Quante volte, davanti ai capricci dei vostri figli, o ad una loro risposta poco carina vi siete messi in discussione? Quante volte avete pensato “sto sbagliando qualcosa!”, oppure “Non può continuare così!”. E quante volte in quelle circostanze avete desiderato di avere tre le mani il Decalogo del bravo genitore? Una sorta di manuale con le istruzioni per l’uso?
I pediatri riuniti al congresso “Milanoterapia” ne hanno stilato uno.
Ecco quindi le 10 regole d’oro del genitore modello:
1) “La prevenzione parte da molto prima della nascita”, insegnano i pediatri. Lo stile di vita della donna, in gravidanza e durante l’allattamento ma ancora prima, per tutta la vita fertile, può infatti fare la differenza “nella vita del futuro individuo, dal feto all’adolescente”, a più livelli: la mamma può infatti condizionare il quoziente intellettivo del bebè, l’indice di massa corporea, la tolleranza glucidica, la probabilità di malattie. Quindi no al fumo in gravidanza (riduce i livelli di colesterolo buono, accelera la marcia dell’arteriosclerosi e aumenta il rischio di ipertensione); occhio al peso e sì agli integratori ad hoc.
2) “Promuovere l’attività motoria. Ogni giorno – raccomandano i pediatri – il bambino dovrebbe fare 45-60 minuti di attività aerobica moderata e prolungata: per esempio andare a scuola a piedi, camminare a passo svelto, fare le scale, giocare a palla, saltare la corda, andare in bicicletta, sui pattini, sullo skateboard, meglio se con gli amici. In questo modo si ridurrà il tempo che trascorre davanti a tv e computer (non superare comunque i 60-90 minuti al giorno) e si creeranno le opportunità per mantenere l’esercizio e favorire il dispendio di energia”.
3) “Osservare ritmi regolari, mantenendo 4-5 pasti al giorno. I bambini hanno bisogno di una ricca prima colazione, che non dovrebbe mai essere saltata (latticini, come latte o yogurt, carboidrati come cereali, pane, fette biscottate, muesli, biscotti secchi e frutta, che può essere sostituita con della marmellata); uno spuntino a metà mattina, il pranzo (che deve essere il pasto principale della giornata), la merenda e una cena leggera. E’ importante che le giornate siano sempre impostate in maniera metodica, con gli stessi orari e i giusti tempi da dedicare ai pasti. I ritmi spesso frenetici dei genitori, la scarsa disponibilità di tempo libero e le tentazioni offerte dalla televisione, portano spesso i bambini a imitare le abitudini dei grandi, andando per esempio a letto in tarda serata. E’ invece necessario assicurare al bambino un numero adeguato di ore di sonno”, ammoniscono gli esperti.
4) “Pranzo e cena devono saziare ed essere pasti completi. Meglio optare per un piatto unico, costituito da pasta o riso (conditi con carne, pesce, legumi, formaggio, uova), verdura e frutta di stagione oppure per un primo, costituito da pasta o riso conditi con verdura, e un secondo come carne, pesce, legumi, formaggio o uova. Da non dimenticare verdura e frutta di stagione, preziose per l’apporto di vitamine e sali minerali, che devono essere introdotte due volte al giorno. E’ importante inoltre che l’alimentazione sia variata, affinché il bambino possa familiarizzare con i vari sapori. Altrettanto utile è coinvolgerlo attivamente nella preparazione dei cibi”.
5) “Favorire momenti di socializzazione con gli altri bambini e momenti di svago all’aria aperta. La tendenza dei bambini di oggi è di stare spesso tra le mura domestiche o in luoghi chiusi”. Invece per i pediatri “e’ utile stimolarli ad apprezzare i classici giochi di gruppo, le varie forme della natura e il piacere di scoprire le caratteristiche paesaggistiche della zona in cui vivono o di quelle che hanno occasione di visitare. Anche la riscoperta di alimenti, abitudini e tradizioni locali e’ utile per rafforzare il legame con il territorio e promuovere cultura e sensibilità al rispetto dell’ambiente”.
