La coppia dopo il primo figlio, come cambia?

Qualche settimana fa Jenny ci scrisse: “E’ da un po’ che leggo questo blog. è molto interessante, ma volevo chiedere se è possibile trattare anche il tema del rapporto di coppia. Qui si parla di essere genitori, ma è importante anche la figura della coppia nella famiglia. Quindi vorrei capire come cambia il legame dopo un matrimonio, dopo dei figli e come fare per riuscire a mantenere il tutto. Si dice che dopo tanti anni di matrimonio l’amore cambia, a volte viene meno a causa del poco tempo per stare insieme, dei figli ecc…”

L’argomento è molto interessante e cose da dire ce ne tante. Ma per partire con una solida base di discussione ho chiesto alla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli, di scriverci qualcosa ad hoc. E come sempre, i suoi consigli, sono molto preziosi.

“Forse l’eravamo immaginato, ne avevamo sentito parlare da altre coppie con figli, c’eravamo ripromesse che a noi non sarebbe mai accaduto: eppure è inevitabile che ciò accada…. Quando arriva un bambino in casa, lo stravolgimento di coppia è inevitabile!

Molti, purtroppo, ancora credono che un figlio unisca e intensifichi il legame tra due partner, invece, questa è una grande verità, non è cosi… non almeno nel primo di vita di un figlio!

Se pur fisica, una distanza si viene a creare, che si abbia il coraggio di ammetterlo o no.

La diade della coppia deve aprirsi alla triade con il nuovo arrivato, ed è inevitabile che ci siano dei grandi cambiamenti.

Ogni neo mamma è totalmente concentrata sul suo cucciolo, ogni suo desiderio, bisogno primario e necessità vengono annientate per dar priorità al suo piccolino. I propri ritmi, tempi e modi di gestire la sua routine vengono accelerati e stravolti e se proprio non ci si trasforma in “wonderwoman” poco ci manca! Complice, anche la capacità multitasking che appartiene al mondo femminile, che ci dà la possibilità di fare non solo mille cose in un minuto, ma anche alla velocità della luce, Tutto, per accontentare tutti ( forse anche se stesse!) e far rientrare ogni cosa al proprio posto! Siamo organizzatrici nate in questo senso e figuriamoci con l’arrivo del nostro piccoletto!

Ecco, per un uomo è totalmente diverso: com’era prima rimane anche adesso che c’è il figlio. La sua capacità di fare una cosa alla volta rimane la stessa, idem per la velocità, i tempi e i modi!

E in tutto questo, mettiamoci anche che, senza volerlo razionalmente, ora c’è anche un cucciolotto in casa che gli toglie ogni minimo spazio per sé, compreso quello per la propria compagna.

Come non si può pensare che già da queste piccolissime cose non ne consegua un cambiamento all’interno delle dinamiche di coppia finora esistite?

Spesso capita anche, che lo stress che la coppia genitoriale accumula, porti a una crisi di coppia, in quanto vengono spesso sottovalutati alcuni degli aspetti appena descritti che si sommano all’assenza o diminuzione di spazi di intimità e di tempo per la coppia, alla gestione della stanchezza dei partner e alla capacità di regolare l’ “intrusione” nella vita familiare di nonni e parenti vari.

Una regola importante: partire da questa consapevolezza, accettare la nuova realtà come una fase inevitabile e naturale che ogni coppia (sana) attraversa e non allarmarsi di fronte ai cambiamenti evidenti che da subito si notano negli atteggiamenti dell’altro partner.

Bisogna essere consapevoli che l’equilibrio raggiunto in precedenza dalla coppia viene sempre messo in discussione dal nuovo arrivato, e allora occorre trovarne uno nuovo, rinegoziando ruoli e regole e se la coppia non aveva precedentemente raggiunto una buona coniugalità l’equilibrio già precario sfocerà in una relazione complessa e difficile che non aiuterà la crescita del piccolo e il rapporto di coppia.

Bisogna non dimenticare mai che c’è lo spazio della coppia genitoriale che deve essere solo per essa, dove non ci deve entrare nessuno altro. Questi spazi devono coesistere e ci vuole rispetto per riuscire a mantenerli in equilibrio.

Se la coppia è realmente coppia, il figlio può fare il figlio altrimenti diventa il collante dell’unione tra mamma e papà, può diventare il partner sostitutivo e a volte un rifugio affettivo per i genitori.

Mantenere l’equilibrio di coppia significa innanzitutto, avere la consapevolezza che momenti di tensione, défaillance e incomprensione nella coppia sono normali e non vanno estremizzati. In definitiva i neo-papà e le neo-mamme devo prendersi cura non solo del bambino che hanno messo al mondo ma anche della loro relazione.

Bisogna aver sempre presente che se la coppia va in crisi anche il neonato/bambino ne risente. È importante ricordare di dedicare tempo di qualità al partner ritagliando, magari a fine giornata, qualche minuto per riscoprirsi complici, amanti, sostenersi reciprocamente per essere una cosa sola.

