Bambini che mangiano poco: quanta preoccupazione per i genitori, ma…

Boy refuses to eating

Qualche settimana fa abbiamo parlato di bambini che rifiutano alcuni cibi o si rifiutano addirittura di mangiare.
Oggi sempre in compagnia della dottoressa Francesca Santarelli affrontiamo un altro aspetto dello stesso problema, che ugualmente è fonte di preoccupazione per i genitori: cosa fare se il bambino mangia poco?

La nostra Psicologa Amica ci suggerisce alcune strategie da mettere in pratica per invogliare anche i bambini più inappetenti a mangiare un po’ di più!

Ecco cosa ci consiglia Francesca Santarelli: Continua a leggere



Quando togliere il pannolino?

pannolini_bimboBella domanda vero?
Io ho archiviato da poco questa pratica e devo dire che liberi da pannolini si vive molto meglio! 🙂
Ma mentre con Marco la fase dello spannolinamento è stata veloce e indolore perché il bambino era pronto per il grande passo. Con Luca è stata difficile e piuttosto lunga. A due anni e mezzo, secondo me, era ora di toglierlo, così approfittando dell’estate ho accelerato quelli che erano i suoi tempi. Esito: siamo andati avanti mesi e mesi tra pantaloni bagnati e infiniti cambi al giorno.
Di notte, invece, ha voluto tenerlo. E su questo l’ho accontentato. Ma ha continuato a mettere la mutandina speciale praticamente fino alla settimana scorsa. Poi da solo ha deciso che era ora di andare a letto come i grandi!
E finora, incrocio le dita, non ha mai bagnato il lettino!

Ma come si fa a capire quando è arrivato il momento di togliere il pannolino?
Affrontiamo questo argomento con la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli, anche lei alle prese con questa delicata fase con il suo bambino.

Vediamo cosa ci consiglia: Continua a leggere



Perché spesso il bambino si rifiuta di mangiare?

 

boy and cooked vegetables

Oggi con la psicologa amica, la dott.ssa Francesca Santarelli, affrontiamo un tema a me molto caro: il rapporto tra cibo e bambini.
“Io non rincorrerò mai mio figlio con la forchetta per farlo mangiare…”, “Io non mi farò mai problemi se non vorrà mangiare, tanto non morirà di fame”…
Quante volte ho pronunciato queste frasi vedendo alcuni genitori nei ristoranti rincorrere i lori figli per fargli mandare giù un boccone.
Ma ancora non avevo avuto Marco.
Poi ho cambiato idea.
Marco è così magro che per fargli le radiografie basta metterlo controluce!
Così, quando non mangia mi preoccupo parecchio!
Su una cosa però non ho mai ceduto: a tavola non si gioca e non si guarda la tv.

Quante volte mi sono chiesta: “Ma perché è così lento a tavola…, perché fa tanta fatica a mangiare!”
Dopo sei anni vi posso dire che ho capito che il cibo non è la sua priorità. Mangia per dovere, non per piacere (eccetto alcune cose poco salutari come salame e hamburger…).
Me ne sono fatta una ragione. Ora accetto questo suo modo di essere. Non accetto, però, la sua instancabile lentezza!

Ma ci sono anche tanti altri motivi che portano i bambini al rifiuto del cibo. E tante volte è legato proprio al rapporto madre-figlio.
Ci spiega tutto la dottoressa Francesca Santarelli:

Continua a leggere



Sapete cosa sono i disturbi dell’apprendimento?

santarelli6La scuola, per i bambini e i ragazzi,  non è solo un luogo dove imparano nozioni, ma anche un luogo dove crescono, si misurano con il mondo circostante, costruiscono la propria identità ed autostima.

Il basso rendimento, la svogliatezza,  la distrazione,  fino a qualche anno fa, venivano considerati come pigrizia, scarso impegno e l’alunno era costantemente sgridato e punito.

