Bambini insicuri o troppo esuberanti? Lavoriamo sulla loro autostima

Vi siete mai chiesti perché a volte i bambini quando sono con i loro coetanei fanno “gli sciocchi” volutamente e forzatamente pur di mettersi in mostra e far ridere gli altri?

A noi sembrano degli atteggiamenti inspiegabili e da rimproverare, soprattutto perché a casa gli stessi bambini molto probabilmente si comportano bene. Ma in fondo proprio con questo loro modo di fare ci stanno comunicando qualcosa, ci stanno dicendo che hanno qualche problema. Non con gli altri, ma con sé stessi, con la loro autostima.

Ed è di questo argomento importante e fondamentale che ci parla oggi la nostra Psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.

Qualche giorno fa una mamma, Silvia, ci ha scritto: “Buona sera a tutti sono la mamma di un vivacissimo bambino di 7 anni. Il problema è questo: fin dallo scorso anno a scuola il mio bambino si faceva trascinare da altri compagni in qualsiasi cosa di pericoloso e che andava al di fuori delle regole imposte dalle maestre, ma soprattutto faceva e fa tutt’ora lo sciocco a scuola facendo ridere i compagni disturbando la lezione con la conseguenza di restare indietro.
Io e mio marito abbiamo provato a parlare con lui sia lo scorso anno che quest’anno spiegando che non era un comportamento giusto copiare gli altri compagni nelle loro marachelle, fare lo sciocco durante le lezioni. Che ci sono momenti e luoghi adatti per questo.
Solo quest’anno, però, siamo riusciti a farci dire il perché lui si comporta così. Nostro figlio ci ha spiegato che lo fa per attirare l’attenzione dei compagni, è convinto che cosi facendo risulti simpatico e che tutti siano suoi amici. Domando quindi alla dottoressa come posso aiutarlo a far sì che non si comporti più così, e a fargli capire che deve essere amato e accettato per quello che è senza fare lo sciocco e senza copiare atteggiamenti sbagliati. Grazie”.

Ecco cosa ha risposto la dottoressa Francesca Santarelli:
“La scuola elementare rappresenta sempre un importante banco di prova per ogni bambino, perché rappresenta, in modo più ufficioso, i suoi primi “esperimenti di interazione sociale” con il gruppo dei pari. Il bisogno di sentirsi accettati, uguali agli altri, riconosciuti e stimati si trova a dover fare i conti, in modo diretto e pratico, con l’idea che il bambino si è costruito nel frattempo sul proprio “SE'”.

In molti casi, in questa fase, possono emergere anche le prime difficoltà relazionali, affiancate da sentimenti di inadeguatezza, ansia sociale e sensazioni di inferiorità. In poche parole, si fanno i conti, in modo piu sostanzioso, con il concetto di autostima.

Quando un bambino ha bisogno di attirare l’attenzione su di sé da parte dei propri compagni, spesso alla base c’è un profondo timore del rifiuto, la paura di non sentirsi accettato come persona e una fiducia in sé che deve passare attraverso “l’esibizione” di atteggiamenti vivaci, pericolosi, sciocchi (agli occhi dell’adulto), ma ricchi di significato se li traduciamo come: “Vedi come sono stato bravo? Importante? Capace? Divertente?”.

In pratica il bambino, cerca lo sguardo dell’altro in questo modo!

Sarebbe da indagare ogni singolo caso per poter dare delle risposte più specifiche e approfondite, ma colgo l’occasione di questa lettera per far riflettere tutti i genitori sul significato della parola “autostima”, così che possano trovare spunti di riflessione per l’interazione con i propri piccoli e aiutarli a rendere sempre più forte questa piccola parola cosi importante!

L’autostima (questo vale anche per gli adulti) è la consapevolezza che ognuno dovrebbe avere di quello che una persona “è” e non quello che una persona “fa”.
In pratica, l’accettazione, il riconoscimento e la stima degli altri dovrebbero derivare da quello che io sono come persona, individuo unico e irripetibile, con le proprie capacità e il proprio valore, andando al di là della prestazione, del fare o del successo…

Capite questo quanto sia importante da trasmettere come concetto educativo nei confronti dei propri bambini?
Per questo io consiglio sempre ai genitori, quando dovete rivolgervi ai vostri bambini per rimproverarli di qualcosa, non dite “Guarda come sei stato stupido!”, perchè inglobate, involontariamente, il suo concetto di persona e di identità. Piuttosto ditegli: “Hai fatto una cosa stupida” e così via…
E’ l’azione che state giudicando, non lui!