Succede infine,  più di quanto non se ne parli, che le coppie entrino in crisi e spesso chiedano un aiuto specialistico ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta per riuscire a superare l’impasse che stanno sperimentando e poter superare le difficoltà che minacciano il benessere familiare e del bambino. Se ci si dovesse trovare in questa situazione, bisognerebbe avere il coraggio di prendere in mano la situazione prima che degeneri a livelli poi più problematici.

Pensateci!”

 

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com

97 risposte a “La coppia dopo il primo figlio, come cambia?

  1. certo che do una mano, mi sembra di averlo scritto chiaramente 🙂
    Ma se questo deve diventare motivo di litigio con mia moglie non ci sto.
    Perchè una casa in ordine, a prescindere da chi ce la mette, è meglio di una casa disordinata.
    Io non pretendo nulla in cambio, ma a prescindere che nella casa in questione ci dobbiamo vivere noi, un buon esempio serve anche all’educazione del bambino. Credo.
    Furio lasciamolo al cinema.

    Certo che son cose diverse, ma quando alla sindrome depressiva post parto ci aggiungi anche un comportamento poco votato alla vita matrimoniale son dolori.
    Dunque, cara Silviafede, compromessi a iosa… 😉

    Parliamoci chiaro: se io me ne fregassi vivrei anche meglio, avrei più tempo libero e tanta spensieratezza in più.
    Poi però rischierei di diventare il classico marito assente, quello che magari pretende anche il piatto pronto e la camicia stirata.
    Questo personaggio Verdone forse non l’ha contemplato perchè non fa ridere così tanto…

  2. @jeriko: secondo me devi distinguere la depressione post parto dal carattere..la prima ti fa vedere la realta’ diversa da quella che e’, parlo per esperienza, non riesci ad essere lucida non hai voglia di fare niente ne’ tantomeno di occuparti di te e degli altri figli compresi, ma con l’aiuto di chi ti e’ intorno e nel caso anche di esperti se ne esce e poi ci si riavvicina a tutto quello che ci circonda.
    Nel caso si tratti invece di carattere o predisposizione come la chiami tu, concordo che le persone non cambiano e che non tutti siamo portati per casa, figli e impegni in genere…anche io sotto certi punti di vista mi ritengo una donna un po’ anomala perche’ nonostante casa e figlio dedico molto piu’ tempo ad attivita’ all’aria aperta con mio figlio e marito quando puo’ che non alla cura della casa…ognuno ha le sue priorita’…
    Se tu che conosci tua moglie pernsi che caratterialmente non sia adatta alla vita di famiglia, probabilmente dovrai rassegnarti a una serie di compromessi che vi permettano di stare insieme senza sacrificare troppo nessuno…bambino compreso

  3. jeriko ma perché non dai una mano tu per la cura della casa a tua moglie? magari è solo tanto stanca tra casa lavoro e famiglia.. non è forse facile per lei.. da come scrivi mi ricordi molto il ruolo di marito che ha fatto carlo verdone nel film bianco rosso verdone..furio..spero sia solo un’impressione 🙂

  4. non vorrei fare troppo la vittima, ma io mi farei anche un po’ più da parte se vedessi la mia metà dedicarsi con più pazienza, giocosità e armonia verso il figlio, ma anche verso la casa.
    Le attenzioni che può riservare a me, beh di quelle mi bastano anche quelle pochine che ci sono, anche perchè quando si concretizzano sono bellissime!

    Il fatto è, gentilissime amiche, che ho tante belle speranze ma anche seri dubbi circa un recupero, mi convinco sempre di più che la maternità, la vita di coppia, la dedizione domestica: son tutte predisposizioni.
    Se si è fatti in un certo modo a ridosso della quarantina uhmmm… non c’è da farsi molte illusioni.
    Si spera, appunto, che le cose possano migliorare e forse lo faranno, ma non perchè cambieremo il nostro modo di essere. Più probabilmente cambierà la vita intorno a noi, ad iniziare dalla crescita dei figli che diventeranno sempre più indipendenti.

    Ci si gode quel che ci si può godere, insomma, e sinceramente adesso c’è un motivo di tre anni, biondino, e di una dolcezza disarmante che almeno per quanto mi riguarda riempie tutte le altre mancanze!

  5. Che dire…mi stupisci ancora una volta con le tue verità indiscutibili quanto semplici: semplici nel senso che è tutto nella norma quello che tu chiedi, niente di più niente di meno! Delle volte quando alla sera mi sento stanca e vorrei solo andare a dormire, penso a mio marito che non mi ha vista tutto il giorno, quando torno alla sera mi dedico principalmente alla piccola, dopo che l’ho messa a letto approfitto magari per fare qualcosina in casa e poi….mi accorgo che lui mi guarda per reclamare un pò delle mie attenzioni, e non c’è nulla di più sacrosanto….hai tutto il diritto di sentirti l’uomo di casa, hai la mia comprensione.

