Al volante? I bambini preferiscono il papà!

“I bambini preferiscono che alla guida dell’auto ci sia il papà”. E’ quanto è emerso da una indagine svolta dalla Royal Automobile Club inglese.

“Nooooooo! Non ci posso credere!”, ho pensato quando ho letto il titolo della notizia.
“Si sentiranno più sicuri con l’uomo di casa al volante? Anche per loro vale il detto ‘donna al volante pericolo costante’?”.
Lo ammetto, ci sono rimasta male, anche perché penso che in realtà siano le donne le più prudenti in auto. 😉

Ma è stato solo leggendo il resto dell’articolo che ho capito il perché di questa scelta. I bambini vogliono che alla guida ci sia il papà solo perché preferiscono che accanto a loro ci sia la mamma, la migliore compagna di viaggio. Più divertente, disponibile e paziente.
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La coppia che adotta un bambino ha la migliore qualità della vita

Può essere mai vera una notizia del genere? Può l’adozione di un bambino rafforzare la vita di coppia?
A quanto pare sì. Lo afferma il risultato di uno studio promosso dalla Sahlgrenska Academy dell’Università di Goteborg in Svezia. Dalla ricerca è emerso che le coppie che adottano un bambino dopo aver provato senza successo la fecondazione in vitro hanno una migliore qualità di vita delle coppie senza figli e delle coppie senza problemi di fertilità. Continua a leggere

Natale, facciamo il calendario dell’Avvento e i pupazzi di neve di Nadia

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Detto, fatto!
Solo ieri vi ho chiesto delle foto con i vostri lavori, anche degli anni scorsi. Qualche idea dalla quale prendere spunto per fare i lavoretti per questo Natale insieme ai bambini.

La prima ad aver risposto è stata Nadia, che ci ha mandato queste foto-capolavoro con il calendario dell’Avvento, uno strepitoso Babbo Natale, un simpaticissimo pupazzo di neve e poi i folletti fatti con i tappi di sughero, a dir poco insuperabili.

Come li ha realizzati? Continua a leggere

Nido, quanto mi costi!

Quanto costa mandare un bambino al nido comunale?
Cittadinanza attiva ha fatto i conti in tasca alle famiglie italiane e dall’analisi è emerso che in media si spendono 302 euro al mese.

Le città più care? Ovviamente al Nord.
Ma il dato che balza all’occhio riguarda gli aumenti: ben 39 città hanno ritoccato le rette all’insù e in sei città i ritocchi si sono trasformati in stangate: Bologna (+29,7%), Vibo Valentia (+29%), Perugia (+21,8%), Genova (+15,2%), Livorno (+13,9%), Sassari (+10%). Continua a leggere

A Milano torna G! Come giocare

Lo so che siamo ancora a lunedì e che pensare al weekend è ancora prematuro.
Ma io comincio a dirvelo, così, evitate di prendere altri impegni 🙂

A Milano venerdì, sabato e domenica prossima, ossia il 16,17 e 18 novembre, torna G! come giocare, la fiera-evento dedicata al mondo dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie, organizzata da Salone Internazionale del Giocattolo – Assogiocattoli.
Ed è un evento assolutamente “GRATUITO”. Continua a leggere

Ci voleva proprio!

Ieri pomeriggio io e Marco siamo andati a vedere “Shrek il musical”.
Effettivamente devo ammettere, con tristezza, che andare a vedere uno spettacolo di questo tipo, oggi giorno,  è un impegno economico non da poco, i musical costicchiano.
Ma sono delle belle esperienze, che arricchiscono molto, per cui una volta ogni tanto io e il mio piccolo grande ometto ce lo concediamo!
E poi è una occasione preziosa per trascorre un intero pomeriggio in esclusiva: lui e io, io e lui.
Ci strapazziamo di coccole e di risate! Continua a leggere

Tic nervosi nei bimbi, quando preoccuparsi? Parla il neuropsichiatra

Ammiccamenti, torsioni del collo, alzate di spalle, smorfie del viso ma anche il continuo raschiarsi la gola, tirare su col naso, sbuffare, grugnire e nei casi più complessi l’abitudine a ripetere parole fuori contesto e parolacce e a riproporre gli ultimi suoni sentiti o gli ultimi gesti osservati.

E’ così che, in generale, si manifestano i tic nervosi nei bambini, che si dividono nelle due grandi categorie di motori o vocali: si tratta di movimenti o espressioni involontarie, rapide e stereotipate, che una volta comparse terrorizzano i genitori.

Che si deve fare? Continua a leggere

Perché il bambino ci dice: “Vai via brutta cattiva!”?

Vi è mai capitato di fare i salti mortali per uscire il prima possibile dall’ufficio, di arrivare a casa, di aprire la porta, di correre verso il proprio tesorino e…
E invece di trovarlo sorridente e con le braccia aperte, come ogni mamma spererebbe, di vederlo con il  broncio e  la faccia arrabbiata?
E alla domanda: “Che c’è? Cosa è successo?”, sentirsi rispondere: “Vai via brutta cattiva!”

Alzi la mano chi non ha visto questa scena almeno una volta nella sua vita.

I sensi di colpa, in queste circostanze, galoppano? Ebbena, prima di mettere in discussione le vostre scelte di vita (tipo: è giusto tornare a lavoro? Starà bene dai nonni o al nido? O cose di questo genere) cercate prima di interpretare le loro parole e capire cosa realmente vi stanno dicendo quando brontolando e borbottando vi allontanano, o almeno fanno finta di farlo.
Ecco cosa suggerisce Tata Francesca. Continua a leggere