Naturalmente, come in ogni cosa, molto più delle parole hanno valore i fatti e gli esempi di chi lo circonda.
A tal riguardo, fatevi una domanda sul vostro livello di autostima, su come interagite voi con i “vostri pari”, come vi comportate con gli altri davanti al bambino e ricordatevi che siete la prima fonte di esempio per lui!
Sono sicura che, con queste piccole attenzioni e riflessioni, potete fare molto, sia per il vostro piccolo che per voi stessi! In bocca al lupo!”

Sigh! Colpita e affondata…
Con questa risposta mi è arrivata una mazzata dritta dritta tra capo e collo, che dolore!
Sapete, anche Marco a volte è un po’ esibizionista.
Rammaricata e dispiaciuta, più volte, ho detto a mio marito che bisogna lavorare di più sulla sua autostima. E invece no, la verità è che devo lavorare su di me!
Quando siamo con gli altri amici, ma anche in famiglia, io sono sempre un po’ burlona, scherzosa. Mi piace ridere e far ridere!
Forse lui mi vede come una “pagliaccia”! Che bell’esempio che gli do!
E si comporta di conseguenza…

Mai come questa volta devo dire: grazie dottoressa.
Spero di fare tesoro dei consigli che ci ha dato!

Se volete contattare direttamente la dottoressa Francesca Santarelli, questo è il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com

66 risposte a “Bambini insicuri o troppo esuberanti? Lavoriamo sulla loro autostima

  1. @Vale: mi sto convincendo sempre piu’ che non si tratta (almeno ancora no) di maschi o femmine, ma di eta’ e di carattere…ed i nostri cuccioli mi sembra abbiano davvero tanto in comune. Concordo con le tue idee anche noi uniti piu’ che mai e fermi nelle nostre decisioni, mi sembra proprio quello di cui ha bisogno in questo momento , poi le nostre eventuali divergenze di opinioni (tipo giudizio sulla materna) le affrontiamo tra noi senza coinvolgerlo assolutamente

  2. @SILVIAFEDE: eles e’ migliorata un po’ ieri, dopo l’apoteosi di domenica. domenica ha fatto 3 crisi enormi! ma ieri era decisamente piu’ calma. speriamo bene! una mia amica che ci e’ passata mi ha detto di ignorarla quando cerca lo scontro con me, e di mantenere comunque una linea educativa, che in questo momento e’ quello di cui lei ha bisogno. le da’ sicurezza.vediamo…
    mio papa’ un po’ meglio, aspettiamo i risultati di tutti gli esami, affinche’ finalmente lo mandino a casa! non ne possiamo piu’.
    ho letto il tuo post sul vasino, anche eles vuole fare la cacca da sola e non vuole piu’ il riduttore! ho sempre paura che cada nel water,perche’ mi manda fuori e vuole la porta chiusa! come una grande…legge, scrive, poi quando finisce mi chiama…

  3. @Vale: ma lo sai che in questi ultimi giorni (praticamente da quando ho scritto i post) Fede si sta comportando molto meglio. A parte qualche piccolo episodio di brutte risposte sempre sul genere “decido io…” e’ stato tranquillo ed ubbidiente. L’avevamo ripreso perche’ se non ne aveva voglia non salutava e non rispondeva alle domande dei nonni o del papa’ quando rientrava da lavoro e sembra aver capito ora e’ molto gentile ed usa frasi tipo “come stai? hai dormito bene? hai passato una bella gornata?” che mi stanno lasciando sbalordita… boh, credo sia proprio una fase di cambiamenti, magari la prossima settimana mi lamentero’ di nuovo per i suoi capricci non ci capisco piu’ niente, spero solo che duri mi sembra tornato quello di prima solo un po’piu’ grande… e a te come va? Come sta tuo padre?

