Peppa Pig: un cartone forse poco educativo. Ma perchè piace? La psicologa risponde

peppa
Rutti, salti nel fango, risate a volontà.
Tutto questo nel cartone animato di Peppa Pig.
Agli adulti, spesso, non piace. Ma i bambini, soprattutto i più piccoli, ne vanno matti.
Peppa Pig, il suo fratellino George, mamm pig e papà pig sono diventati quasi un caso mediatico.
Come mai?
La nostra dottoressa Francesca Santarelli ha provato a guardarlo prima con gli occhi di una mamma, ma poi con gli occhi attenti di una psicologa.

Il suo parere? E’ un cartone poco educativo. Ecco perché:

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La punizione: quando è positiva e quando è negativa

bambino_disobbedienteLa psicologa amica, la dottoressa  Francesca Santarelli ci spiega la differenza tra punizioni positive e negative.
A voi:
“Fino a qualche anno fa nessun genitori si chiedeva se, dare una punizione al proprio figlio di fronte ad un errore, fosse una modalità educativa giusta o sbagliata.
Negli ultimi cinquant’anni si è passati invece, da modelli eccessivamente autoritari ad altri fin troppo permissivi. Continua a leggere



Occorre dire sempre tutto al proprio bambino?

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La sincerità è al primo posto in ogni tipo di rapporto: nella coppia, con i figli, al lavoro.
Essere sinceri ripaga sempre.
Ma ai propri figli, soprattutto quando sono piccoli bisogna dire sempre tutto?
Se sono cose belle, sicuramente sì. Ma se invece sono notizie negative come una separazione, una morte, un licenziamento che si fa?
A dare una risposta a questa difficile domanda ci aiuta, come sempre, la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli:
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Compiti a casa? Mio figlio mi fa disperare!

santarelli6Il tema che affronta oggi la psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli, direi che mi tocca molto da vicino.

Stamattina anche la scuola di Marco ha riaperto i cancelli. Comincia per noi l’avventura della seconda elementare. Dico per NOI e non solo per LUI, perché l’andamento scolastico è un argomento che riguarda tutta la famiglia e me in particolare sul fronte compiti a casa.
E la parola fronte non l’ho usata a caso. I compiti sono “un fronte di battaglia” che ogni weekend ci vede in prima linea.
So già che da qui a qualche giorno riprenderemo il solito tira e molla: “Marco sbrigati, Marco non ti addormentare sul quaderno, Marco datti una mossa…”
Speriamo solo che quest’anno vada meglio.
In ogni caso cercherò di fare tesoro dei consigli della dottoressa Santarelli.

Ecco cosa ci dice:
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Quando andare in bagno diventa un problema per i bambini: l’encopresi


Sapete cos’è l’encopresi?
Ce lo spiega la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli:
“Settimana scorsa si è rivolta a me una mamma con una bambina di 6 anni che ad un certo punto, ha iniziato a volersi rifiutare di fare la cacca. Prendo spunto da questa situazione clinica per parlare di un disturbo che riguarda molti più bambini di quanto crediate: l’encopresi.
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Come togliere il pannolino?

Siamo in piena estate e molti di voi, di sicuro tutti quelli con un bebè di età compresa tra i 18 mesi e i tre anni, stanno provando, sperimentando lo svezzamento da pannolino.
L’estate è il periodo migliore, vero? Fa caldo, i bambini sono vestiti leggeri, spesso in costume, e anche se si bagnano si fa presto a cambiarli. Insomma in teoria il momento perfetto.
In teoria, appunto.

Ma nella realtà come si fa a togliere il pannolino?
Ce lo spiega la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli. Continua a leggere



Che cos’è la paura per un bambino?

Non so se si possa definire  paura vera e propria, ma ricordo che da piccola ero terrorizzata dall’idea che mia madre potesse morire. Era anche un incubo abbastanza ricorrente. E tante volte mi sono svegliata con il cuscino bagnato dalle lacrime. Quando lo raccontavo a mamma, lei sorrideva e sdrammatizzava la cosa dicendomi: “Sognandomi mi hai allungato la vita!”

I miei figli, invece, non hanno di queste paure. Anzi, Marco, almeno finora, non ha mai avuto particolari timori.
Luca, invece, teme il buio.

Ma cos’è la paura per un bambino e che differenza c’è tra paura e fobia?

Altra domanda: noi genitori dobbiamo sdrammatizzare o cercare di evitare che si trovino in determinate circostanze? Insomma qual è l’atteggiamento più corretto?

Ci spiega tutto la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere



Gli incubi notturni dei bambini

incuboA me è successo solo qualche volta di essere svegliata nel cuore della notte dal pianto dirotto di Luca. E devo dire che è proprio brutto vedere il proprio bambino nel letto singhiozzare con i lacrimoni, in preda alla paura e alla disperazione e non poter fare nulla se non cercare di consolarlo.
Si prova un terribile senso di impotenza.
E poi, almeno nel mio caso, mi sono posta mille domande: sarà successo qualcosa a scuola? Qualcuno gli ha fatto del male? Ha litigato con qualche bambino? Qualcosa lo ha spaventato?

Oggi con la psicologa amica parliamo proprio di questo argomento: gli incubi notturni. Possiamo fare qualcosa per evitarli? E per consolare il bambino?
Ecco cosa ci consiglia la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere



Litigio in spiaggia tra bambini: che fare?

bambini mareVostro figlio sta giocando allegro e tranquillo in spiaggia. Si sta divertendo con un bastone. Ma ad un certo punto un altro bambino gli “scippa” il legnetto.
Lacrime e disperazione. Voi come vi comportate?
Intervenite? Lasciate che i bambini se la sbrighino tra loro? Chiamate in causa gli altri genitori?

Oggi con la dottoressa Santarelli esaminiamo un caso simile.
La nostra Psicologa ci racconta come hanno reagito i genitori di questi due bambini e come, invece, avrebbero dovuto reagire.

Devo dire che è una lettura molto interessante e che mi ha fatto riflettere.
Manco a dirlo, io avrei reagito esattamente come non si dovrebbe!

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Bambini da soli in vacanza: un passo verso l’autonomia

Children PlayingMarco è a mille chilometri di distanza da me. E’ in Puglia a trascorrere una parte delle sue vacanze con i nonni.
Lo ha chiesto e voluto lui. Senza nessuna forzatura.
Non è la prima volta che va via. E’ già la terza estate che trascorre in campagna dai miei.
Ma quest’anno, a differenza dagli anni passati in cui era ancora molto piccolo, gli ho proposta un’alternativa secondo me allettante: di andare una settimana al mare da solo, o meglio, con alcuni suoi amici. Insomma un campus organizzato.
Un’occasione per mettersi in gioco e imparare ad essere più autonomi.
Al suo posto io avrei accettato al volo. Marco, invece, non ha voluto. Ha preferito trascorrere del tempo con i nonni e la cuginetta.
Il distacco c’è comunque, ma è parziale. Giù dai miei è ugualmente in un ambiente familiare, coccolato e accontentato. Non è la stessa cosa che andare una settimana da solo, come le colonie di una volta.
Ma quella delle vacanze da soli è un’esperienza formativa per i bambini?
L’ho chiesto alla dottoressa Francesca Santarelli, la nostra Psicologa Amica.
Ecco cosa ci ha risposto: Continua a leggere