6) “Riservare ogni giorno del tempo per commentare le esperienze o i fatti accaduti. La tavola, per esempio, può diventare una sede di ritrovo di tutta la famiglia. La televisione dovrebbe essere spenta e non dovrebbero esserci altre fonti di distrazione, in modo da parlare liberamente della giornata. Il bambino dovrebbe essere invitato a raccontare le attività svolte all’asilo o a scuola, i suoi rapporti con gli amici e, se è sufficientemente grande e interessato, è utile affrontare argomenti di salute o attualità che lo riguardano direttamente (per esempio l’inquinamento, la prevenzione dei piccoli traumi, semplici indicazioni di primo soccorso e così via)”.
7) “Dedicare tempo al gioco e stabilire regole condivise con il bambino. Il gioco può essere considerato a tutte le età ‘nutrimento per la mente’. Non è importante vincere né tantomeno raggiungere un determinato obiettivo – puntualizzando i medici dei bimbi – quanto incentivare alla creatività e alla libera espressione di pensieri, iniziative e movimenti. Anche la tipologia di gioco dovrebbe essere di volta in volta diversa, dall’attività ideativa e astratta (per esempio giochi di memoria e abilità) a quella costruttiva, scoprendo per esempio materiali nuovi. Il gioco, inoltre, impone delle regole che devono essere preventivamente conosciute da tutti i partecipanti e per questo motivo consente anche ai genitori di stabilire insieme al bambino norme comportamentali e di ‘contrattare’ con lui eventuali sue richieste o eccezioni occasionali”.
8) “Aiutare il bambino a esprimere i propri sentimenti e ad accettare le eventuali frustrazioni. Sentimenti repressi o non manifestati per timore che vengano recepiti come segnali di debolezza dai genitori o aspettative eccessive da parte di questi ultimi – avvertono i pediatri – favoriscono nei bambini timidezza, insicurezza e ansia, insinuando parallelamente conflitti, desiderio di primeggiare, spirito di agonismo e scarsa tolleranza nei confronti delle proprie fragilità e di quelle altrui”. Il consiglio è di “abituare il bambino a esaminare le proprie reazioni comportamentali e a riflettere sui tratti più spinosi del proprio carattere, stimolando il senso di autocritica e un’obiettività di giudizio nei confronti degli altri e delle vicende quotidiane. Il bambino deve sentirsi compreso e supportato e non deve farsi alcun genere di problema a riferire ai familiari esperienze o difficoltà incontrate al di fuori dell’ambiente domestico”
9) “Evitare metodi di punizione drastici – raccomandano ancora gli esperti – ma intervenire valorizzando sempre le qualità positive per accrescere l’autostima. I bambini sono molto recettivi: un clima di costante minaccia quale deterrente ai loro comportamenti meno graditi o il ricorso a sistemi coercitivi da un lato favoriscono l’insicurezza e dall’altro alimentano l’aggressività. Il bambino, indipendentemente dall’età, dovrebbe invece trovare nell’adulto comprensione e rassicurazione. Andrebbe responsabilizzato in proporzione alle sue capacità di affrontare un determinato impegno. Il principale ruolo dei genitori è infatti quello di trasmettere modelli comportamentali corretti, aiutando il bambino a ottimizzare le proprie inclinazioni naturali e a impegnarsi al meglio anche nelle attività per le quali si sente meno portato”.
10) Infine, l’ultima regola e’ “effettuare i bilanci di salute e le visite pianificate dal pediatra. La medicina di oggi, soprattutto nell’età infantile, è prevalentemente orientata alla prevenzione. I bilanci di salute sono proprio le migliori opportunità per una valutazione generale dello stato di salute, della crescita, di alcune importanti funzioni (per esempio vista e udito) e del raggiungimento delle varie tappe dello sviluppo neuromotorio e psichico. Sarà il pediatra a valutare, caso per caso, al di là delle visite standard, l’opportunità di eseguire ulteriori controlli o di prescrivere esami specifici”.