  4. @silviafede: forse dovrei fare meno paranoie, e credere effettivamente che i motivi siano dietro all’ingresso alla materna.tutte le mamme che conosco con bambini alla materna mi hanno detto che i bimbi li’ cambiano.
    non credo c’entrino le classi miste, quindi non credo, senza offesa per tuo marito, che sia una soluzione, perche’ comunque vorrebbe dire solo spostare il problema, non evitarlo, perche’ comunque un bambino prima o poi cresce, e cresce secondo il suo carattere (con queste premesse, siamo a posto!).
    credo semplicemente che alla materna siano piu’ stimolati, e in modo diverso,e non vengano trattati da figli ma da alunni, e questo per loro cambia, e li cambia.entrano in un mondo diverso, dove sono stimolati a crescere. indipendentemente dalle classi miste.
    credo che i ns. figli stiano testando il loro carattere, il loro modo di essere, e come dici tu la loro indipendenza.
    idem marito, il mio dice ” va be’, sta venendo fuori il suo carattere…” e quindi ? non ci interessiamo se e’ cosi’ anche all’asilo, come possiamo affrontare questa sua fase di crescita? coem possiamo accompagnarla in questa fase, senza farci prevaricare dai suoi capricci, ma standole pero’ vicini?
    mah, gli uomini…
    vorrei almeno sapere se la materna puo’ essere un motivo, e come dobbiamo fare.
    BUON WEEKEND SILVIAFEDE E A TUTTE VOI!

  5. @Vale: anche io sono rimasta stupita nel leggere le tue parola perche’ rispecchiavano proprio la mia situazione. Pero’ visto che noi non stiamo vivendo niente di particolare, a differenza tua tipo nonno in ospedale, papa’ assente 3 giorni, oltre alla materna non riesco a trovare altre spiegazioni e mi piacerebbe avere un parere da un esperto.
    Ovviamente c’e anche il fatto che stanno crescendo e fanno le prove per valutare la propria indipendenza, ma in alcuni momenti non so davvero come prenderlo tanto finche’ non gli e’ passata niente lo calma… tra l’altro ho avuto una discussione con mio marito perche’ lui pur non interessandosi troppo di quello che avviene all’asilo (non si ricorda nemmeno i nomi delle maestre, non va mai ad accompagnarlo, ecc) insiste a dire che forse la classe mista non va bene per lui, io invece di liquidare l’argomento con queste motivazioni vorrei capire davvero cosa gli sta succedendo per questo cerco nei limiti del possibile di entrare piu’ possibile in contatto con l’ambiente scuola maestre, compagni, mamme , ma su questo siamo proprio diversi…

  6. @silviafede: non ho piu’ parole…se scrivo una cosa so gia’ che anche tu hai o hai avuto un’esperienza simile! e’ bello capirsi…
    non avevo pensato che forse lo fa piu’ con me perche’ sono quella che effettivamente e’ piu’ in casa fra i due genitori.
    anche lei fa cosi’, e fa anche gli scatti quando disegna, vuole colorare dentro le righe, ma va fuori…ci rimane malissimo e fa degli scatti!!!
    poi anche lei, passata la crisi, tutto a posto.
    io ho pensato al complesso di elettra (il femminile del complesso edipico) perche’ lei e’ femmina, ma se lo fa anche fede, allora forse e’ proprio la materna. ci rimane male se non riesce a fare una cosa da grandi, probabilmente perche’ all’asilo i suoi amici piu’ grandi la fanno. e poi usa anche lei risposte che da noi non sono mai esistite…probabilmente per sentirsi grande come loro le vuole usare anche lei.
    non so…mi piacerebbe avere un parere sul motivo e su come mi devo comportare dalla dottoressa.grazie.

  7. @Vale:davvero i nostri bimbi sono molto simili! Anche Fede e’ circa una settimana che risponde a tono con me in particolare, ma forse perche’ sono piu’ presente frasi tipo “sono grande decido io quando fare questa cosa” (lo dice per mangiare, per vestirsi, per lavarsi), oppure “ti sta bene cosi’ t’impari” frase mai detta da noi in casa, oppure se disegna e sbaglia qualcosa si arrabbia moltissino e smette di farlo. Noi abbiamo pensato all’asilo forse il confronto con i piu’ grandi lo mette a volte a disagio vorrebbe saper fare le cose che fanno i piu’ grandi o ripete frasi che sente da loro, senno’ non ci viene in mente nient altro di anomalo… quindi questa risposta interessa molto anche me, poi la crisi come e’ venuta gli passa e tutto torna tranquillo

