Lo ammetto, da sempre sono il mio terrore: i fuochi d’artificio “casalinghi” che si sparano nella notte di Capodanno. E’ vero che sono scenografici, belli da vedere, eccetera. Ma mi fanno paura. Personalmente ho acceso al massimo le “fontanelle” di Natale!
Eppure ogni anno la notte di San Silvestro si trasforma in una corsa al pronto soccorso per tantissimi bambini e non. Allora per sensibilizzare i più piccoli, ma anche i grandi, nel napoletano è partita una campagna di prevenzione per i fuochi pericolosi. “A Capodanno un attimo può… essere per sempre”. Testimonial è Nino (nome di fantasia), un ragazzino rimasto mutilato proprio per i botti.
“Nel giro di due anni ha perso prima l’avambraccio sinistro e poi la mano destra sempre la notte di
San Silvestro e sempre per colpa dei botti proibiti. Lo riferisce ‘Il Mattino’ spiegando che a parlare della storia di Nino agli studenti delle scuole superiori di Volla, nel napoletano, è stato il direttore dell’Unità operativa complessa dell’Asl di Napoli 1, Umberto Passaretti, il chirurgo che in quelle
drammatiche notti si è trovato davanti lo stesso ragazzino.
“Quando me lo hanno portato per la seconda volta in due anni – ha detto il chirurgo, come riporta il quotidiano – quasi non ci volevo credere. Il dolore, l’impotenza, si sono mescolati alla rabbia”.
Credo che questa campagna non dovrebbe fermarsi alla regione Campania, ma diffusa in tutta Italia, perché gli incidenti di questo tipo, purtroppo, avvengono ovunque. E, mai come in questi casi, prevenire è meglio che curare!