La bici a sei marce… quasi nuova!

bici

Un compagno di scuola: “Luca, quante marce ha la tua bicicletta?”
Lui, con la faccina triste e sconsolata: “Nessuna, la mia bici è senza marce”

Mi chiedo: perché? Perché i bambini devono fare sempre a gara? La competizione è viva su ogni cosa, anche sulle marce delle biciclette. Ma si può?

A casa: “Mamma, fra poco è il mio compleanno. Posso avere una bici con le marce? Quella che ho è troppo piccola per me! Poi vorrei anche uno skateboard come quello di Marco, la macchina fotografica come quella di Marco, i lego come quelli di Marco…”

Io: “Urka che elenco! Luca, ma non puoi giocare anche tu con le cose di Marco? C’è davvero bisogno di avere le cose a doppio?”

Luca: “Marco non mi fa prendere lo skate, non mi fa fare le foto con la sua macchina fotografica, non mi fa salire sulla sua bici… Perché io non posso avere quelle cose?”

Effettivamente il discorso non fa una piega.
Povero Luca, già mette quasi tutti i vestiti di seconda mano, usa i giochi di seconda mano… Ora che comincia a diventare grande, vuole anche lui le sue cose, anche perché quando bisticciano, il fratello utilizza sempre la solita formula magica: “Ridammi quella cosa che era mia”

Ma caspita, comprare due bici della stessa taglia, sapendo che fra un anno non le utilizzeranno già più perché saranno piccole… beh! mi sembrava uno spreco.

Marco ha due anni e mezzo in più rispetto al fratello, viene naturale pensare di prendere le cose più grandi per lui e passare quelle più piccole al fratello.
Poi le biciclette le usano pochissimo, sono praticamente nuove, in ottime condizioni.

Così qualche giorno fa sono partita all’attacco: “Marco, ti piacerebbe avere una bici un po’ più grande?”

Marco: “No. Quella che ho è perfetta. Non voglio una bici più grande”.

Mio marito: “Solito attacco di tirchieria acuta, cara?”

Io: “Non si tratta di tirchieria, ma spendere più di cento euro per una bici della stessa taglia di quella che abbiamo già, proprio non mi va!”

Mio marito, ridacchiando: “Forza, fatti coraggio, compra, compra, fai girare l’economia! E poi vorrei rammentarti che hai due figli. Quindi…”

Io: “Sì, ma contavo molto sull’economia di scala. Ossia le cose si comprano una sola volta e passano da uno all’altro. E invece mi ritrovo due bambini che fanno praticamente la stessa taglia di vestiti e che vogliono le stesse cose nello stesso periodo. Non è così che avevo programmato…”

Lui: “Programmare! Ah ah ah! Un verbo che a casa nostra non può entrare, anzi, neanche affacciarsi alla porta d’ingresso. Non sappiamo neppure programmare le vacanze da una settimana all’altra, partiamo sempre senza una meta, senza aver prenotato nulla, come pensi di poter programmare la vita. Quella degli altri, poi!
E poi pensaci: in fondo se fossero maschio e femmina non ti faresti tutte queste menate!”

E’ vero, se fossero stati di sesso diverso non avrei puntato sull’economia di scala!

In ogni caso la doppia bici no.

Così, durante una pausa caffè con delle colleghe, ho parlato del “dilemma bicicletta”.

E una di loro mi ha detto: “Io ne ho una in cantina da qualche anno. E’ quella di mio figlio. E’ molto bella. L’aveva comprata mio suocero facendo una pazzia, l’aveva pagata 150 euro già all’epoca. Certo, è ferma da un po’, bisogna farla controllare… Ma se l’idea ti piace te la faccio vedere”

L’idea mi è sembrata magnifica: “Te la compro volentieri!”

Così venerdì è arrivata la bicicletta… quasi nuova.

L’ho portata a casa. Effettivamente c’è da fare qualche piccolo intervento per riportarla completamente a nuovo: il manubrio da riverniciare, i pedali da cambiare, il cambio da regolare. Ma sono quisquilie, dettagli. La bici è bellissima e ha ben sei marce.

Luca: “Uahoo, fichissima la mia bici quasi nuova. Marco vuoi provare sei marce?”

Sabato siamo andati a far sistemare il cambio e poi tutti insieme a fare una bella passeggiata sul Naviglio. Nonostante gli avessimo ripetuto fino allo sfinimento di non cambiare continuamente marce, Luca continuava a passare dalla uno, alla due, alla tre… alla sei.

“Luca, le marce non si cambiano da fermo!”, “Luca, le marce non si cambiano se pedali all’indietro”, “Luca, le marce si cambiano solo se c’è una salita… altrimenti scegli una marcia e basta”

Ma nulla. Ci siamo fermati un sacco di volte per rimettere a posto la catena.

E domenica? Altra passeggiata in bicicletta.

Lunedì mattina la proposta indecente: “Mamma, andiamo in bicicletta a scuola?”

Alla fine l’investimento è stato minimo, con 50 euro Luca ha avuto la sua bici… quasi nuova. (Grazie Ros! 😉 )
L’economia di scala si è andata a far benedire, ma ho un bimbo felicissimo delle sue sei marce!

Ora bisogna pensare al compleanno.

E’ fra meno di due settimane. Esattamente il 25 aprile. Ancora non ho organizzato nulla. Ma il regalo più grande atterrerà due giorni prima: arrivano i nonni 🙂

“Quelli veri”, come li definisce lui quando li presenta ai suoi amici!