola, di giorno ovviamente, ma nulla.
    Poi un giorno i miei fecero una passeggiata e ci beccarono che ci baciavamo al parco. Poco prima avevano incontrato per caso la mia amica e io non ero con loro. Altrettanto per caso mi videro perché l’amica mia non sapeva dove fossi, e all’epoca niente cellulare.
    Pandemonio perché avevo tradito la loro fiducia. Dissero che se ci avessero visto parlare su una panchina, no problem. Ma baciarsi in quel modo… e poi dissero che c’era pure un guardone. Io non l’ho visto ma ci credo, ci poteva stare.

    La punizione arrivò. Tralascio quella più umiliante, quella che se ci penso ancora adesso mi fa salire il sangue alla testa.
    Ma per mesi non potei andare dalla mia amica a studiare. Doveva venire lei da me perché io al massimo potevo andare a scuola. Se invece dovevo andare da un’altra ragazza, non coinvolta, allora potevo andare a casa sua.

    Ho più rifatto una cosa del genere? NO. Mi bastò una volta.

  5. Cri Cri, più ti leggo più sto imparando ad apprezzare ciò che racconti e gli esempi di vita che ci riporti. Devi essere una madre molto buona, non parlo solo di bontà in sè, bensì di razionalità ed equità. Sembri una madre obiettiva e coerente, soprattutto rispettosa delle tue figlie. Il fatto poi di spiegare il tuo gesto è ammirevole perchè io sono sempre stata abituata al “fai come ti dico io” e al mio “perchè” la risposta è sempre stata “perchè lo dico io” oppure “perchè sono tua madre / padre” STOP. Ciò che desidererei da “grande” è la stima e il rispetto di mia figlia, e spero davvero di mettere in atto con lei tutti i buoni propositi che mi ripeto costantemente e soprattutto di poter essere coerente nei suoi confronti, anche con le punizioni, per non confonderla. Grazie a te ma anche a tutte le altre amiche perchè da ognuna si può sempre imparare qualcosa, anche a cambiare una parte di noi stesse.

  6. @CriCri: onestamente ti boccerei anche io. Il tuo regalo (gelati) dopo che l’avevi messa in punizione fa passare come messaggio subliminale che ti senti in colpa. Ovviamente lei era felice, anche perchè…ha saputo di averla vinta! Ti ha detto quello che sapeva che ti volevi sentir dire, e cioè che aveva sbagliato, e tu l’hai perdonata!
    In realtà la tua punizione non era sbagliata…il fatto di uscire era una “cosa in più” e farla stare a casa a riflettere invece di avere l’uscita era giusto secondo me, ma finita come è finita secondo me non ha un “proseguo”. Mi speigo, dopo essere tornate a casa avresti dovuto indicarle un modo per “rimediare”, per “correggere l’errore” e non darle un premio (che avevi già comprato) perchè lei ha ammesso di aver sbagliato!

  7. @Ginger70: il mio farà 4 ani ad aprile!
    Invece, ragazze, è giusto secondo me….cioè, mi spiego, non è che la punizione che dite voi non sortisca effetto, ma, per la famosa 2forbice dei 10 anni” risolve lì per lì ma non “educa” per il futuro. Che farete quando avrà 17 anni? perchè la punizione sbagliata inibisce il comportamento sbagliato solo lì per lì, e non sul lungo periodo. E’ dimostrato che i comportamenti sono reiterati!

    SilviaFede: hai fatto la stessa obiezione che ho fatto io stamani alla prof! Ma lei mi ha risposto che, se anche la “punizione” può essere piacevole, non è che perde il suo risvolto educativo! Cioè…se lì per lì dover uscire a comprare il vaso gli può dare noia, poi magari ci si diverte, diventa una cosa piacevole…soprattutto quando lo darà alla mamma…ebbene, questo fa riflettere! capirà che il vaso della mamma è importante, che non si deve rompere, e se qualcuno romperò quel vaso lui per primo ci soffrirà perchè l’ha scelto lui, di sicuro capirà come certi comportamenti possano ar soffrire!
    nel caso invece dell’aiuto (per esempio alla sorellina) lì per lì non vorrà, ci sarà costretto, ma aiutando un altra persona, imparando la generosità, rifletterà sul suo comportamento sbagliato!
    Ovviamente per qualche giorno non si dovrà concedere qualcosa in più che chiede: tipo: l’amichetto lo invita a giocare a casa sua, gli diremo no. ma MAI togliere ciò che già ha (tipo: per due giorni niente tv) perchè è un arma che ci si ritorce contro. Quando crescerà dirà: chissenefrega! se invece diciamo “NO” a qualcosa che LUI sta chiedendo in più perchè in quei giorni deve riflettere e occuparsi della sorellina…beh, è diverso!

    Ricordate una cosa: dobbiamo fargli smettere di fare cose sbagliate NON perchè hanno paura di una punizione ma perchè HANNO CAPITO che quella cosa è sbagliata!

