Infertilità: il 50% di origine maschile

Il 50% delle coppie non fertili presenta problematiche di origine maschile. I dati arrivano dalla Società italiana di andrologia e medicina della sessualità (Simas) che, insieme alla Fondazione Amico Andrologo Onlus, sta lanciando la campagna nazionale “Androlife” proprio per la prevenzione della fertilità maschile nei giovani. Sono previste visite gratuite, informazioni, dibattiti e tante iniziative per i giovani futuri padri.

Dal 16 marzo sarà attivo il numero verde gratuito 800.100.122 con cui sarà possibile prenotare una visita andrologica gratuita, dal 19 al 25 marzo, negli ambulatori istituzionali di 23 città italiane (Ancona, Bari,Bologna, Cagliari, Campobasso, Cosenza, Catania, Firenze, Genova, L’Aquila, Latina, Milano, Modena, Napoli, Padova, Perugia, Pisa, Reggio Calabria, Roma, Torino, Udine, Viareggio e Lecce).

Nelle piazze delle stesse città ci saranno inoltre dei camper attrezzati con opuscoli informativi e medici specialisti pronti a rispondere a quesiti clinici e a fornire suggerimenti per non incorrere nell’infertilità.
Nella settimana dal 16 al 25 marzo la Siams, con gli Ordini dei Medici e il Segretariato Italiano degli Studenti di Medicina, organizzerà dibattiti e convegni presso le università per sensibilizzare i giovani alla prevenzione.

Testimonial della campagna Androlife è il capitano della Roma, Francesco Totti, che ha partecipato gratuitamente a uno spot che verrà trasmesso in tv.

I numeri del problema sono notevoli. Nel 2007 sono stati eseguiti circa 80.000 interventi di Pma (procreazione medicalmente assistita) di cui oltre il 50% per causa maschile.
Eppure è utile sapere che “Il 25 % delle cause di infertilità maschile sono curabili e includono ipogonadismo, infezioni, cause immunologiche, varicocele e disfunzione erettile, patologie e sindromi in aumento costante e sottovalutate dallo stesso sesso forte e che, invece potrebbero, essere curate anche con anticipo rispetto al momento in cui l’uomo decide di procreare – sottolinea Carlo Foresta, Presidente della Simas.
“Il peso del costo del trattamento del partner maschile nella spesa globale per il trattamento dell’infertilità di coppia è piuttosto limitato. Nonostante ciò, in generale la tendenza nei centri di fecondazione artificiale e’ quella di ricorrere immediatamente alla Pma anche in presenza di un basso numero di spermatozoi invece di prevedere un iter diagnostico che includa terapie con le quali curare l’infertilità maschile, abbattendo notevolmente i costi”.

In 10 mosse la fertilità si salva così
La prima delle dieci regole prescrive di evitare sempre le droghe, che influenzano negativamente la fertilità, e il fumo, che danneggia il sistema cardiovascolare e le arterie che portano sangue e pressione al pene concorrendo a determinare disturbi dell’erezione. Il decalogo prosegue con il no all’abuso di alcol, per i suoi danni alla capacità sessuale e alla fertilità, sì ad un’alimentazione sana (evitando cibi grassi e spezie e riducendo the e cafè) e un’adeguata attività fisica.

La Siams consiglia anche di evitare rapporti occasionali, perchè espongono al rischio di infezioni a trasmissione sessuale che possono compromettere la fertilità, e mantenere una corretta igiene intima, lavandosi due volte al giorno la regione genitale. Attenzione anche allo stress, perché l’eccesso di adrenalina che ne deriva può produrre disturbi erettivi transitori, no agli indumenti troppo stretti e al telefono cellulare sempre nella tasca dei pantaloni. Le radio frequenze sembrano ridurre la motilità degli spermatozoi del 20%. Infine gli ultimi due consigli: eseguire periodicamente l’autopalpazione dei testicoli e dopo i 18 anni di età iniziare ad aver cura della propria salute andrologica.

15 risposte a “Infertilità: il 50% di origine maschile

  1. io non ho pianto ma ti posso dire che ho passato 1 anno è mezzo di m….., ora cerco di nn pensarci si è operato sta facendo delle punture una cura pre operatoria e post e poi che dirti se Dio vuole ci sarà ancora la gioia della maternità altrimenti tutto il mio amore lo darò a lei la mia piccola!!!

  2. va bene il fattore psicologico condiziona molto… io mi sento parecchio frustrata…il mese scorso sono scoppiata in una crisi di pianto… dovrei essere più positiva forse… speriamo bene!!!

  3. Si Marika, aveva fastidio e dolore, sopratutto dopo i rapporti. Poi, io, di visite diciamo normali dalla ginecologa ne ho fatte due in un anno, ed essendo quella che mi ha seguito nella gravidanza, mi ha detto che tutto era tutto normale nn avendo avuto cose strane dopo il parto, per cui ci siamo buttati su di lui e poi… dopo 16 mesi che ci provi e nn arriva, ok il fattore psicologico (mio) però!

  4. ma tuo marito aveva fastidio??? perchè il mio non voleva farsi la visita perchè dice che non ha nessun fastidio???ora dobbiamo prendere l’appuntamento! in bocca al lupo rosa!! sarà il nostro anno!!!! 😉

  5. Ciao Marika, stessa situazione!! Mio marito è stato operato di varicocele e cisti il 31 gennaio speriamo bene! E come dice Maria che questo 2011 porti bene. 🙂

  6. Ciao Marika, in bocca al lupo a te e a tutte le altre coppie che si trovano nella vostra stessa situazione. Purtroppo ne conosco veramente tante tante tante!
    E anche in quei casi le donne hanno già fatto mille controlli e mille cure ormonali, gli uomini… si stanno ponendo appena il problema.
    Credo che tu abbia ragione su un fatto: sono un po’ restii. Forse perchè vedono la maternità come un “affare per sole femmine”? Chissà!
    Comunque speriamo che questo 2011 porti bene a tutti voi! Incrociamo le dita!!!

  7. noi stiamo provando da mesi ad avere il secondo figlio…che però non ne vuol sapere di arrivare… ci stiamo controllando,ho iniziato io,ora andrà anche mio marito… ci vorrebbe più informazione perchè gli uomoni sono un restii all’argomento… intanto incrociate le dita per noi???!!!! 😉

  8. una bella iniziativa! spero che si ripeta anche rivolta alle donne..
    noi abbiamo avuto problemi di infertilità.. risoltisi poi, per fortuna, senza ricorrere alla pma. però è un’esperienza davvero logorante.

  9. é un’ottima idea, ci vorrebbe più informazione anche tra i giovani tipo 18/20 anni e più, in modo da sapere già, la propria situazione, se un domani si dovesse cercare un figlio.

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