Anche a casa nostra tendenzialmente la linea seguita è quella del decalogo. Il punto dolente è l’alimentazione: noi cerchiamo di proporgli tutti gli alimenti, ma su alcuni i bambini sono categorici (ad esempio sulla verdura) e si rifiutano (poi magari vanno a periodi). Io da piccola ero inappetente, mangiavo pochissimo e pochissimi alimenti. Mia mamma si arrabbiava tantissimo e mi obbligava a mangiare quello che mi preparava anche se io non volevo .. io mi sono promessa di non obbligare mai i miei figli a mangiare ciò che non vogliono. Io ci provo, ma senza costringerli!!! Per quanto riguarda invece il punto 9) …. anche io sono dell’idea che almeno un minimo di punizione o castigo ci deve essere. Chiaramente senza esagerare ed in proporzione a quello che si combina.
@Maria: anche da noi a colazione ci sono le tue stesse scene. Andrea in stile bradipo, noi di fretta ed anche la nostra pazienza non tutti i giorni resiste!!!!
sulla carta sono tutte cose molto belle, ma all’atto pratico…. come mai mi riesce sempre così difficile???? ai pasti insisto sempre che è bello stare tutti insieme, con la tv in sottofondo, io, il papà, la piccola di 5 anni e la piccolissima di 11 mesi sul suo seggiolone… poi quando le creature vanno dai nonni scopro che x pranzare hanno il loro tavolino davanti alla televisione che trasmette regolarmente “cenerentola” o altre disneyate e mi crolla tutto il lavoro fatto…..
@maria: a volte sono proprio dei monelli… luca invece non vuole vestirsi da solo, ma ne è capace perchè a volte lo fa, ma il colmo è che mi risponde con “mamma non sono capace” oppure “mamma è difficile” e non c’è verso di farglielo fare…anche x noi la colazione non è proprio veloce perchè si perde via, ma c’è la “santa” gara che il più delle volte ci salva!!! 😉
@Maria: per la colazione hai descritto la stessa scena di casa mia ed anche la stessa motivazione (bella colazione visto che a pranzo mangia a giorni alterni). Negli ultimi giorni la situazione e’ peggiorata perche’ quando si alza dice che vuole giocare e non fare colazione, cosi’ comincia la solita guerra “se ti sbrighi a mangiare rimangono 10 minuti per giocare” ma lui niente beve subito il latte e poi guarda i plumcake (o biscotti o altro cibo solido) sul tavolo come fossero mostri per un tempo (per me) infinito…e anche io a volte esplodo e gli dico che se non si sbriga si prende una bella punizione …poi una volta detto devo mantenerlo per non perdere credibilita’, per cui tra i vari motivi delle punizioni c’e’ anche questo…so che non e’ giusto ma e’ un circolo vizioso e comunque non risolvo niente perche’ va cosi’ da sempre…e niente lo smuove…
Cara Maria mal comune mezzo gaudio…consoliamoci cosi’
Anch’io in linea di massima seguo alcune di queste regole e altre ci provo, ma come silviafede anch’io penso che, come si devono premiare i bimbi per le cose positive, debbano essere puniti per le cose negative, logicamente in base a cosa combinano.
per quanto riguarda il punto 6 io ci provo a chiedere cosa fa all’asilo, ma il più delle volte (o meglio quasi sempre) si diverte a raccontarmi la storiella che “sono stato tutto il giorno sulla sedia in salone perchè le maestre sono andate al mercato!!”… naturalmente con un sorriso furbetto e anche ad insistere non c’è verso… ha la testa dura. alcune volte ci riesco, ma solo perchè è un po’ più vulnerabile visto che è sul water 😉
per quanto riguarda la cena, cerco di variare e soprattutto cerco di controllare con quello che mangia all’asilo per non riproporgli le stesse cose lo stesso giorno, ma tante volte, a causa di una merenda abbondante dai nonni (nonostante gli abbiamo detto di stare scarsi) poi la sera non ha molto appetito… e poi cerco di coinvolgerlo nella preparazione (ieri sera abbiamo fatto le polpette e lui le ha passate nel pangrattato e tutto contento se ne è mangiate 3!!!).
