Quando dico che questo blog non è mio, ma nostro non lo dico tanto per dire, ma perché ci credo veramente. E quando ricevo e.mail come questa, beh!, ne ho la piena certezza.
Qualche giorno fa SilviaFede mi ha scritto una e.mail . Conteneva una notizia e questa frase: “vorrei proporlo come argomento”. Detto fatto.
Di che articolo si tratta? I neonati ricordano le parole già a pochi giorni di vita.
I neonati ricordano e riconoscono le parole già a pochi giorni di vita: lo dimostra uno studio in gran parte italiano, coordinato da Jacques Mehler Scuola Internazionale di Studi Avanzati (Sissa) e pubblicato sulla rivista dell’Accademia di Scienze degli Stati Uniti. Lo studio, condotto all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine su 44 neonati, a pochi giorni dalla nascita, mostra per la prima volta che la regione frontale destra del cervello potrebbe supportare il riconoscimento vocale già durante le primissime fasi di acquisizione del linguaggio.
Recenti ricerche, spiegano gli esperti, mostrano che già dal momento della nascita aree specifiche del cervello umano si attivano quando si ascoltano delle parole. Tuttavia finora non si sapeva se il cervello dei neonati riuscisse anche a codificare e a ricordare il suono delle parole. Per indagare questo aspetto, i ricercatori hanno condotto dei test su 44 neonati. “Abbiamo detto ai bambini delle paroline semplici e dopo due minuti le abbiamo ripetute, i test prevedevano o di ripetere le stesse parole, oppure di cambiare le vocali e lasciare le stesse consonanti oppure viceversa, cambiare le consonanti e lasciare le stesse vocali» spiega la prima autrice, Silvia Benavides-Varela che quando ha condotto la ricerca era alla Sissa e che ora lavora all’Ospedale San Camillo di Venezia. Per stabilire la capacità di memorizzare il suono di una parola e di distinguerlo, i bambini durante i test sono stati esaminati con una tecnica non invasiva chiamata spettroscopia nel vicino infrarosso che consiste «nel dirigere un fascio di luce nel vicino infrarosso sulla testina del bambino – osserva la ricercatrice – e poi misurare la luce in uscita. Una parte della luce viene assorbita e la differenza ci dice quali sono le reti corticali che si attivano durante il test”.
Il lavoro mostra che la regionale frontale destra, che è la stessa che si attiva negli adulti durante il ricordo delle parole, è quella che si «accende» nei neonati durante il riconoscimento vocale e in particolare mostra che i bambini riconoscono solo le parole che hanno le stesse vocali delle parole ascoltate in precedenza.