  8. MARIA:ho una domanda per la dottoressa…come faccio, gliela recapiti tu? E’ IMPORTANTE!
    eles, da quando il weekend scorso il suo papa’ e’ stato via 3 giorni, e’ diventata strana.
    e’ capricciosa, soprattutto o quasi esclusivamente con me, non va mai bene quello che faccio o che dico, mi contraddice su tutto, anche alla semplice richiesta di lavarsi le mani. mi risponde sempre e solo di no. e’ come se si volesse mettere in competizione con me. non ha mai fatto cosi’, e’ sempre stata molto ubbidiente, col suo bel caratterino, ma ubbidiente. e’ passatta dalla mammite acuta a questo comportamento.
    ieri sera per esempio ha pianto mezzora come una matta perche’ la nonna non voleva venire a cena, perche’ era stanca, e lei se l’e’ presa con me.
    oppure ha iniziato a fare capricci a tavola per mangiare (cosa strana anche questa) e se l’é presa con me che la sgridavo, preciso con tono dolce e pacato, cercavo solo di convincerla a mangiare.oppure disegniamo, e ha da dire su come e in che posizione del foglio disegno, semplicemente per il gusto di contraddirmi su qualcosa, mi sembra.
    diciamo che e’ piu’ scontrosa e capricciosa in genere, ma lo e’ soprattutto con me.
    preciso che non e’ cambiato niente, se non che mio marito si e’ assentato per 3 giorni, ma e’ tornato ed e’ tutto a posto, che lui la adora, che io non ho cambiato niente nei confronti di mia figlia. l’unica cosa che e’ cambiata e’ che mio papa’ e’ all’ospedale, ma sta meglio, e non credo ci sia tensione in casa per questo, ora siamo piu’ tranquilli tutti. e’ strano che lei non chieda niente di lui, e’ molto curiosa e solitamente fa mille domande su tutto, il fatto che non chieda mai niente del nonno( nonostante noi gli diciamo che sta bene, che fra poco torna, lei gli fa dei disegni) mi fa pensare che chissa’ cosa pensa nella sua testa di dove e’ andato il suo nonno preferito…abbiamo pensato di portarla a trovarlo, ma non so se e’ il caso…
    io non so che fare, non sono abituata a questo comportamento, i capricci ogni tanto c’erano, ma non erano rivolti principalmente verso di me, alterna momenti di rivolta verso di me, a momenti di ricerca di tante coccole.
    non so se e’ per la situazione del nonno, o se perche’ sta iniziando ad avere una specie di complesso di elettra.
    vorrei capire il motivo e sapere come comportarmi…assecondarla o ignorarla?

    grazie.

  9. @silviafede: concordo con maria, ci prova! fatevi trovare d’accordo sul no, e vedrai che vedra’ che non funzionando, e’ meglio abbandonare la tecnica.
    eles lo ha fatto per un po’ con mia mamma, cioe’ diceva a me: nonna me lo fa fare…e qui ovvio che sui nonni un dubbio puo’ venire, ma lei mi diceva che non era vero e io mi fidavo. quindi’ era le c he ci provava…visto qualche no…le e’ passata!

  10. @Poldo92: e gia’ me ne sto accorgendo sempre di piu’ ma ieri l’abbiamo preso in castagna, situazione simile a quelle descritte ho detto forte 2scendo un attimo in cantina”, dopo un minuto al no del papa’ a cenare sul divano solita storia “mamma me lo fa fare” al che mio marito ha detto “adesso lo chiediamo subito a mamma” e mi ha chiamato cosi’ messo alle strette ha detto “mi sono sbagliato” allora insieme gli abbiamo ripetuto che non si dicono le bugie, che i genitori sono uniti per insegnargli le regole, che le regole servono a tutti per vivere meglio insieme , ecc. prima si e’ messo a piangere forse un po’ anche per la rabbia di essere stato scoperto lo abbiamo lasciato sbollire un po’ e poi e’ stato docile come un agnellino per tutta la sera… spero sia passato il messaggio, pero’ mi sa che ha ragione Maria chissa’ che altro combinera’

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