Un gesto contro la violenza sulle donne

Qualche giorno fa mi ha scritto Carmela, una cara amica di questo blog, chiedendomi di poter condividere un pensiero, un evento.
Ho sempre pensato che questo non sia solo il MIO blog, ma il NOSTRO blog, uno spazio in cui tutte le mamme, tutti i lettori, possono avere il loro spazio, dire la propria opinione attraverso i commenti e proporre argomenti, fatti, storie da condividere.

L’argomento che propone Carmela è profondo e degno di attenzione. Un tema che apparentemente è lontano, ma in realtà è talmente vicino che può toccare ognuno di noi: la violenza sulle donne.

Ecco cosa ci dice Carmela:

“Ciao Maria, grazie per la tua disponibilità. La violenza sulle donne ormai è all’ordine del giorno, e credo che si debba cominciare in famiglia e sin da piccoli all’educazione e al rispetto per l’altro. Già qualcuna delle nostre amiche che commentano qui sul blog, come Silviafede che l’anno scorso ha partecipato, conoscono questo evento attraverso i miei post che condivido su Facebook.

Oggi vi presentiamo qualcosa di semplice, ma che potrebbe entrare nella storia dell’Umanità. Pensate: un’ora di completo silenzio simultaneo in tutto il web!
Si terrà il 25 novembre, nella Giornata internazionale per l’Eliminazione della violenza contro le Donne. E’ qualcosa di potente e condiviso, che abbraccia il mondo intero e che difficilmente può passare inosservato!

L’iniziativa ha una finalità importante: far prendere coscienza della violenza di genere e condannare proprio quei silenzi che proteggono i violenti.
Tutti si ricordano dei problemi SOLO quando ne arriva la ricorrenza, per poi dimenticarli sin dal mattino dopo.
Questo gesto mira all’esatto contrario: parlarne sempre e tacere un’ora soltanto.
Gli organizzatori ogni giorno diffondono fatti di cronaca ed iniziative anti-violenza,per cOMbattere l’indifferenza e la disinformazione.
Ma il lavoro più prezioso è quello da compiere sui giovani: l’ EDUCAZIONE!
Un percorso solido e costruttivo, basato su un lavoro quotidiano e che opera su tutti i livelli della società.
L’escalation della violenza, si nutre di piccoli gesti quotidiani… ma gli stessi piccoli gesti, possono eliminarla”

Maggiori informazioni sulla pagina Facebook di Mister OM.

 

 

 

27 risposte a “Un gesto contro la violenza sulle donne

  1. Aggiungo che l’iniziativa, coinvolge sì l’Italia, ma -ve ne sarete accorti- è in realtà a carattere mondiale.

    Agisce dal giappone al Sud America, Dal nord Europa all’Australia. Sono tutte persone diverse e che si confrontano con realtà diverse.
    Spesso invece, troppo semplicisticamente, giudichiamo ogni cosa limitandoci al recinto del nostro orticello… che è si importante, ma è una porzione limitata della cosa.

  2. Volevo aggiungere un’altra considerazione piu’ generale….come si puo’ pensare di fermare la violenza utilizzando altra violenza?
    E’ come dire per evitare l’uso sconsiderato delle armi in America spariamo a tutti quelli che hanno una pistola….davvero un’assurdita’…
    Continuo a sostenere che solo l’educazione delle nuove generazioni potra’ salvarci…farli crescere respirando rispetto verso tutti gli esseri viventi, senza distinguere razza, provenienza, religione, sesso e tendenze sessuali….rispetto per la diversita’, tolleranza, solidarieta’, convivenza….solo questi valori vissuti e non raccontati potranno rendere migliore il nostro mondo…

  3. purtroppo sempre d’accordo con Marco a questo punto le belle parole non servono piu per dare una bella sferzata all’italia e anche una bella svegliata..ma fa piu comodo a tutti fare gli struzzi e recitare belle poesie. che futuro che aspetta i nostri figli ,….

  4. La violenza, porta a giustificare altra violenza.
    Continuo a credere che l’educazione, sia la sola via.
    Se autorizziamo pene capitali, queste potrebbero essere gestite e disposte da persone prive di scrupoli.

    Il discorso è ampio e cavilloso.
    Purtuttavia rimango fermo sulla convinzione:
    l’educazione, la coscienza e la riflessione, migliorano il mondo.
    Le pene aspre, incattiviscono oltremodo.

  5. @ Marco.
    Buongiorno, è tanto tempo che non ci “scontriamo”. Quando parlo di educazione al rispetto, mi riferisco educazione ai nostri figli, ma da piccolissimi. Prendere coscienza del problema prima noi genitori, ed andare a monte. Far capire ai nostri figli che niente gli è dovuto, educarli ai NO.
    Il discorso della giustizia, mi trova d’accordo, ci deve essere la garanzia della pena. Ma l’evento che ho portato alla vostra conoscenza non parla di pene per i violentatori, ma vuole appunto sensibilizzare la gente al problema.
    Buona giornata a tutti/e.

