Quando origliare una conversazione tra colleghe… stimola!

Sono qui in ufficio e sto ascoltando due mie colleghe che parlano di giochi e cartoni per bambini.
Una è mamma di due splendide bimbe piccole, l’altra è zia di una bimba e di un bimbo.

La mamma: “Ho deciso di non far vedere più a mia figlia le Winx in tv”

L’altra: “Perché?”

La mamma: “Perché mia figlia mi ha chiesto le scarpe tacco 12 per andare al parco!  E poi vuole vestirsi con gonnelline mini e top cortissimi proprio come le sue beniamine. Ma può essere che in tv diano cartoni così diseducativi? Ma vogliono trasformare le mie figlie in escort del domani?”

La zia: “I cartoni non li guardo e non mi esprimo. In generale, però, penso che neppure le case produttrici di giochi  abbiano una grande considerazione del gentil sesso”.

Mi sono fatta una risata. La zia è una tipa molto critica e ci va giù pesante, ma stavolta…

“Ieri – ha continuato – dovevo comprare un regalino per la mia nipotina e mi sono imbattuta in ferri da stiro, forni e cucine di ogni tipo e genere, di bambolotti da accudire e che fanno la popò, la pipì. Ci sono pure quelli a cui bisogna far fare il ruttino.
Nel reparto ragazzini, invece, c’era il piccolo chimico, la serra, il mappamondo, e un sacco di giochi interattivi che sviluppano l’intelligenza. C’erano anche supereroi, camion e macchinine, in ogni caso, però, non giochi che emulano solo e soltanto i “lavori domestici”.
Ma perché già da piccoli la società cerca di inquadrare i bambini in ranghi. Le femmine tutte vestite di rosa, al massimo fucsia, che fanno i lavori domestici, lavano, stirano, cuciono e poi accudiscono i figli.
I maschietti invece sono liberi di vestirsi con i colori che più gli piacciono, possono divertirsi in moto, con le macchinine, con gli aeroplani e con le barche. E pensare a cosa fare da grande: l’ingegnere, il biochimico, il medico, etc…

E siamo nel 2013, ma ancora facciamo il lavaggio del cervello alla generazione del futuro. Se continuiamo così quando cambieranno le cose?”

Sono tornate alle loro scrivanie. Ma spunti di riflessione me ne hanno dati un bel po’!

Quanto ha ragione la zia? E quanto è vero quello che dice la mamma?

Avendo solo maschietti, non guardo le Winx. A casa mia i cartoni che vanno di più sono ancora Barbapapà, Peppa Pig e Jake e i pirati dell’isola che non c’è.

Eppure anche su Peppa Pig avrei tanto da ridire…

50 risposte a “Quando origliare una conversazione tra colleghe… stimola!

  1. @Nikita: io adoro i film Disney, ma diciamo solo quelli che vanno dalla Sirenetta (’89) in poi!

    Però poi quella stessa speranza che avevo ha cozzato con la realtà che era diversa.

    Ma non sono solo i cartoni Disney eh.

    Anche i fumetti, i libri, i film d’amore possono dare un po’ troppa illusione a volte. Ma non in tutti, solo in chi magari è un po’ scontento o un po’ amareggiato, che sia sempre o che sia solo per un periodo.

    Ovvio che a una persona che ha sempre più o meno avuto quello che voleva (non dico tu, parlo in generale), un film o una canzone o un libro d’amore non fa lo stesso effetto su chi invece è disilluso…

    Poi io la vedo così, ripeto, magari sbaglio 🙂

  2. @ Ransie: che bello sapere che non ero la sola…
    Si pensa sempre che succeda agli altri, e invece capita a più di quante persone non si creda.

    Io pure ho messo su un muro intorno; guai a chi si avvicinava. Non ho nemmeno fatto come te; per me tutti gli uomini erano il nemico in un certo senso. Tutti puntavano solo a una cosa, quindi via.

    Ci parlavo certo, si scherzava… ma non concedevo di più. A volte avrei voluto fare come tutte, altre dicevo che andava bene così. Poi ho trovato il mio equilibrio. Anche se ora, se tornassi indietro, a quel paese tutto, farei come mi pare.

    Le favole… beh, in realtà le favole e i telefilm/film d’amore per me erano ambivalenti. Da una parte, come dici tu, facevano sognare “Un giorno anche io”… dall’altra, siccome quel cavolo di giorno non arrivava mai, ho iniziato a pensare di aver sbagliato a immaginare che sarebbe stata così anche per me. Ancora oggi non riesco a vedere un film d’amore, che sia melenso o meno. Ci sono persone a cui piacciono perché per un’ora non pensano a niente e si godono un po’ di sano zucchero.

