Giornata Mondiale del neonato pretermine

prematuroOggi è la Giornata Mondiale del neonato pretermine. Mi è arrivato questo comunicato stampa che sottopongo alla vostra attenzione con un infinito augurio a tutti quei piccoli “fagottini”che lottano ogni giorno per diventare grandi e forti di farcela e di essere i numeri uno nella vita. E ai loro genitori un immenso in bocca al lupo!

“In occasione della Giornata Mondiale del Neonato Pretermine, l’augurio del Presidente SIN Costantino Romagnoli a questi “Piccoli grandi guerrieri” per cure sempre più adeguate: 

“L’assistenza neonatale italiana ha raggiunto livelli qualitativi non inferiori a quelli di altri Paesi europei e Oltreoceano. Resta, invece, il problema delle diseguaglianze regionali”. Lo afferma il Presidente della SIN Società Italiana di Neonatologia, Costantino Romagnoli. In Italia ogni anno nascono poco più di 500mila bambini di cui circa il 7% prematuri. Un numero in aumento, anche se i nati diminuiscono (a novembre 2014 a fronte di poco più di 509mila nati, circa 35.600 sono pretermine, saranno circa 40mila a dicembre). Per questi bimbi ancora oggi l’assistenza non garantisce gli stessi standard qualitativi tra regione e regione, tra Nord e Sud del Paese, tra grandi Città e piccoli centri.

Per migliorare la qualità dell’assistenza ai neonati pretermine la SIN, Società Italiana di Neonatologia, ha realizzato il Neonatal Network, un database nazionale, piattaforma operativa per i Centri nascita di tutta Italia, che permetterà ad ogni Centro neonatologico italiano di disporre di dati, informazioni e casi clinici, nonché notizie ostetrico-perinatali, problematiche neonatali e dimissione. Il database è fondamentale per migliorare l’assistenza e consentire agli operatori sanitari di disporre di tutti i dati necessari alla cura ed eventuali terapie sui nati pretermine. Questi bambini, infatti, se non curati adeguatamente hanno maggiori possibilità di altri di sviluppare patologie.

In Italia esistono 550 punti nascita dislocati tra ospedali e strutture private poco o per niente collegati tra di loro. Oggi i dati epidemiologici in ambito neonatale sono delegati ad istituti come l’ISTAT o al rapporto CEDAP del Ministero della Salute, costruito sul Certificato di Assistenza al Parto, che forniscono informazioni utili, ma non sufficienti alle esigenze degli operatori che quotidianamente assistono i neonati e alla SIN, e non hanno possibilità di confrontarsi con le Istituzioni su dati omogenei per sviluppare strategie e azioni finalizzate a migliorare l’assistenza.

Fondamentale nell’assistenza ai prematuri il ruolo delle associazioni di genitori. “I Neonatologi della SIN lavorano ogni giorno fianco a fianco con le tante associazioni che, nei rispettivi ospedali con terapie intensive neonatali hanno organizzato iniziative a favore dei nati pretermine e dei loro genitori”.

“La SIN ritiene che la nascita pretermine rappresenti un importante problema sociale sia per gli effetti sui bambini nel periodo neonatale sia per la patologia dell’adulto che sempre più frequentemente viene associata alla nascita pretermine – conclude Romagnoli – In questa Giornata rivolgo un augurio a tutti i neonati prematuri che lottano per la vita, ai loro genitori coinvolti attivamente in questa lotta, ai neonatologi  e alle infermiere dei reparti neonatologici italiani che si impegnano per loro senza riserve di alcun genere per il solo amore della nostra professione. Auguri a voi “Piccoli grandi guerrieri” !!!”

35 risposte a “Giornata Mondiale del neonato pretermine

  1. @CriCri:ma di che ti scusi??????Stai tranquilla tranquilla tranquilla,i tuoi consigli,come quelli delle altre ragazze,mi sono serviti per capire tante cose,e sono stata contenta di aver chiesto aiuto a voi. E’ vero,ho gioito e sofferto,ma ce l’ho fatta…anzi, ce l’abbiamo fatta! Ne siamo usciti rafforzati come famiglia,ed io personalmente ho capito che non sono la persona debole che credevo di essere…
    Veramente,non scusarti di nulla,anzi,sono io che ringrazio te e le altre mamme per avermi aiutato ad essere una mamma che da un pochino più spago alla mia piccola… Un abbraccio forte forte!

