Una vita in prestito

La prima cosa che mi sono chiesta leggendo questo libro è: “Ma come ha fatto Carmela ad inventasi una storia del genere?”
La trama è bella, anche se a tratti complessa. Travolgente e appassionante con tanti colpi di scena che si susseguono a ritmo incessante.
La storia è quella di Giulia, una donna minuta e apparentemente insicura. La vita l’ha messa a dura prova tante volte. E anche la morte non le ha dato tregua.
Ma lei tutte le volte ha trovato la forza di rialzarsi e di affrontare di petto il suo destino.

Vi ho incuriosito abbastanza?
“Una vita in prestito” è il libro che ha scritto la nostra amica Carmela.
La casa editrice è Anam.
Dove lo potete trovare? Potete richiederlo alla vostra libreria o comprarlo anche su Internet.

Vi dico solo questo: il libro è avvincente. La prefazione anche toccante. Solo due paginette, ma con una meravigliosa dichiarazione di stima, di affetto e d’amore.
A fargliela, a sorpresa, il figlio.
Ognuna di noi si interroga e si chiede: “Avrò fatto, o sto facendo, la cosa giusta con i figli?”
Carmela  è tra le poche e fortunate mamme ad aver ricevuto la risposta direttamente da uno dei figli. E direi che si tratta di una promozione a pieni voti.

Qualche giorno fa ho chiesto a Carmela di scrivere due righe spiegandoci il perché di questo libro.

Ecco cosa ci ha detto:

“Mi è sempre piaciuto scrivere, non ho mai avuto tempo per farlo, ma ho sempre annotato su quaderni, agende, pezzi di carta e a volte mi è successo di scrivere sui tovaglioli di carta quando ero fuori casa. Annotavo tutto ciò che mi accadeva, bello o brutto, o quello che mi raccontavano amici o ascoltavo quando ero in una sala d’aspetto, al ristorante. Alla fine mi sono ritrovata con talmente tanti quaderni e pezzi di carta che non avevo più alternative, o buttare tutto o trascriverle al computer per recuperare spazio. Circa due anni fa ho cominciato a scrivere, la sera tardi, il tempo non lo avevo prima e neanche adesso, ho sacrificato qualche ora di sonno. Ad aprile dello scorso anno ho terminato il libro e corretto, l’ho mandato via email a mio figlio maggiore per farlo correggere e se lo riteneva buono per stamparlo (ha fondato una minuscola casa editrice con un suo amico).

Passano alcuni mesi e ogni tanto gli chiedo se lo ha letto, mi rispondeva sempre di no. “Ho un sacco di cose da fare”, “appena posso lo faccio”. Ho pensato, e va bene, i ragazzi sono così, hanno sempre mille cose da fare, e non hanno tempo da dedicare alle mamme. Primi di agosto: il giorno del mio compleanno, cena in giardino con tutta la famiglia, i ragazzi si avvicinano con in mano un pacchetto, “auguri mamma”. Apro, un libro, bella copertina, mi piace, cerco il titolo “una vita in prestito”, Cavolo, qualcuno ha scritto un libro con il titolo uguale al mio, guardo più in su per leggere il nome dell’autore, Il cuore si è fermato, c’era il mio nome. Piangendo abbraccio e bacio tutti. Mio figlio aveva fatto tutto da solo: presentazione (quando l’ho letta ho cominciato a piangere e lo faccio ogni volta che la rileggo), grafica (l’ha fatta fare da un suo amico, un grafico molto bravo, infatti la copertina mi piace un sacco). Ha fatto tutto lui, non mi ha chiesto niente, altrimenti avrei subito intuito quello che stava per fare. Mi ha fatto proprio un bel regalo di compleanno! Ma a parte la pubblicazione del libro, il vero regalo me l’ha fatto scrivendo la presentazione.

Non la riporto tutta, è abbastanza lunga, ma solo due stralci e voi capirete a quale regalo mi riferisco.

Gran parte di quello che sono a livello umano l’ho costruito da me, scontrandomi con la vita e facendo di testa mia. Due cose però, i miei genitori me le hanno insegnate. Mio padre mi ha trasmesso che la verità paga, indipendentemente dalla forma in cui viene espressa. Mia madre mi ha insegnato ad essere me stesso e ad aiutare il prossimo senza aspettarmi niente in cambio.
Queste due cose le tengo sempre a mente, soprattutto quando ho l’impressione che le mie scelte non mi rendano piacevole ad un occhio esterno,

Per mesi ho rifiutato di leggere anche un solo rigo di questo manoscritto redatto da mia madre, per poi ritrovarmi un piccolo tesoro tra le mani.
I lettori e gli editori come me, non cercano mirabolanti tecniche narrative ma personalità e cuore. Se è quello che cercate anche voi, allora siete nel posto giusto”.

Ps: Chiudo dicendo: non vedo l’ora di leggere il secondo…. 🙂