La Cassazione ha sentenziato: anche in Italia il nome Andrea è un nome bipartisan, per cui si può tranquillamente dare sia ad un maschio che ad una femmina, senza timore che ingeneri confusione tra i sessi.
La notizia è sul Tgcom.
La Suprema Corte ha spiegato che “la natura sessualmente neutra” del nome in questione “nella maggior parte dei paesi europei, nonché in molti paesi extraeuropei, tra i quali gli Stati Uniti, per limitarsi ad un ambiente culturale non privo d’influenze nel nostro paese, unita al riconoscimento del diritto d’imporre un nome di provenienza straniera al proprio figlio minore nei limiti del rispetto della dignità personale, non può che condurre ad una soluzione opposta a quella fornita dalla sentenza di secondo grado”.
Per gli ermellini, dunque, le autorità nazionali possono opporre un rifiuto soltanto davanti a
“nomi inusitati” che ridicolizzino o mettano a rischio la dignità della persona.
Che dire?
A me il nome Andrea piace molto e la sentenza della Cassazione mi sembra anche al passo con i tempi. Viviamo ormai in un mondo dove la “globalizzazione” la fa da padrona.
Però, c’è un però, io sono per la semplificazione della vita.
E’ vero che viviamo in un mondo multietnico, ma dobbiamo fare i conti anche con nostra piccola realtà quotidiana. Mi immagino questa bambina “Andrea” a scuola in classe con un bambino Andrea. Ogni volta i compagni diranno: Andrea chi? Maschio o femmina? E sicuramente finiranno per chiamarli con il cognome.
E questa povera bambina dovrà dare spiegazioni a tutti, ogni volta che pronuncerà il suo nome: “Mi chiamo Andrea, ma sono femmina!”
Io è da una vita che lotto con il mio nome. All’anagrafe? Nome: Maria Fontana.
Cognome: Nigo.
Tutti, però, pensano che io abbia il doppio cognome. Ogni volta, anche nella compilazione di documenti, devo stare attenta, perché puntualmente sbagliano.
Vi racconto questa: ero alla Mangiagalli, dovevo ritirare la cartella clinica del parto. Ma nessuno riusciva a trovarla.
Avevano sbagliato, l’avevano inserita sotto la F di Fontana.
Allora mi dico: perché complicare la vita dei propri figli?
Il nome è una scelta importante, se lo porteranno dietro per il resto della loro vita!
Non è meglio dare i nomi bizzarri e fantasiosi… alle bambole? 🙂