Tutto è bene quel che finisce bene… Ma che spavento!

Per una serie assurda di coincidenze ieri Marco è rimasto da solo fuori dalla scuola.

Girovagava nel piazzale alla ricerca della tata o di qualcuno per portarlo in palestra.
Ma non c’era nessuno.

E allora, preso dallo sconforto, ha cominciato a piangere. La mamma di un suo amichetto, fermatasi lì per puro caso, l’ha visto, l’ha coccolato, l’ha tranquillizzato e ha cominciato a fare un giro di telefonate.

Ma il mio cellulare, pur sembrando perfettamente funzionante, era fuori campo, comunque non riceveva le chiamate. Non era mai successo prima!

Sigh! Che sfiga assurda.

Dopo una serie di tentativi, è andato a prenderlo il papà di un altro amichetto che va con lui in palestra e ha portato entrambi i bambini alla lezione di Takewoondo!

Tutto è bene quel che finisce bene.

Ma vi assicuro che la rabbia mista a sconforto è stata tanta.

Tutto è cominciato per me alle cinque meno un quarto, quando ho provato a chiamare la tata per sapere se andava tutto bene, visto che in questi giorni sta curando anche Luca (a casa con la febbre).
Mi sono accorta che il cellulare era fuori uso. L’ho spento, riacceso, spento, riaccesso… Quando ha “ripreso conoscenza”, ho visto che cominciavano ad arrivare messaggi su messaggi. Avvisi di chiamata a go go.  A momenti non mi viene un colpo.

Finalmente, dopo vari tentativi, sono riuscita a rintracciare la tata: “E Marco?”

Mi risponde: “Mi ha detto che doveva andare in palestra con la mamma del suo amichetto! Ho provato a chiamarti, ma non rispondevi…”

Le dico sbraitando: “Ma da quando dai retta a un bambino di sei anni, senza sentire me? E ora dov’è il bambino?”

Ho chiamato subito la mamma dell’amichetto: “Marco è con me, tranquillia, stiamo andando in palestra, però Maria non mi fare venire più colpi di questo tipo!”

Mi sentivo sprofondare lentamente nelle sabbie mobili!”

“Ma come mai Marco è con te?” Le chiedo con voce tremante.

“Perché hanno chiamato mio marito dicendogli che Marco era rimasto fuori dalla scuola aspettando me! Così lui è andato subito a prenderlo e poi… mi ha pure rimproverata dicendomi che avevo dimenticato il bambino”.

E io, sempre più confusa: “Ma non dovevi prenderlo tu, doveva andare la tata!”

E lei: “Infatti, pure io avevo capito così”

Ero livida, incavolata con il mondo, ma soprattutto con me stessa, perché evidentemente non ero stata sufficientemente chiara con il mondo.

Sentivo intanto come sottofondo Marco che canticchiava in macchina con l’amichetto. Lui era tranquillo. Menomale.

Gli ho parlato al telefono: “Amore tutto bene?”

E lui: “Sì mamma, andiamo in palestra, poi vieni tu a prendermi?”

“Certo, fra un’ora sono lì e ti strapazzo di coccole, tu intanto divertiti!”

Ma com’era stato possibile tutto questo?

Nei giorni precedenti avevo chiesto a questa mamma la fotocopia della sua carta d’identità in modo da poter fare la delega da consegnare alla scuola e quindi permetterle di ritirare Marco e portarlo in palestra nei casi di emergenza.

Lei ha fatto la fotocopia e l’ha consegnata alla tata, fuori dalla scuola, proprio il lunedì pomeriggio.
La sera stessa la tata l’ha data a me chiedendomi: “Perché questa delega?”
E io: “Così può portare Marco in palestra”

E la tata: “No, vado io”

E io: “Ma hai già Luca ammalato”

Insomma… vado io, no va lei, vado io no va lei. Alla fine, io ho capito che andava la tata. La tata ha capito che andava l’altra.

Ieri mattina (ossia martedì) Marco ha consegnato la delega alla maestra, dicendogli che andava via con la mamma dell’amichetto.

Quindi sia la tata, che Marco, che la maestra erano convinti che ci sarebbe stata la mamma dell’amichetto all’uscita della scuola.

Lei, invece, (e aggiungo giustamente) era all’oscuro di tutto. All’uscita di scuola ha preso il figlio ed è andata via.

E così Marco è rimasto da solo nel piazzale. E quando si è reso conto che tutti erano andati via, ha pianto.

Sì, probabilmente non sono stata sufficientemente chiara io, e ne sono mortificata.

Ma punto uno: pago (oltre alla tata) anche il doposcuola, quindi il bambino sarebbe dovuto rimanere dentro alle quattro mura della scuola, non nel piazzale!

Punto due: vorrei tanto sapere cosa stava facendo la maestra, dove stava guardando?

A dirla tutta… Marco mi ha confessato che in un momento di distrazione della maestra lui è sgusciato via…

Ma si può stare tranquilli?

La tata, quando poi la sera sono andata a casa sua a prendere Luca, tremava ancora. E mi ha detto, rimproverandomi, che anche suo marito aveva capito che non dovevano andare loro a prendere il bambino. E che d’ora in avanti deleghe o non deleghe, saranno loro ad occuparsi di Marco e nessun altro. Perché altrimenti possono accadere incidenti di questo tipo. E lei… che ha una certa età potrebbe non sopravvivere ad un altro spavento del genere…

Io, non ve lo racconto neppure, ero affranta e avvilita.

E Marco? Era il più tranquillo. “Sì, mi sono sentito abbandonato e ho cominciato a piangere, ma è durato poco!”

Vabbè… è andata bene. Ora anche Marco ha imparato la lezione!

Ma altro che vita straordinariamente  normale e tranquilla!….

