Quattro giorni per trovare una nuova tata!

babysitter_
Senza nonni, senza un supporto, la vita delle mamme lavoratrici è come un ingranaggio ad incastro.  Basta anche un sassolino per mandare in tilt il sistema.

I nervi saltano, gli equilibri vacillano. E tutto quello che fino al secondo prima sembrava di roccia solida ad un tratto diventa di sabbia e si sgretola fra le mani.

Piccoli problemi, sciocchezzuole per la maggior parte della gente. Ma quando si vive in uno stato di tensione continua, anche i sassolini pesano come macigni sulle spalle.

Tutto questo preambolo per dirvi che fra quattro giorni esatti sarò nuovamente senza la babysitter. E non so dove andare a sbattere la testa. Ancora non ho trovato lo spigolo adatto!

Ieri sera sono arrivata a casa come sempre di corsa, trafelata. Poso la giacca e la borsa, saluto i miei monelli e ringrazio la babysitter congedandola.

Ma lei mi dice: “Ti devo parlare un secondo”.
Io: “Dimmi…”
E lei: “Da lunedì prossimo non posso più prendere i tuoi figli”
Io: “Come da lunedì prossimo. E io come faccio?”
Lei: “Beh! hai quasi una settimana per cercarne un’altra!”

Avevo già la lacrima sulla rampa di lancio. Tra me e me pensavo: “Una settimana! Che trovo in una settimana… Come farò da lunedì prossimo?”

Prima di svenire in sua presenza, l’ho ringraziata e salutata.

Appena sola,  l’amica lacrima si è fatta spazio ed è scivolata giù dal viso insieme a tutte le altre sue amiche. Un fiume in piena.

Marco: “Mamma perché piangi disperata?”
Io: “Amore mio, siamo senza babysitter e non so come fare”
Luca: “Mamma, puoi iscriverci al doposcuola”
Marco: “No, ma io devo andare a taekwondo e circo, come faccio?”
Chiamo al telefono mio marito: “”Houston, abbiamo un problema”
Lui: “Uno solo? E’ una giornata fortunata questa…”

Ma quando gli ho raccontato quello che era successo ha smesso subito di fare lo spiritoso al telefono…

Dopo aver parlato con mio marito, ho fatto l’unica cosa che potevo fare: chiamare i nonni-tati , i due angeli custodi che sono stati con noi fino a giugno scorso e chiedere loro di tamponare l’emergenza. Un paio di settimane. Solo un paio di settimane.

Mi ha risposto la nonna tata: “Maria, mi spiace, ma avevo già preso un po’ di appuntamenti. Non ti disperare, vedo che riesco a fare!”

A quel punto mi sono sentita come un paracadutista che, a poche centinaia di metri dal suolo, si rende conto che sono in avaria sia il paracadute principale che quello di scorta.
Lo schianto è vicino…

Ho preso il cellulare e ho mandato un whatsapp ai vari gruppi di amici, scuola materna, elementare. Ma a parte qualche “mi dispiace”, “che è successo…?”,  nessun nominativo, nessun numero di telefono.

Non vi nego che le amiche lacrime hanno fatto nuovamente capolino sul mio viso. “Mi serve un part time. Un part time risolverebbe tutti i miei problemi”, mi ripetevo, sapendo perfettamente che è un sogno che non si avvererà mai!

Stamattina ho accompagnato Luca alla materna.  Fuori dal cancello c’era lui: il nonno Angelo, il nostro nonno-tato.
Appena l’ho visto mi sono messa a piangere e l’ho abbracciato.
“Tu ti chiami Angelo perché sei il mio Angelo Custode, lo sai vero?”, gli ho detto con voce rotta.
E lui, con gli occhi gonfi: “Maria, dai, non disperare, ci sono io se hai bisogno. Mi mancano tanto i miei bambini!”
“Che ho fatto io per meritarti? Lo so che ti sto chiedendo un grosso aiuto, ma senza di te non so veramente come fare. Porta pazienza, i due monelli mi hanno promesso che si comporteranno bene e che non ti faranno disperare!”, gli ho detto mentre uscivamo a braccetto dalla scuola.

Ora ho qualche settimana in più per cercare la nuova tata.

Stamattina ho precettato anche una mia amica-collega che fortunatamente ha il part time.
“Dany, se non trovo nessuno, ce la faresti a coprirmi qualche settimana?”
E lei: “Dai, fammi pensare!”
E io: “E un mese?”
E lei: “Non ti si può dare una mano, che ti prendi pure il braccio! Non ti lascio a terra. Tu intanto cerca una tata fissa…”

Ieri sera mi sentivo abbandonata. Tutto mi sembrava nero… 4 giorni per trovare una nuova tata.

Stamattina già siamo passati al grigio 🙂

Ho un mese di tempo, mi sembra quasi una eternità…