Con un bacio e un saluto il bambino non si sente tradito

Quante volte avete lasciato il vostro bimbo dai nonni, con la babysitter, al nido oppure alla scuola materna e per non sentirlo piangere siete andati via in un momento di sua distrazione, senza neppure salutarlo?
Io al nido ho visto questa scena tante volte. E ricordo che quando ero piccola anche i miei genitori facevano così. E non mi piaceva affatto.
Oggi dell‘importanza del saluto ci parla la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Un articolo che a me è piaciuto molto e che condivido al 100%.
Con un bacio, un saluto, un “a dopo” e una piccola spiegazione di quello che sta accadendo i bambini non si sentono “abbandonati” e “traditi”.
Magari frigneranno un po’, magari piangeranno un po’. Ma sapranno che mamma e papà ritorneranno a prenderli e che non sono scappati via.
Ecco cosa ci racconta la psicologa amica: Continua a leggere



Il corredo scuola: un’esperienza unica… ogni anno!

Ogni anno all’inizio di settembre nei supermercati si ripete la stessa scena: mamme e bambini con i carrelli che girano un po’ spaesate, in tondo tra i corridoi del reparto scuola alla ricerca del quaderno mancante, della risma colorata a tinte pastello, della copertina lucida non trasparente con etichetta, dell’album F4, A4, ruvido, non attaccato ma a blocco, della colla stick da 22gr, e chi più ne ha, più ne metta.

Il corredo scolastico non è un lavoro da poco, le liste consegnate dalle maestre sono sempre più lunghe e con richieste sempre più specifiche e dettagliate. Ci manca poco che diano disposizioni anche sulle marche da acquistare. 🙁
Io quest’anno ho avuto la fortuna di avere due liste (la chiamo fortuna…), quella della scuola materna e quella della scuola elementare, ovviamente ricevute in momenti diversi, così ho potuto fare il doppio, anzi il triplo giro nell’ipermercato.
Avendo preso la settimana di ferie sono andata la mattina, nella speranza di trovare meno gente.
E invece c’erano tante altre mamme come me, con lista in mano, che si aggiravano perplesse tra gli scaffali.
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L’inizio…

La settimana scorsa è stata per me una settimana intensa e ricca di “prime volte”.
Mi scuso con voi per la latitanza, ma ho preso una settimana di ferie per seguire in diretta, in prima persona e dalla pole position l’inserimento di Luca alla scuola materna e di Marco alla prima elementare.
E ringrazio tutti quelli che mi hanno scritto, anche un po’ preoccupati 😉

Com’è andata?
Tutto sommato direi “bene”.
Vi dico solo che stamattina sono andata in camera di Marco per svegliarlo e gli ho detto: “Dai su, alzati, dobbiamo andare a scuola!”
E lui, ancora mezzo addormentato, mi ha risposto: “Ancora?”
Mi ha fatto troppo ridere. Gli ho detto: “Come ancora? Caro studente di prima elementare, ne hai ancora, ancora e ancora di strada da fare! A conti mal fatti… quasi 20 anni!” Continua a leggere



Lo stress da rientro colpisce anche i bimbi

Per tanti bambini questa è la settimana del ritorno. C’è chi ritorna al nido, chi alla materna e chi alle elementari. E se per i genitori questo significa il ritorno alle corse mattutine, non è detto che per i piccoli sia tutto rose e fiori. Anche per loro il distacco può essere fonte di stress.
Ci spiega tutto la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli. Continua a leggere



Dal seno materno al rapporto difficile con papà: tanti i significati delle montagne nei disegni


Sole, mare, casa, alberi. I bambini spesso tendono a disegnare questi elementi nei loro capolavori. Ma ci sono anche tanti bambini che disegnano le montagne.
Cosa ci vogliono comunicare? Cosa rappresentano i monti nei disegni dei bambini?
Ce lo spiega la nostra grafologa Candida Livatino: Continua a leggere



Le 10 cose che sconsigliereste alle neo-mamme

Ieri sera ero al telefono con mia cugina.
Fra un paio di settimane darà alla luce la sua prima bambina: Aurora.
Scherzando le ho chiesto: “Ma il nome lo hai scelto soltanto tu? Te lo ha suggerito direttamente lei scalciando tutti i giorni all’alba?”
Ci siamo fatte una bella risata e poi, chiacchiera dopo chiacchiera, il discorso è scivolato su un altro tema: quali sono le cose che veramente servono ad una neo-mamma?

E quindi vi giro la domanda: quali sono le cose che secondo voi sono indispensabili? E cosa invece non avreste ricomprato, o comunque, non avreste più inserito nella “lista-bimbo? Continua a leggere



Con i figli non si possono fare programmi né confronti

Quante volte vi è capitato in vacanza di osservare altre famiglie con bimbi e di pensare: “Cavolo, hanno la stessa età dei miei ma sanno già nuotare, oppure non portano più il pannolino, o ancora mangiano da soli, non si allontanano, eccetera eccetera”?
Quando si è a contatto diretto con realtà simili alla nostra viene spontaneo e naturale fare confronti.

Ma è giusto?

Vi propongo una bella riflessione su questo tema fatta dalla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli:

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Chi deve scegliere il nome del bambino? Solo la mamma


Sfogliando l’ultimo numero di Figli Felici mi sono imbattuta in questo articolo e sono stata subito catturata dal titolo: “Il nome del bambino lo sceglie la mamma”.
E ho pensato: “Cavolo, ho sbagliato pure la partenza!”.
Sì, perché il nome del mio primo bimbo, Marco, lo ha scelto mio marito, il nome del secondo, Luca, invece lo ha scelto Marco. A dirla tutta, quando ero incinta ero convinta di portare in grembo una femmina e sarebbe stata “Elena”. Invece sono stata tradita dal mio sesto senso di mamma e ho dato alla luce solo maschietti!

Vabbè, ma torniamo al nome.
Perché deve essere scelto solo e soltanto dalla mamma?

Il professore Raffaele Morelli, psichiatra e psicoterapeuta, profondo conoscitore dell’animo umano, sostiene che “solo la mamma deve trovare e riconoscere il nome in base al suono che sente arrivare dentro di sé, quel suono che prende forma ed emerge spontaneo dalla parte più profonda di sé. Non è proprio una scelta, ma è frutto di una relazione unica, speciale e intima che solo una mamma può stabilire con il proprio pargolo. E’ lei che lo chiamerà, per sempre“. Continua a leggere



Che cos’è la normalità?

Ieri sera siamo andati a vedere una piazza di Milano che non avevo mai visto, piazza Gae Aulenti.
Nel quartiere nuovissimo che sta nascendo in questi anni, dall’architettura super moderna, tra i grattacieli vetrati più alti della città, c’è questa piazza che, a dire il vero manca di verde, ma è davvero particolare.
Fontane, giochi di luci, giochi d’acqua e un biliardino 11 contro 11.

Proprio così un calcetto balilla lunghissimo, come tre tradizionali messi insieme. Una formula di aggregazione sociale davvero vincente.
La cosa più bella è che si gioca gratuitamente. Basta andare al bar chiedere la pallina…e la sfida comincia. Continua a leggere