W i tagli all’istruzione!

Ieri sera non riuscivo ad addormentarmi. Mi giravo e mi rigiravo nel lettone.
Ad un certo punto mio marito, stufo delle mie giravolte, mi ha chiesto: “
“Marì, ma mi spieghi che hai stasera? Ti ha morso la tarantola?”
E io: “No, la tarantola no, ma il dirigente scolastico sì. Per carità, abbiamo la fortuna di avere a capo del nostro Circolo Didattico una donna straordinaria, efficientissima e bravissima e sono sicura che farà di tutto per trovare una soluzione, ma è il sistema che sta andando a rotoli. Possibile che metà del mio stipendio se ne va in tasse, che paghiamo il pre e il post scuola, la mensa come se fosse il ristorante con un grande chef, che vado alla riunione di presentazione della scuola primaria convinta di ascoltare solo buone novelle, ossia come funziona la scuola, gli orari, l’accoglienza, e invece torno a casa con il magone? Mi verrebbe da dire per la rabbia: basta da domani non pagherò più le tasse! Anche se so che non lo farò e continuerò a pagare, pagare, pagare…”

E mio marito: “Possibile che è da 10 minuti che parli e ancora non ho capito nulla? Volendo fare una sintesi, mi dici che ha detto la dirigente?”

E io: “Sì, che probabilmente il prossimo anno scolastico si formeranno più prime, che non ci sono fondi, non ci sono insegnanti e che le classi che si formeranno in più frequenteranno 27 ore settimanali e non 40”.

E lui (che cominciava ad agitarsi esattamente come me!) ha aggiunto: “Spiegati un po’ meglio, sei sulla buona strada”. Continua a leggere



Le iscrizioni a scuola? Da quest’anno si fanno online

Qualche giorno fa abbiamo parlato di iscrizioni a scuola dei bambini.
Ieri sera, tornando a casa, Marco mi ha dato due lettere che la maestra gli aveva consegnato: una è la lettera di iscrizione per Luca alla scuola materna e l’altra è la lettera per la sua iscrizione sua alla scuola elementare.

Leggendo la prima lettera, la prima cosa che mi è balzata agli occhi è stata la frase: “da quest’anno le iscrizioni si faranno solo per via telematica. Le famiglie sprovviste di strumentazione informatica potranno recarsi presso le scuole o in Comune dove troveranno una postazione.

“Meraviglia!”, ho pensato, “non devo neppure andare a scuola, posso fare tutto da casa!”

E’ previsto anche un incontro con il direttore didattico per la presentazione del programma scolastico e degli open day presso i vari plessi per conoscere meglio la scuola, la struttura, gli insegnanti, etc.

Mi è sembrata una bella innovazione. Poi però mi sono chiesta: ma questo “privilegio” dell’iscrizione telematica riguarda solo alcune scuole o tutte?

Così sono andata sul sito del Ministero dell’Istruzione (MIUR) e ho trovato questa informazione:

La normativa vigente (legge 7 agosto 2012, n. 135, meglio conosciuta come Spending review) stabilisce che “A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013, le iscrizioni alle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado per gli anni scolastici successivi avvengono esclusivamente in modalità online”. Per tale ragione è stato realizzata questa pagina web che accompagna le famiglie nel percorso per l’iscrizione on line: dalla registrazione, alla ricerca della scuola desiderata, dalla compilazione del modulo di iscrizione al suo inoltro”. Continua a leggere



Zaini troppo pesanti e troppi compiti da fare a casa. Il sociologo: questo modello è sbagliato

La mia nipotina, che sabato scorso ha compiuto sei anni, sta frequentando la prima elementare.

Visto che non ci vedevamo da tempo, domenica mi ha fatto vedere cosa sta facendo a scuola, cosa sta imparando.
Sono andata per prendere lo zaino… e a momenti non ci lascio appeso il braccio. Pesava un accidenti.
“Ma Rebby, che ci tieni dentro?”
E lei: “Zia, i libri, i quaderni, il borsello”.

Ve lo giuro: tra libri e quaderni ne aveva almeno una dozzina. Continua a leggere



La mensa scolastica costa troppo: genitori in protesta

La scuola è iniziata solo da pochi giorni, ma i problemi non si fanno attendere.
Non sono argomenti nuovi, ma di sicuro attuali. Perché, come ogni anno, balzano agli onori della cronaca, riempiono le prime pagine dei giornali e suscitano clamore e scalpore.
Di che sto parlando?  Della mensa scolastica.

A Pistoia, qualche giorno fa, centinaia di famiglie si sono radunate in piazza Duomo, per protestare contro il caro mensa e l’aumento delle tariffe per i servizi dell’infanzia deciso dal Comune, guidato dal sindaco Samuele Bertinelli. Da quest’anno, per le famiglie con Isee superiore a 30.000 euro, la tariffa giornaliera per un pasto è di 6,50 euro.

Più del valore dei buoni pasto, che in media, hanno i genitori!