    Forse ho sbagliato io, non dico di no. Non ho mai perso il senso della realtà ma a 15-16 anni ci si spera di vivere un po’ come gli altri…

  3. Mimi: ho riletto le tue parole e non sai quanto mi sono rivista….da quando avevo 14 anni speravo di avere lo stesso appeal o carisma di altre coetanee ma l’essere carina non bastava senza un bel caratterino e io ancora non l’avevo….forse le fiabe colmavano la voglia d’amore che avevo, ero innamorata dell’amore ma io non riuscivo mai ad averlo. Le mie storie sentimentali dai 16 anni in su sono state tutte un disastro, mi innamoravo di chiunque mi dimostrasse un pò di interesse ma poi capivo da sola che non era quello che volevo. Negli anni ho messo su una corazza che non ti dico, le delusioni mi hanno fortificata, mi hanno disillusa, mi dicevo sempre che soffrire mi avrebbe fatto apprezzare maggiormente colui che poi mi avrebbe ricambiata sul serio. Ero talmente seria in questo campo che non mi sono mai concessa a nessuno, seppur innamorata, perchè dentro di me sapevo di non essere ricambiata allo stesso modo, sapevo che non era giusto perchè gli avrei dato qualcosa di me troppo importante che non sarebbe stata apprezzata e anzi gettata al vento dopo averla ottenuta. Alla fine a 22 anni mi sono detta che se proprio non avevo uno che mi amasse quantomeno mi concedessi a uno che mi voleva bene comunque da amico e che stimassi. Non ho certo un ricordo esaltante ma alla fine non mi sono neanche pentita. Non so perchè sto raccontando una cosa così personale, forse perchè l’anonimato rende tutto più facile…ma perchè ho sentito nelle tue parole una vicinanza così forte che vorrei farti sapere che le cose migliorano, che prima o poi grazie al carattere che ci forma e le esperienze che ci temprano è impossibile che un uomo non si innamori. Basta farsi rispettare, basta fargli capire che siamo persone che valgono, che hanno sostanza. No ripeto….le fiabe non mi hanno fatto mai male, anzi mi hanno fatto proprio capire che si deve essere in due a innamorarsi e a voler stare insieme ed è questo che ho sempre ricercato e alla fine trovato. In bocca al lupo a te e al tuo fidanzato!

  4. @mimi, allora, io ne leggo parecchi, e devo dire che non ho un genere preferito (diciamo che mi destreggio equamente tra shoujo, shounen e seinen), ma tra quelli che ho letto e che ho amato di più ci sono: Lamù, Ranma 1/2, Kodomo no Omocha, Fullmetal Alchemist, Tokyo Mew Mew, Naruto, Bakuman, DragonBall, Keroro, Love Hina, Negima , Pokemon e Digimon (li adoroooooo! *.*), Shaman King, praticamente tutti i manga prodotti dalle Clamp (e tra i miei preferiti ci sono Rayearth, X-1999, Card Captor Sakura, Chobits, Angelic Layer, Wish , Kobato e praticamente tutti gli altri! 🙂 ),. Sailor Moon ovviamente, Berubara (Lady Oscar), Sugar Sugar Rune e tanti altri che ho letto nel corso degli anni….la lista verrebbe lunghissima, se li citassi tutti! 🙂 🙂 🙂

    Però, se devo essere sincera, non sono d’accordo con te sui cartoni animati della Disney, o almeno non completamente: io personalmente sono cresciuta con le principesse degli anni 90′, quindi le principesse del “Rinascimento D’oro della Disney”, e cioè Ariel, Belle, Jasmine, Pocahontas, Mulan, Megara e Kida. Se vuoi il mio parere, sono tutte principesse alquanto “cazzute”, nel senso che dimostrano tutte coraggio e passione nelle loro scelte, e non aspettano che il principe venga loro a salvarle. Le nuove principesse, quelle dei classici prodotti dal 2000 in poi, rispecchiano decisamente le ragazze e le donne del nostro tempo, soprattutto Tiana de “La Principessa e il Ranocchio” o Merida di Brave, le ultime principesse Disney aggiuntesi al merchandising. Quindi concordo con te che le “vecchie” principesse, quindi Biancaneve,Cenerentola e Aurora, attendano che il principe venga a salvarle, ma se andiamo a guardare gli anni in cui questi film sono stati prodotti (ossia il 1937, il 1950 e il 1959), ci rendiamo conto che comunque appartengono a degli anni in cui la donna veniva ancora vista come appartenente al “gentil sesso”. Tutte le principesse disney rispecchiano gli anni in cui i film sono usciti. Poi, nessuno mette in dubbio che tutti i film Disney (ad eccezione di Pocahontas) finiscano con la protagonista che si sposa (e quindi corona il suo sogno d’amore), ma io non la vedo come un rincretinimento delle giovani menti, ma come dei film che donano speranza a ragazze e ragazzi in un mondo in cui si diventa cinici e sarcastici fin troppo presto! 🙂