Le ultime acquisizione scientifiche, invece, hanno dimostrato come molte volte si tratti di veri e propri  Disturbi di Apprendimento.

Di cosa si stratta? E come facciamo a capire che siamo di fronte ad un caso di pigrizia o di disturbo di apprendimento?

Ci aiuta, come sempre, la nostra Psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli:  Continua a leggere



Mio figlio è balbuziente? I consigli della psicologa

francesca_santarelli_2Qualche giorno fa al parco ho incontrato una mamma preoccupatissima. Suo figlio aveva spento già la terza candelina, ma parlava poco, male e quando si sforzava sembrava quasi balbuziente.
La mamma faceva il paragone con Luca e con gli altri bambini che vedeva al parco ed era piuttosto in tensione.
Le ho chiesto: “L’hai portato dalla pediatra?”
Mi ha risposto: “Sì e mi ha detto di aspettare”.
Io: “Bene, allora non mettere fretta al piccolo, non essere ansiosa e soprattutto non fare paragoni. Ogni bambino ha i suoi tempi. Alcuni camminano prima di altri, alcuni tolgono prima il pannolino, alcuni parlano prima. Ma con calma ci arrivano tutti. Hanno una vita davanti per perfezionare tutto”.

Mi ha sorriso. “Fai in fretta tu a dirmi di stare tranquilla. Se fossi tu al mio posto non saresti preoccupata?”

E allora mi sono chiesta: quando è il caso di allarmarsi? Se il bambino parla male, s’inceppa ad ogni parola, fa fatica ad esprimersi, fino a quando dobbiamo aspettare e quando dobbiamo prendere provvedimenti?

Ho girato questa domanda alla nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.

Ecco cosa ci consiglia: Continua a leggere



Favole e cartoni animati: perchè raccontano storie truci con malattie, abbandoni, etc?

B20755810Perchè nelle favole e anche nei cartoni animati che tanto piacciono ai bambini, le storie (anche quelle più famose  come Biancaneve, Cenerentola, La Sirenetta, Bambi, Peter Pan, solo per citarne alcune) sono sempre accompagnate da fatti truci, come la morte della mamma, o quella del papà, l’abbandono, etc?
C’è davvero uno studio fatto da team di psicologi? E queste storie aiutano i bambini o li spaventano?
Insomma possiamo continuare a raccontargliele senza timore o sarebbe meglio inventarne di nostre e magari più soft?

A me, personalmente, ha sempre colpito Hansel e Gretel, lo trovo un concentrato di sfighe e di crimini non da poco: dalla morte della mamma, all’arrivo della matrigna cattiva, all’abbandono da parte del padre buono ma debole, al sequestro di persona, all’omicidio, al furto con scasso, e chi più ne ha più ne metta.

Oggi la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli affronta questo tema e ci svela cosa si nasconde dietro queste favole. Continua a leggere



Tv, cartoni e bambini: come ci dobbiamo regolare? I consigli della psicologa

bambino e tv“Mamma, mi fai vedere i cartoni? Poco, poco. Ti pregooooo”.
Quante volte i vostri figli vi hanno fatto questa domanda? I miei praticamente sempre, ogni giorno.
Appena mi distraggo, trac,  accendono la tv.
“Spegnete! Chi vi ha dato il permesso?”, li rimprovero.
E così andiamo avanti tra “mamma voglio vedere la tv” e “spegnete per favore”.
La sera, però, prima di cena, gli concedo dei cartoni.

E devo ammettere che ci sono dei cartoni che sono educativi. Ogni tanto sento pronunciare parole strane, che noi non utilizziamo molto a casa. E quando chiedo: dove avete sentito questa parola? Loro mi rispondono: “Nei cartoni”.

Ma io cerco sempre di limitare al massimo i tempi di permanenza davanti al piccolo schermo. Ma qual è il tempo giusto da trascorrere davanti alla tv?

Ce lo spiega la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli. Continua a leggere