giocare gioca con i suoi amici e se c’è bel tempo si esce e x quanto riguarda lo sport e dallo scorso anno che una volta a settimana va in piscina…
@ge1977: hai ragione anche noi sul punto 2 e 5 non abbiamo davvero difficolta’! Forse il punto 2 pure troppo perche’ oltre alla piscina e alla psicomotricita’ a scuola con noi Fede fa delle passeggiate di km, noi amiamo passeggiare specie nella natura o al centro di Roma e camminiamo per ore e ore…lui e’ abituato sin da piccolo e non chiede mai di venire in braccio e nemmeno si lamenta perche’ e’ stanco, cammina e osserva quello che lo circonda…e’ uno spettacolo!
il punto 2 e il punto 5 direi ke li rispetto al 100% ……….. il 3 abbastanza …. ma la colazione non è tanto abbondante …..
il punto 6 ……. ci provo con tutta me stessa a chiacchierare a tavola…ma a volte le uniche cose ke dico sono “mangia…. stai composto …. uffa … anche stasera rovesciata l’acqua … ” 😉
Condivido le regole ed in linea di massima sono quelle che cerchiamo di adottare con Fede. Le difficolta’ piu’ grandi sono sulla regola 4) pasti completi, perche’ io li preparo ma Fede a causa del suo scarso appetito non sempre mangia tutto e la 9) evitare metodi di punizione drastici, soprattutto per il fatto che secondo me occorre valorizzare i comportamenti positivi (famoso rinforzo posititvo) ma anche punire quelli sbagliati. Il bambino deve si trovare nell’adulto una figura comprensiva e rassicurante, ma anche colui che detta le regole e che le fa rispettare. Con mille spiegazioni, cercando di condividerle, ma questo fa parte del ruolo di un bravo educatore e quindi genitore. Quindi da noi se Fede fa qualcosa di sbagliato la punizione varia a seconda della gravita’ e puo’ essere rimanere fermo a riflettere su cio’ che ha commesso oppure privarlo di qualcosa a cui tiene (un gioco, un cartone) per un tempo piu’ o meno lungo
@Silviafede: io sul punto nove stamattina ho gravemente peccato.
Marco è un superbradipo al mattino. E non c’è verso di farlo muovere un po’. Le ho provate veramente tutte, ma i miei tempi sono risicati, e lui anziché darsi una mossa… rallenta tutto ulteriormente.
Siccome a scuola a pranzo spesso non mangia tanto, la mattina voglio che faccia una bella colazione (tazza di latte intero con cucchiaino di miele e 4 tarallucci).
Da quando si mette seduto a tavola, a quando si alza, la mia è una litania: “Marco sbrigati, Marco bevi, Marco forza, Marco è tardi, Marco sono già le otto, Marco dai!”
Uno stress…
Se mi allontano e vado in camera, al ritorno lo trovo nella stessa identica posizione. Non alza un dito e i biscotti glieli devo mettere io in bocca, altrimenti rimangono lì, sul tavolo…
UNO STRAZIO….
E per la doccia idem, e per il vestirsi… idem.
Oggi ad un certo punto avevo le lacrime agli occhi… e ho urlato: “Marco, ma insomma, ti vuoi dare una mossa? I bambini della tua età fanno tutto da soli, tu invece nulla, sei un buono a nulla!! Mi fai arrivare sempre tardi a lavoro, e se la mamma perde il posto, altro che pesce, patate lesse tutte le sere devi mangiare! Lo vuoi capire o no! La mattina non si gioca, la mattina ci si sbriga per andare a scuola e a lavoro!”
Il secondo dopo mi sarei morsa la lingua, ma ormai era troppo tardi!
E lui? Nulla, come se non gli avessi detto nulla ha continuato a fare le cose con la sua solita flemma….
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!
belle regole, da meditare.
ciao