  5. Anche mio figlio Nicholas “imita” Peppa Pig e il suo fratellino ed io nn è ne posso più: salti nelle pozzanghere, linguacce, ecc. poi esclama felice:” Mamì guadda come Peppa e Giogi!” e ride a crepapelle… spero passi presto.
    Adora i Loonely Tunes (Titty in particolare), si diverte con Lazy Town e gli Ha-Ha Hairies.

    Per quanto riguarda i giochi Niky ama molto le macchinine, le costruzioni, ma è attratto anche da pentoline e stoviglie x cucinare e noi gli abbiamo comprato il registratore di cassa sonoro,e si diverte un mondo.
    Per adesso non ci sono ancora richieste specifiche di giocattoli, ma spesso è attratto anche da bambole e cuccioli che per “tradizione” sono forse più adatte alle bambine, sinceramente non credo che se ci chiedesse dei giocattoli “da femmina” ci faremmo problemi, credo che i giocattoli dovrebbero essere unisex e cmq. sono d’accordo con @Silviafede che dice che noi adulti non dovremmo interferire nella scelta dei giochi dei piccoli e volerli controllare, loro sono sempre spontanei e agiscono di istinto. All’asilo vedo che i giochi (x femmine e x maschi) sono condivisi da tutti in modo naturale.
    Lasciamoli liberi di sognare e di sperimentare.

  6. ho capito mimi quello che dici.. sarà che purtroppo la maggior parte degli uomini di oggi non sono all’altezza di quei principini azzurri dei cartoni animati.. forse quando i produttori hanno studiato la figura del principe azzurro si sono accorti di aver puntato troppo in alto 🙂 bastava che si concentravano sul fatto che fosse carino, gentile, fedele e collaborativo con le faccende domestiche!!!:-)
    non si chiede chissà che… 🙂

  7. Forse sono stata fraintesa…

    Non intendo dire che chi ama le favole tipo Cenerentola o le storie d’amore non è indipendente.

    E’ solo che io la vedo così; forse sono io che mi sono illusa di poter avere non dico il principe azzurro, ma qualcosa che gli si avvicinasse… ma non è successo.
    Quindi, per reazione, tendo a pensare che se non avessi, forse, sentito tutte quelle storie (favole e film/telefilm) di fantasia forse la botta con la realtà sarebbe stata diversa.
    Forse non ha nemmeno senso quel che sto dicendo 🙂

  8. Mimi: certo che ho capito che il termine era in senso buono, ti ho fatto anche lo smile! Vorrei risponderti un pò meglio sul resto del post che hai scritto, non mi va di dirti una cosa in leggerezza solo perchè ora devo scappare a casa perciò risponderò domattina con più calma. Intanto buona serata a tutte!

  9. @ransie: sono proprio d’accordo con te…spesso noi adulti vogliamo inculcare dei concetti in bambini che sono ancora troppo piccoli ed hanno bisogno d’altro, soprattutto di sognare e sperare.
    Qualcuna di noi ha citato una frase che mi e’ piaciuta molto in un post diceva piu’ o meno “le fiabe non servono a insegnare ai bambini che i mostri (vedi cattivi) esistono questo lo sanno gia’, ma a fargli capire che possono essere sconfitti”…ecco questo dovremmo passare ai nostri figli non il valore dell’indipendenza dall’uomo o altre tematiche che andranno affrontate a tempo debito.
    Anche a me piaceva sognare con le fiabe e il principe azzurro eppure sono una donna molto indipendente, ma questo valore l’ho imparato alla giusta eta’…lasciamo che i bambini siano solamente bambini e non priezioni di noi adulti

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