Ieri sera non riuscivo ad addormentarmi. Mi giravo e mi rigiravo nel lettone.
Ad un certo punto mio marito, stufo delle mie giravolte, mi ha chiesto: “
“Marì, ma mi spieghi che hai stasera? Ti ha morso la tarantola?”
E io: “No, la tarantola no, ma il dirigente scolastico sì. Per carità, abbiamo la fortuna di avere a capo del nostro Circolo Didattico una donna straordinaria, efficientissima e bravissima e sono sicura che farà di tutto per trovare una soluzione, ma è il sistema che sta andando a rotoli. Possibile che metà del mio stipendio se ne va in tasse, che paghiamo il pre e il post scuola, la mensa come se fosse il ristorante con un grande chef, che vado alla riunione di presentazione della scuola primaria convinta di ascoltare solo buone novelle, ossia come funziona la scuola, gli orari, l’accoglienza, e invece torno a casa con il magone? Mi verrebbe da dire per la rabbia: basta da domani non pagherò più le tasse! Anche se so che non lo farò e continuerò a pagare, pagare, pagare…”
E mio marito: “Possibile che è da 10 minuti che parli e ancora non ho capito nulla? Volendo fare una sintesi, mi dici che ha detto la dirigente?”
E io: “Sì, che probabilmente il prossimo anno scolastico si formeranno più prime, che non ci sono fondi, non ci sono insegnanti e che le classi che si formeranno in più frequenteranno 27 ore settimanali e non 40”.
E lui (che cominciava ad agitarsi esattamente come me!) ha aggiunto: “Spiegati un po’ meglio, sei sulla buona strada”. Continua a leggere