  2. @silvana: leggendo i tuoi bellissimi commenti mi sono un pochino morsa le mani ripensando ai suggerimenti/consigli che ti ho dato in passato sugli aspetti legati al vs. rapporto madre/figlia e al “lasciarla andare” x il discorso dell’autonomia ecc. Ecco leggendo quanto da te scritto mi chiedo se non fosse troppo pretendere ciò da una madre che ha rischiato di perderla e che allo stesso tempo ha gioito e sofferto. Silvana scusa effettivamente lo si fa in buona fede, almeno io, ma alcune volte si consiglia in base alla propria esperienza personale…quando va oppure è andato “tutto liscio”….di conseguenza è troppo frettoloso dare pareri per noi scontati ma x altri terribilmente penosi. Colgo l’occasione per scusarmi con te. Non posso nemmeno immaginare quanto hai potuto essere terrorizzata. Per fortuna ora hai un uragano. Un abbraccione.

  3. @Silvana. quando ho commentato, non era ancora ancora uscito il tuo in cui condividi la tua felicità quando hai abbracciato Giorgia per la prima volta. Mi sono emozionata anch’io, cuore di mamma, è come se l’avessi vissuto, ho bagnato la copertina, però.
    GRANDE MAMMA, SILVANA!
    Un abbraccio.

  4. @Carmela:si,è nata di 31 settimane…1540kg di peso…anzi,era pure grande rispetto a tanti altri bimbi (c’era una bimba indiana che pesava 500gr),e quando l’ho portata a casa ne pesava appena 2200…Nonostante tutto quello che ha passato,ora è il piccolo uragano di casa! Se non c’è,mi sento strana,vuota…poi però,quando torno a casa la sera,la vedo che mi corre incontro dicendo “mammaaaa,ciaooo!” e mi si lancia addosso per farsi abbracciare…non diresti che è nata così piccola,ma già forte…
    @Maria:mi sono impegnata troppo? Scherzo…Sai cosa?Con voi sono a mio agio,mi sento a casa,riesco a sfogarmi ed anche a condividere momenti come quelli vissuti con la mia piccola…
    @Katiuscia:grazie…<3
    @SilviaFede:come ho detto a Maria,con voi mi sento a casa,sono a mio agio,e sono contenta di aver condiviso con voi uno dei momenti più belli della mia vita…
    @Ransie:hai allagato l'ufficio o casa? Spero di no…a parte gli scherzi.La mia collega ha letto il commento che ho scritto,e mi ha detto le tue stesse parole,sei davvero in gamba…occhio,potrei abituarmi a sentirlo dire…un abbraccio!

  5. Silvana….sono passate da poco le 09 e la giornata è lunga….non vorrai farmi piangere già da ora fino a stasera????? Sei davvero in gamba….
    Quando penso al cordone ombelicale con mia madre l’ho spezzato da molto tempo anche io, come Cri Cri, ma solo ora che sono madre anche io posso capire come deve essersi sentita mia madre quando ho lasciato la casa per la prima volta a 22 anni. Certo, ero sempre in Sardegna per quanto a 150 Km da casa mia, perciò se c’era il desiderio di vedersi bastava prendere la macchina e in un paio d’ore si era a destinazione. Però il fatto di sapere che ero via solo per lavoro, non ero fidanzata, non c’era nulla di definitivo all’orizzonte faceva si che le cose fossero come sempre. Quando però a 30 anni ho lasciato la casa dei miei per venire qua, lì è successo….ricordo ancora i miei al cancello dopo che avevo caricato in macchina tutti bagagli ed ero pronta a partire col mio futuro marito che mi era venuto a prendere… Ci salutiamo, ci baciamo e mentre mi volto per salire in macchina faccio in tempo a sentire mia madre che dice a mio padre “e adesso cosa succederà?” e lui che le risponde “cosa vuoi che succeda…andrà bene come per tutte le altre”. Non mi volto, faccio finta di nulla, salgo in macchina e appena uscita dalla via di casa gli chiedo di fermarsi perchè scoppio in un pianto a dirotto. Lì mi sono arrivate tutte le domande del mondo addosso ma poi so che affianco ho l’uomo della mia vita e che sto facendo la cosa giusta e col tempo lo capiranno anche i miei. Così è stato, e forse sono stata fortunata, ma credo che il “dolore” di mia madre nei mesi che ha passato senza vedermi finchè sono andata a trovarli dopo 4 mesi dalla partenza e si è resa conto coi suoi occhi che stavo bene ed ero felice per lei non siano stati facili.

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