  6. @jeriko: sottoscrivo parola per parola e ti ringrazio dal profondo per aver scritto questo messaggio…
    credo che le tue parole possano aiutare molte altre neomamme che sono in difficolta’ perche’ raccontano sinceramente il punto di vista dei neopapa’ che spesso viene trascurato, sottolineando solo il cambio radicale di vita delle donne…
    tutti dovremo metterci in ascolto mogli dei mariti e viceversa e cercare una strada condivisa…grazie ancora

  7. grazie ancora, beh qualche *limite* ce l’ho anch’io eh 🙂
    In realtà non so quanti uomini la pensino come me, a me sembra ce ne siano diversi in giro, almeno parlando con altri papà questa è l’impressione che ho ricevuto.
    Non ci sarebbe nemmeno tanto da meravigliarsi: la donna ormai si è definitivamente slacciata dal ruolo di casalinga, vuoi per il lavoro, vuoi per la prole che oggi sembra voler richiedere più attenzioni di un tempo, quando forse i bambini crescevano anche un po’ “da soli”.

    Purtroppo è vero che siete complicate: vi affannate per trovare un uomo che vi soddisfi ( perchè alla fine della fiera siete voi che scegliete davvero…), fate di tutto per sposarvi, per metter su casa e famiglia e poi, quando tutto ciò è stato raggiunto, e magari scoprite che oltre al sogno esiste anche la realtà, diventate frustrate!

    Lo digito tra simpatia e verità, ripeto che l’accudimento di un solo bambino da parte di una madre è naturalmente un processo per nulla leggero, però per contro dovrebbe essere bilanciato dalla gioia di quella nuova presenza. E che presenza.
    In questo quadro è più che giusto che il maschio umano collabori, mentre trovo sbagliato che sostituisca la figura materna, tramutandosi in un innaturale quanto inopportuno “mammo”.

    I figli crescono, con loro probabilmente crescono anche i problemi, quando sono piccoli diventa un peccato sciupare quella gioia barricandosi dietro la stanchezza, la svogliatezza, o la poca pazienza.

    Anche la cura della propria casa, dopo quella della propria persona, diventano obiettivi che secondo me una giovane madre non dovrebbe mai perdere di vista.
    Quando non si hanno nonni che danno una mano diventa più difficile, è vero, ma quell’aiuto non può essere scontato, bisogna farsene una ragione e rimboccarsi anche l’altra manica.

    Sarò vicino a mia moglie fino a quanto potrò con tutte le mie forze, ma non permetterò mai che lei stessa si rilassi del tutto, mi dispiace se le ricorderò sovente qualche responsabilità ma credo che da ciò dipenda il suo stesso bene.
    Lasciarsi andare non è mai positivo, prima o poi una mossa dobbiamo darcela tutti.

    Che poi è verissimo che se funziona la coppia anche i suoi meravigliosi frutti ( i bambini ) ne traggono giovamento.
    Ancora un saluto.

  8. Jeriko: complimenti davvero perchè se ci fossero più uomini a pensarla come te e soprattutto a fare “fatti” e non solo parole, tante donne che si ritrovano a vivere una depressione post partum o anche solo eccessivamente stanche per il carico che si ritrovano ad avere, le cose andrebbero meglio per molte famiglie. E’ importante il modo in cui sostieni tua moglie, il modo in cui ti occupi della famiglia perchè sono certa che lei presto sarà in grado di essere per te di nuovo la compagna che desideri e la madre migliore per vostro figlio. Un grande in bocca al lupo, davvero.

  9. @jeriko: magari prima di quanto immagini…te lo auguro di cuore!
    Purtroppo noi donne siamo complicate, a volte proprio nel momento in cui dovremmo essere piu’ felici e realizzate ci colgono mille dubbi e relativi sensi di colpa che ci tolgono la serenita’…poi se la situazione degenera in uno stato depressivo e’ ancora peggio…
    Ma ripeto un marito come te, non un eroe che con la loro perfezione sono pure noiosi, ma un uomo che sa amare e’ l’aiuto piu’ grande…ancora auguri…

  10. grazie a SilviaFede per i complimenti, sei molto gentile.
    Non vorrei però che nel mio caso passasse un messaggio diverso da quello che desideravo trasmettere: insomma non mi sento proprio un eroe, amo mia moglie ed a lei devo il merito di avermi fatto riacquistare fiducia nell’altro sesso, serenità, e poi avermi permesso di diventare padre di un bambino fantastico.
    Già solo queste tre cose bastano ed avanzano per “sopportare” tutti i suoi limiti.
    Ciò che mi dispiace è non vederla altrettanto inserita nel nostro nucleo familiare, a volte non sembra felice della vita che facciamo, una vita normalissima ma anche molto fortunata rispetto a tanto male che c’è in giro.

    Il tuo augurio, cara SilviaFede, è quanto di più bello potevi augurarmi ed anche se talvolta è difficile crederci è pur vero che se il Cielo vorrà donarmi tempo e salute probabilmente riuscirò un giorno a non vedere in lei solo una donna affaticata e stanca, ma una mamma ed una moglie finalmente realizzate.
    Un saluto a tutti.

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