    Inoltre i nostri figli crescono, e OGNI FASE DELLA VITA si espone a nuovi comportamenti sbagliati (ne inventano sempre una!) vi troverete, così facendo, a inventare sempre punizioni più dure perchè la sua “resistenza” crescerà! meglio insegnargli a riflettere!

    Vi racconto cosa è successo alla nostra scuola (e si riallaccia ai casi di bullismo..) c’è stato alle medie un caso di bullismo di 3 ragazzi verso un compagno…la preside li ha sospesi, ma in quel periodo sono dovuti andare alla primaria (elementari) ad aiutare (con un supervisore): a mensa, a pulire, varie cose…Beh, non ci crederete, ma…questa cosa li ha fatti maturare. Sono cambiati. e hanno chiesto scusa a quel compagno.

  8. @ambrafi: bah, sicuramente avrà una valenza psicopedagogica o come si dice in gergo ma onestamente secondo me potrebbe (e secondo me non molto) essere applicato a bimbi fino ad una certa età. Anche se personalmente non l’applicherei cmq. Ti porto un esempio. Martedì giorno di carnevale il pomeriggio dovevo fare un esame in ospedale, avevo già deciso che mi sarei presa anche l’altra parte della giornata per portare le ragazze alla sfilata e passare con loro del tempo di qualità (non che i carri fossero di qualità ma voleva essere un momento di condivisione). Ero andata a prendere la piccola da scuola appena dopo pranzo e avevo detto alla grande di sbrigarsi a fare i compiti così al mio ritorno saremmo andate senza perder tempo. Sono tornata poco prima delle 17:00 bene mia figlia era davanti alla TV e non aveva studiato storia e finito i compiti di matematica. Devo ammettere che non l’ho presa bene, le ho detto guardandola dritta negli occhi e a voce alta che io e la sorella saremmo andate e lei no perché non si può essere sempre giustificati nella vita. Le ho ribadito che io la amo più di ogni altra cosa ma che sarebbe rimasta a casa. Non ha replicato. Ho fatto vestire la piccola e siamo uscite (dentro di me volevo morire perché mi dicevo e se muoio davvero perché quest’esame non mi lascia scampo lei cosa ricorderà di me? Penserà che ha avuto una mamma super cattiva?). Stavo cedendo allora ho telefonato a mio marito il quale mi ha incoraggiato e mi ha detto che non dovevo cedere perché ns. figlia era consapevole dell’errore e sapeva il mio stato d’animo in questo momento. Non ho ceduto anche se mi è costato non immagini quanto. La sera quando siamo tornate l’ho presa da parte e le ho spiegato la mia decisione e le ho chiesto se secondo lei avessi avuto ragione o torto, lei mi ha risposto che avevo ragione perché non aveva fatto ciò che le avevo detto ma che cmq le era dispiaciuto rimanere a casa. A questo punto l’ho abbracciata e le ho mostrato un vassoietto con dei gelatini x tutti (da noi li fanno buonissimi) e le ho detto che era un modo x far pace. Le si sono illuminati gli occhi. Io a questo punto penso che il tuo insegnante mi avrebbe bocciato in tronco!!!

  9. @ambraFI: sono parzialmente d’accordo sulla punizione del “fare” , secondo me dipende dalle situazioni…per quelle che hai descritto o situazioni simili la approvo, ma se il comportamento sbagliato e’ ripetuto e diventa un atteggiamento abituale sono per la punizione della privazione…ad esempio se non mette a posto i giochi Fede sa che gli verranno tolti per un po’ di tempo, anche se si tratta del suo gioco preferito, perche’ non e’ un errore occasionale ma un atteggiamento voluto visto che sa benissimo qual e’ il comportamento giusto.
    E poi non vorrei si tramutasse in un’occasione per fare qualcosa di diverso, ad esempio andare a comprare il vaso nuovo e non come una vera punizione…per me la punizione ha lo scopo di ricordargli che ogni azione ha una conseguenza positiva o negativa…quindi se si comporta bene viene gratificato e in casi eccezionali addirittura premiato, se si comporta male viene privato di una cosa che ama fare…
    Forse dipende anche dall’eta’ del bambino, se sono molto piccoli e’ un conto, ma quando cominciano a crescere devono prendersi la responsabilita’ delle loro azioni

  10. @ MariaPia: che scuola fa tua figlia? Perché se fa le superiori, o le medie… non ci sono i colloqui prima delle pagelle?

    @ Ambra: guarda, se la punizione per il vaso rotto è che deve andare a comprarne uno nuovo, non so quanto il bambino possa capire che è una punizione, perché magari ci si diverte pure… Se invece per il vaso rotto saltano i cartoni, o la festa… magari ci pensa su due volte.

    Nota a parte per i lavori socialmente utili: per me lo sono solo in determinati casi, quando non si parla di cose che vanno sul penale. Esempio, quando sento di minorenni che stuprano coetanee e loro si beccano qualche mese di lavoro socialmente utile o la “messa in prova”, mi sale il crimine. Se hanno il fegato di rovinare una ragazzina, devono averlo anche per andare in galera. Poi puoi anche fare il lavoro socialmente utile, ma la sera torni in carcere a dormire.

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