Addio a mamma Paola

Non so quanti di voi conoscano la sua storia. Ma mamma Paola Giacotto  per salvare il figlio, affetto da una grave forma d’asma, ha costruito una barca ed è andata a vivere sul mare.
Il figlio, Niki Francisco, è diventato lo skipper più giovane. E a bordo della sua Walkirye ha evitato di prendere antibiotici e cortisone, che lo avrebbero debilitato.
Ora Niki ha compiuto 16 anni e sulla loro storia è stata girata anche una fiction.
Mamma Paola è riuscita a salvare la vita del figlio, ma non la sua.
Si è spenta ieri, portata via da un tumore a 46 anni.
Se ne è andata nel mare di Gaeta, sulla stessa barca costruita per salvare il figlio.

Avevo sentito parlare di questa storia anni fa, in occasione della fiction, di questa mamma coraggio, o meglio di questa famiglia coraggio, visto che  c’è anche papà Paolo, che dal Nord, dalle pianure lombarde, si è trasferita in mare. E in quell’occasione mi chiesi: nelle sue condizioni avrei avuto la stessa forza?

Non lo so. Ma per lei ho sempre provato grande stima e ammirazione.

16 risposte a “Addio a mamma Paola

  1. @maria: questa storia non la conoscevo… un abbraccio e sentite condoglianze alla famiglia
    @antonio: la cattiveria con cui critichi è veramente gratuita. accusi di sessismo maria, ma in questo blog scrivono soprattutto mamme, i papà sono ben accetti (vedi Matthew, scusa se ti nomino) ed è normale vedere le cose dal lato femminile… poi ogni opinione è ben accetta purchè non diventi sempre e solo (come fai tu) un attacco inutile, un vedere tutto come uno sbaglio. come dice Ale, se questo blog non ti piace perchè continui a leggerlo e a commentare? sei liberissimo di trovare altri blog che più si avvicinano al tuo modo di pensare…

  2. ANTONIO: più che altro mi sembra un osservazione davvero MASCHILISTA, diciamo di fine 800 !!! si parla della povera mamma deceduta, senza nulla togliere al papà. Ma in questo triste momento ci sembra giusto spendere qualche parolina in più per lei. Poi , credo, forse sbaglio … ma in una famiglia la madre è fondamentale per le decisioni. Il padre avrebbe anche potuto costruire 100 barche, ma penso che la decisione finale e definitiva venga comunque presa dalla madre. Non penso che il bimbo sarebbe mai vissuto in mare contro la volontà della madre. E’ suo figlio, sangue del suo sangue … carne della SUA carne. In un momento così delicato e nel loro radicale cambio di vita, la madre credo sia stata fondamentale…………senza di lei il bimbo non sarebbe andato da nessuna parte. Quindi mi sembra giusto non togliere l’importanza che merita. Detto ciò, la vita è davvero un brutto scherzo … con tanta gente criminale al mondo, proprio lei doveva morire . La giustizia non esiste davvero.

  3. x antonio: cattivo gratuitamente nei confronti si una mamma che si è fatta in 4 e giustamente come fanno tutti i genitori x il proprio figlio, un po di rispetto x chi è mancata oltrettutto in modo molto doloroso no???????????????
    come diceva mia nonna ( che è morta di cancro!) e il grande Totò ” Signori si nasce e io lo nacqui”.
    Senza polemica e senza rancore

  4. @ Antonio: veramente senza senso e fuori luogo il tuo commento, nessuno ha tolto meriti e sacrifici al papà di Niki, tranne te che con il tuo stupido commento l’avrai ferito nel cuore…

  5. @Antonio: la mamma e’ morta a 46 anni…dopo una vita difficile e dura…riservargli un pensiero speciale mi sembrava il minimo…perche’ in ogni cosa vuoi vedere il lato sessista?
    Stavolta ti trovo davvero fuori luogo…

  6. Caro Sig. Antonio, non credo che Maria con il suo post volesse sminuire il Sig. Paolo ma semplicemente omaggiare la Sig.ra Paola (vista la triste notizia) chiaramente coraggiosa tanto quanto (nè più nè meno) il marito.
    Se questo blog proprio non le piace, anzichè postare continui comemnti di critica, può sempre evitare di leggerlo ….

  7. Mi creda cara signora moderatrice : è inverosimilmente irritante questo modo fazioso di narrare i fatti in cui la madre è centrale ( oltrechè santa …sempre ) e il padre un orpello utile ma non necessario, tanto da annacquare la sua presenza nel generico appellativo di famiglia.
    La ben nota vicenda vide ai tempi come principale attore proprio IL PADRE di Niki FRancisco, Paolo ( padre coraggio ) che abbandonò il lavoro e si mise per mesi a costruire nel suo giardino una barca su cui la famiglia avrebbe dovuto andare a vivere. Le cronache di qualche anno fa’ raccontano dettagliatamente dei problemi che il padre Paolo dovette affrontare per progettare e costruire una barca che potesse avere tutti i crismi e i requisiti necessari al figlio e tutte le problematiche di sussistenza energetica che il PADRE dovette risolvere per rendere abitabile la barca.
    Ora affermare che la madre abbia costruito la barca è una falsità.
    Dire che poi “la madre abbia salvato la vita di suo figlio” è il solito modo volutamente distorto per manipolare le informazioni in quanto anche il PADRE ha salvato la vita di suo figlio.
    Nessuno toglie merito alla signora deceduta ( è poi un merito adoperarsi per il bene dei propri figli o un demerito non farlo? ) ma sarebbe gradevole un punto di vista più equilibrato nel narrare i pari se non superiori meriti del PADRE senza il cui lavoro , il figlio non avrebbe mai potuto avere un’opporunità di salvezza.

    Perciò condividendo con lei l’ammirazione e la stima indirizzate alla madre di Niki , ne riservi altrettanta al padre di NIKI , PAOLO.

    • @Antonio: non mi pare di aver mancato di rispetto al papà Paolo. Ma il post è dedicato alla mamma che purtroppo è venuta a mancare.

  8. Maria io conoscevo la storia e ai tempi l’ho seguita, mi dispiace tanto, sono rimasta senza parole……………Condoglianze alla famiglia

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