  6. Buonasera
    @ SilviaFede
    Cara sig.ra, per l’ennesima volta ci troviamo ad affrontare una discussione su un problema che difficilmente potrà essere risolto. Con tutto il dovuto rispetto per poesie e belle parole, devo però sottolineare una cosa importante. Con queste, il problema della violenza sulle donne, non si risolve. Con l’educazione al rispetto, nemmeno. Al di la, delle nostre convinzioni politiche e di quello che ne potrebbe scaturire, dobbiamo guardare in faccia la realtà. Una realtà che ci porta quotidianamente a leggere notizie di una gravità allucinante. Ragazzine, donne mature, anziane, violentate sessualmente. o in molti casi, uccise dai propri mariti e scomparse nel nulla. Tutto questo, tollerato da chi dovrebbe usare le maniere forti, contro questi animali. Sono certo che lei dirà che sono fuori di testa, ma di quello che ho detto ne sono totalmente convinto. E gli e lo posso provare. In una città del centro Italia, (mi scuso se non ricordo quale fosse) un avvocato, ha gettato dell’acido sul viso della propria ex fidanzata, sfigurandola in modo permanente. Questa povera ragazza, dopo avere subito una serie di interventi chirurgici, per poter avvicinarsi alla ragazza che era, ha subito per la seconda volta una violenza. Questa volta non si parla di violenza fisica, ma morale. Al suo ex ragazzo, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Se questa non è tolleranza alla violenza, da parte delle nostre istituzioni mi permetta, ma lei come la chiama ? abbiamo parlato a lungo di bambini nelle scuole, privi di rispetto e educazione e ora stiamo parlando di adulti. Uomini, mi correggo infami che considerano una donna, alla pari di un insetto da schiacciare a proprio piacimento. A questa marmaglia, cosa vuole che gli e ne freghi, di educazione e rispetto. Questa è gente da eliminare fisicamente e le loro ceneri, usarle come concime.Non accetterò mai che un animale, usi violenza a una donna e la passi liscia. E purtroppo, ancora una volta entra in gioco il buonismo dei nostri politici, incapaci di governare come andrebbe fatto. La Boldrini, la Boschi, etc,etc, non correranno mai il pericolo di essere violentate o uccise. Loro vivono perennemente, accompagnate da guardie del corpo. Facile vivere in questo modo, consapevoli del fatto che domani un altra donna subirà una violenza. Questa si chiama tolleranza e complicità. E’ facile presentarsi ai funerali di un clandestino ucciso per legittima difesa e condannare a priori un Italiano. Ovviamente affermando che gli Italiani, sono un popolo di razzisti. Io lo sono diventato, guardandomi in giro. Ma la cosa difficile per personaggi come la Boldrini è presentarsi a casa di una donna che ha subito uno stupro e chiedere scusa alla stessa, per l’incapacità della politica. E stia tranquilla cara Silvia, questo non succederà mai. Incominciamo a uccidere chi abusa o uccide una donna e vedrà che prima o poi, questa abitudine cesserà. Le poesie e le belle parole, servono solo ed esclusivamente per i sognatori. Purtroppo la realtà è ben diversa. Un caro saluto.
    Cordialmente.

    • Sono assolutamente contraria alla pena di morte, alla vendetta, all’occhio per occhio dente per dente, per cui i suo commento mi trova in totale disaccordo.
      Sono per la certezza della pena questo si, perche’ chi compie crimini venga messo in condizione di non ledere piu’ a nessuno, ma mai per togliere la vita ad un altro essere vivente …non siamo nessuno per poterlo fare, non ne abbiamo il diritto, per questo esiste la giustizia non siamo nel far west dove ognuno si fa giustizia per conto suo
      Comunque una persona educata al rispetto non compie certi atti, per questo tutto parte dall’educazione…la violenza genera violenza, il rispetto genera rispetto….anche io sono ferma nelle mie idee, quindi credo che su questo argomento ci siamo detti tutto

  7. Chiudete gli occhi, un solo momento
    sentite nel vento quel triste lamento
    E’ un suono flebile, vien da lontano
    è il grido di una donna che tende la mano.

    Ha perso la vita ed il suo bambino
    è triste, atterrita… lo vede vicino
    ma è stata abusata, ferita, oltraggiata
    e al fin della storia, anche ammazzata

    Da un uomo orrido, malvagio e violento,
    che ella subiva, senza un lamento.
    Quante donne ancora dovranno subire
    straziate angosciate ed al fin morire?

    Vi chiedo orsù il vostro consenso…
    per aiutarle, Un’ora di silenzio

    Antonietta Piccardi


    25 novembre
    In tutto il mondo, nello stesso momento:
    UN’ORA DI COMPLETO SILENZIO SUL WEB
    per fermare l’indifferenza che accompagna la violenza di genere.

  8. Grazie Carmela per aver proposto questa iniziativa ed aver richiamato l’attenzione su questo tema…l’associazione che tu mi hai fatto conoscere affronta queste tematiche in maniera intelligente e coinvolgente per cui spero che molte amiche/ci possano sensibilizzarsi ….e concordo in pieno l’unica “arma” contro la violenza (sulle donne ma in genere) e’ l’educazione al rispetto

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