E così questi bambini stanno mettendo in atto il primo sciopero della loro vita boicottando la mensa e portando a scuola un panino per il pranzo. Continua a leggere



La giungla… del corredo scolastico!

Marco è al terzo e ultimo anno di scuola materna.
E, non so perché, per quale motivo, con quale illusione, pensavo di essermela scampata.
Insomma, pensavo questa volta di non dovermi cimentare nell’incredibile ricerca del “corredino scolastico”.
E invece, giovedì scorso il mio ometto è arrivato a casa con il suo bel foglietto.
La lista questa volta era abbastanza contenuta:
1) Astuccio con cerniera
2) Colla stick
3) Pennarelli a punta fine
4) Un porta listini
5) Forbici con punta arrotondata
6) Temperino
7) Matite colorate
8) Matita
E poi per l’igiene personale: fazzoletti di carta, bicchieri di carta, salviettine umidificate e rotoloni di carta asciugatutto. Continua a leggere



Al nido con il sorriso

A settembre suona la campanella!
E tanti bimbi si stanno preparando a fare il grande passo. C’è chi varcherà per la prima volta la soglia del nido e chi quella della scuola elementare.
Davanti a loro tante nuove avventure, ma anche un po’ di timore. Come sarà?
Ma i piccoli, dalla loro, hanno il dono dell’incoscienza e della curiosità. Le novità li stuzzicano e nelle avventure ci si tuffano a capofitto.
E i genitori? Spesso sono più agitati, emozionati e apprensivi dei bambini. E sono proprio loro con le loro paure a frenare i figli.
Il distacco? E’ difficile per tutti. Ma con un pizzico di ottimismo si può superare.

C’è una frase che mi piace molto e che noi genitori dovremmo tenere bene a mente: “I bambini hanno bisogno di nuove sfide per crescere, altrimenti si annoiano!” Continua a leggere



Bocciati e rimandati, che fare?

Punire o consolare i figli che non hanno superato l’anno scolastico?
Bella domanda vero?
Ho visto famiglie litigare aspramente per questo motivo perché un genitore voleva punire il malcapitato e l’altro invece voleva coccolarlo. Mai come in questo caso, invece, mamma e papà devono seguire una unica linea.
Sì, ma quale?

Lo spiega Claudio Tonzar, docente di psicologia scolastica all’Università di Urbino che stila un piccolo vademecum per mamme e papà ‘delusi’.
“Ovviamente non ci sono ricette facili e uguali per tutti – spiega il professore- Ma alcuni punti fermi sì”. “I ragazzi vanno sostenuti psicologicamente. Ma anche puniti, se necessario, in modo costruttivo: inutile costringerli a tre mesi solo sui libri. Utile, invece, togliere Internet e telefonino per sottolineare la gravità della bocciatura”. Continua a leggere



La scuola sta finendo… E adesso? In vacanza compiti sì o no?

Siamo agli sgoccioli: fra un paio di settimane le scuole elementari chiuderanno i battenti.
Le materne fra un mesetto. Arrivano, quindi, le loro tanto sospirate vacanze!
Il problema si ripropone, puntuale, ogni anno.
Per i piccoli ci sono tre mesi, circa, di stop. Per noi tre settimane, se ci va di lusso.
Dove li mettiamo questi bambini? Con chi li possiamo e dobbiamo lasciare?

Con i nonni, i più fortunati. Nei centri estivi tutti gli altri.
Il che si traduce, almeno nel mio caso, nella stessa scuola, ma con altre maestre e con rette decisamente più salate (proprio oggi mi hanno dato il foglio con le tariffe, ahi, ahi, ahi!).
E allora mi chiedo: ma perché le scuole devono chiudere così presto. Per mettere in difficoltà i genitori? Non potrebbero, come in tantissimi stati europei, chiudere almeno a metà luglio? Magari facendo fare attività diverse ai bambini.
Vebbè! Non mi voglio impelagare in un discorso che non porta da nessuna parte.

Quindi faccio un passo indietro. E riparto da questa domanda: “Durante le vacanze i bambini devono fare i compiti?”
Ecco cosa risponde tata Francesca: Continua a leggere



Genitori insolventi, bimbi a scuola tenuti a pane, formaggio e succo di frutta. E’ giusto?

La mensa ai bambini la si deve assicurare anche quando i genitori non pagano la retta?
E se le famiglie sono insolventi non per indigenza ma solo per “tentata” furbizia?
Il problema ha origini antiche. Ne sento parlare praticamente ogni anno ormai da tempo. Oggi il tema è tornato alla ribalta con il caso di Cesate.
Eppure ogni qual volta le istituzioni prendono una posizione dura si assiste ad una vera e propria sommossa popolare.
Indignazione e vergogna sono le parole più gettonate.
E tutti o quasi si chiedono: “Perché far pagare ai bambini le colpe dei genitori?”
I bambini sono sempre le vittime innocenti degli errori dei grandi. Per definizione non hanno colpe, almeno queste. Continua a leggere