 

32 risposte a “Tutto è bene quel che finisce bene… Ma che spavento!

  1. Queste cose succedono eccome!
    Settimana scorsa, alla materna di mio figlio (che mi piace sempre meno!) una mamma è tornata in classe furibonda perchè mentre toglieva il lucchetto alla bici per andare via diopo aver portato il figlio…se l’è visto arrivare di corsa per chiederle un’ultimo bacio!! Nè la maestra, nè le bidelle alla porta si sono sccorti di un bimbo che usciva da solo dalla porta!!!
    Credo che, al di là dei vari inghippi e equivoci, la scuola abbia agito con un po’ di leggerezza, nel senso che anche se arriva una fotocopia di un documento, debba esserci, giorno per giorno, il genitore che avvisa che QUEL giorno viene QUELLA persona, e non che il bimbo lo dice! Soprattutto se pensano che debba andare via con una mamma….se vedono quella mamma glielo consegnano, e non che rimane da solo!!
    Se la scuola fosse stata più attenta i vostri equivoci si sarebbero risolti diversamente, a parer mio.

  2. @Maria: immagino che spavento per tutti!!
    Sai che anche da noi alle elementari le maestre accompagnano la classe fino al portone e poi tornano indietro, per cui se i bambini non hanno nessuno ad aspettarli nemmeno se ne accorgono. Per fortuna ci sono dei bidelli molto scrupoloso che girano per il piazzale fino a che non sono sicuri che tutti i bimbi siano collocati

  3. ormai è passato ma posso solo immaginare lo spavento, la rabbia, la mortificazione etc etc etc… imporatnte che marco stia bene però sono della tua idea, ma ste maestre che dovrebbero essere i loro anglei custodi dove sono? sgusciato via da dove??? no mi spiace posso capire che non vi siate capite tu la tata e la mamma dell’amichetto, ma non capisco assoluatemtne come un bambino resti nel piazzale da solo x minuti vistoc he si è messoa piangere DA SOLO!!!
    Non esiste assolutamente!!!

  4. p.s. io sono ancora “all’asilo” dove le mamme/nonne vannoa prendere i bambini. Ma alle scuole elementari del mio piccolissimo paese è piu’ facile che il bambino torni a casa da solo…

  5. aiuto ke paura!!!!!!!!!!!!!!
    cmq non è possibile ke un bambino “sgusci” via ….. so ke l’uscita da scuola è molto molto caotica….ma non è ammissibile…. devi per forza parlare con le maestre…. però anche sgridare marco un pochino….sicuramente eri contenta ke nn è successo niente….ma lui non può fare una cosa del genere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  6. o maria, che panico!
    è quello che dicevamo ieri, troppe cose da fare, da dire, da organizzare e troppe cose a cui diamo per scontato!!!
    si parla ma non ci si capisce
    Maria non hai nessuna colpa è successo e serve per capire che si deve rallentere un po e concedersi quei minuti preziosi di relax per ricaricarsi!
    maledetta tecnologia!!!!

  7. Immagino lo spavento Maria !!!
    Ma hai perfettamente ragione a dire che la responsabilità, in primis, è della scuola. I bambini devono essere presi in classe, non nel piazzale e non esiste che uno scappa via ! Da noi quando andiamo a prenderli sono tutti seduti ai tavolini e la maestra, uno per uno, chiama i bambini quando vede il genitore / delegato sulla porta e lo consegna personalmente. Poi all’entrata ci sono le bidelle – carabinieri che se un bambino scappa via dalla mamma, anche solo per arrivare alla porta, lo acchiappa e lo riconsegna al genitore. A me è successo di fermarmi a salutare una mamma e vedere il mio piccolo scappare tra le persone… e la maestra lo ha prontamente acchiappato. Tranne quella volta che era andato a prenderlo mio padre e lui, uscito dalla classe, si era nascosto dietro tavoli e cartoni ammassati in un angolino del salone… Mio papà ha perso 10 anni di vita. Lo ha cercato ovunque andando due volte fino all’uscita e alla macchina ma non c’era. Alla fine lo ha visto il fratello e lui candidamente : “ma non mi cercate? stavo solo giocando a nascondino !”.
    Invece il grande quando aveva 3 anni è uscito da solo in mutande dalla casa al mare di mia suocera dove eravamo in vacanza. Si è svegliato mentre noi dormivamo nell’altra stanza e voleva seguire la nonna che era già uscita. E’ uscito, ha attraversato la strada guardando che non passassero macchine e, non trovandola, è tornato a casa. Ha rifatto il percorso di nuovo ed è ritornato a casa. Ce lo siamo trovato alla porta in mutande, da solo, come se niente fosse. Di anni ne ho persi 20 quella volta. Ho ancora i brividi a pensarci… !

  8. Maria immagino il tuo spavento e soprattutto la tua” incavolatura” con il mondo intero!!!!!!!!!!!!!!!!! ma perchè tutti ti hanno rimproverato?!?!!? questo non lo capisco.
    1) la “colpa” secondo me è della tata
    2) la maestra aveva in mano la delega dell’altra mamma… e avra’ visto uscire Marco con il suo amichetto…
    3) anche il cellulare ha la sua colpa :):):)!!!

    Ma Marco aspettava la tata o la mamma del suo amichetto?

    • @Nives: no, la tata non ha colpe, ci siamo capite male.
      L’amichetto di Marco va in un’altra classe, e quando Marco è uscito lui era già andato via con la sua mamma. La maestra non ha visto nessuno, ma neanche Marco, che è sgusciato via!
      Marco aspettava la mamma dell’amichetto, perchè la settimana precedente era andato con lei in palestra e la mattina aveva dato la delega alla maestra, quindi per lui era chiaro che sarebbe dovuto andare via con lei!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *