Videogiochi: sì o no? Ecco cosa consiglia la psicologa

videogames

Videogiochi sì o no?
Che bella domanda vero? Ovviamente la risposta non può essere sintetizzata in un sì o un no.
Dipende dai giochi!

Io ho sempre cercato di ridurre al massimo l’uso di dispositivi elettronici in casa. Concedo ai miei figli pochissima tv, pochissimi giochi elettronici su tablet e consolle varie, pur avendo in casa praticamente tutto!
Ho sempre cercato di favorire i giochi manuali, i giochi di fantasia, i travestimenti. E loro due giocano moltissimo insieme.  Ma quando gli capita di guardare la tv o di giocare con i videogames sembrano catturati, completamente assorbiti. Non esiste più nulla. Staccarli diventa difficile. Vorrebbero fare solo quello ad oltranza.
“Ancora un po’”. “Questo è l’ultimo”, “Solo un altro minuto…”

Come per tutte le cose credo che il giusto sia nel mezzo. Ma quali sono i videogiochi “educativi” e quali invece quelli che dovremmo evitare? Di questo ci parla oggi la nostra psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere

Come riconoscere un prepotente dalla grafia

uomo_coronaNon passa giorno che non ci sia un atto di prevaricazione e a volte di violenza fra persone che hanno vissuto insieme per mesi o per anni.

Spesso questi gesti sono la risultante di atteggiamenti prepotenti che potevano essere previsti attraverso l’analisi grafologica, quando era ancora possibile impostare il rapporto su basi diverse o, al limite, interromperlo.

Peraltro la grafia del prepotente presenta alcune caratteristiche che la rendono facilmente riconoscibile.

Ci spiega tutto la nostra grafologa Candida Livatino.

Ecco come fare a riconoscere il partner prepotente: Continua a leggere

Il bambino interiore, quando è frutto di una infanzia rubata

Why he always ignoring me? Busy young man working on laptop and talking on the mobile phone with his son sitting on foreground and looking upset

E’ più facile costruire bambini forti che riparare uomini distrutti. Questa è una frase di Frederick Douglass.

Ed è così che comincia un articolo bellissimo pubblicato sul blog Obiettivo Benessere e che vi voglio proporre.
Ognuno di noi si porta dietro l’IO BAMBINO.
L’Io che ci ha fatti crescere e che ci ha fatti diventare quello che siamo.
Ma ci sono alcuni adulti che lottano con il loro IO BAMBINO e sono quelli che hanno subito traumi o shock. Sono quelli che sono diventati adulti irrequieti, infelici e talvolta “disturbati”. Che si portano dentro ferite mai rimarginate.

Il tema del bambino interiore si rivolge proprio a coloro che sono stati bambini offesi, usati e poco rispettati, in lotta per sentirsi “adeguati” in mezzo agli altri.

“Ci vuole poco a far sentire inadeguato un bambino”.  Continua a leggere

Quando un 8 marzo per le spose bambine?

Mimosa
Oggi è la festa delle donne.
Quante cose ci sarebbero da scrivere su questo tema!
E le agenzie di stampa, proprio in occasione dell’8 marzo, pullulano di notizie sul gentil sesso. Si snocciolano dati di ogni tipo:
– “In Europa le donne guadagnano il 16% in meno rispetto agli uomini. L’Italia però è tra i Paesi più virtuosi, con il gap al 6,5%”. E subito dopo: “The Economist: l’Italia è 21ma in classifica per parità delle condizioni delle donne al lavoro. Islanda, Norvegia e Svezia sono i tre Paesi sviluppati dove le donne hanno le migliori possibilità di avere parità di trattamento”
E ancora:
– “Il 53% di chi fa ricerca è donna”
– “India, a giugno le prime Top Gun
– L’universo femminile è più attento al mondo dei sogni

– …..

Un elenco infinito.

Ma in occasione di questa giornata (che personalmente non amo festeggiare), mi piace pensare che tanta strada è stata fatta, ma tanta ce n’è ancora da percorrere.
La bilancia dei diritti tra generi è ben lontana dall’essere in pari.

Secondo i dati diffusi dalle Nazioni Unite, a circa 62 milioni di bambine in tutto il mondo viene negato il diritto all’istruzione, 500 milioni di donne non sanno leggere.
Il 35% delle donne ha subito abusi da parte del proprio partner.
Inoltre, in circa 155 Paesi vi sono ancora leggi discriminatorie, dalla più famosa Arabia Saudita, dove le donne non posso guidare, fino ‘all’insospettabile’ Regno Unito che non permette alle donne di arruolarsi nel corpo della Royal Marines.

E vogliamo parlare delle spose bambine?

Ogni giorno nel mondo 37.000 bambine sono obbligate a sposare uomini molto più grandi di loro.
Sono costrette a violenze da parte dei loro uomini, alla perdita della loro libertà e del diritto all’educazione. Continua a leggere

“Questo taglio ti ringiovanisce”

capelli
Questa settimana è stata strana per me. Con una malinconia ingiustificata di fondo che mi ha fatto compagnia per tutti e cinque i giorni.

Non ci sono motivi veri e seri, ma ho l’anima appannata. Il sorriso fa fatica a fare capolino sul mio viso.

Mi sveglio prima dell’alba e passo le ore a fissare il buio senza riuscire a riaddormentarmi.

Canto, perché io canto sempre, in casa, in auto, mentre cucino, mentre stiro… Io canto.
Ma in questi giorni mi vengono in mente sempre canzoni sempre molto tristi.

Il top è stato quando ho sentito Marco che canticchiava “Pierina”, un brano di Massimo Ranieri che narra la storia di una donna umile, lavoratrice, mamma, ma molto molto sola. Una donna che aveva perso l’uomo che amava e che aspettava la notte per sognarlo. Fino a quando è riuscita finalmente a raggiungerlo e a rivederlo. In un altro mondo.

“No. è decisamente troppo” mi son detta. “Bisogna cambiare registro”

Dicevano che il 18 gennaio sarebbe stato il “#BlueMonday”, ossia il lunedì più triste dell’anno. Ma non mi avevano parlato di “BlueWeek”. Continua a leggere

SilviaFede e lo spettacolo nel carcere di Rebibbia

Una piccola compagnia teatrale, amatoriale, composta da gente che ama recitare, mettersi alla prova.
Uno spettacolo. Non uno dei tanti messi in scena in oratorio, nelle scuole o nei teatri. Ma in un posto particolare: il carcere di Rebibbia.
L’obiettivo era quello di donare qualche ora di allegria e spensieratezza anche a chi ha sbagliato e sta pagando la sua pena dentro quattro mura e delle sbarre.
Ma alla fine si è rivelata una esperienza costruttiva, bella, toccante ed emozionante anche per gli attori.
Ho chiesto alla nostra amica SilviaFede di raccontarci il suo pomeriggio a Rebibbia: Continua a leggere