Tosse e raffreddori: antibiotici sì o no?

Io ho la fortuna di avere una pediatra che gli antibiotici li prescrive con il contagocce e solo in casi strettamente necessari. Prima verifica che si tratti realmente di infezione batterica.
In caso di febbre o raffreddore, consiglia i metodi più classici: tachipirina quando la febbre sale, e poi tanto riposo, latte caldo e miele.

Ma non tutti i genitori sono disposti ad aspettare lunghi tempi di guarigione. Soprattutto quelli che lavorano in due e non hanno nonni vicini.
Per un raffreddore del bambino chi si può permettere di tenerlo a casa per una settimana?
La babysitter costa!
E così sono gli stessi genitori a chiedere ai pediatri la somministrazione degli antibiotici.
Vi sembra incredibile? Ma vi assicuro che è così!

Poi ci sono anche i pediatri che, per evitare eventuali complicazioni, nel dubbio, una copertura antibiotica la prescrivono ugualmente.

E così il nostro Belpaese in Europa è tra quelli (insieme a Grecia e Spagna) che fa più uso (o abuso) di antibiotici. Insomma un’altra maglia nera per l’Italia!

Nel Nord Europa (come in Inghilterra, Germania e Belgio) questi farmaci si utilizzano “meno” e “meglio”.

Uno studio di sorveglianza finanziato dall’Unione Europea ha messo tutti i dati, nero su bianco, nel cosiddetto Progetto Arpec. Ebbene, secondo quanto riportato nello studio, nel Nord Europa esiste una prevalenza più bassa nell’uso di antibiotici, rispetto al Sud Europa.

Discorso a parte per la Romania che presenta un picco di prevalenza nell’uso di antibiotici del 72%.

In Italia, il consumo di antibiotici arriva a circa il 38% posizionando il nostro Paese al penultimo posto, dopo Portogallo (28,5%) e Spagna (37,7%). Medaglia nera alla Grecia, con un utilizzo che raggiunge il 40%.

UTILIZZARE L’ANTIBIOTICO SOLO QUANDO E’ NECESSARIO

Se il bambino si ammala, spiegano gli esperti, bisogna ricordare che: gli antibiotici non sono sempre la soluzione al problema. E’ meglio chiedere sempre informazioni al pediatra prima di somministrare qualsiasi farmaco; gli antibiotici funzionano solo ed esclusivamente verso le infezioni batteriche, non funzionano in caso di raffreddore o influenza; la maggior parte delle infezioni virali non si trasformano in infezioni batteriche.

E ancora:
– trattare le infezioni virali con gli antibiotici può portare ad un’infezione causata da batteri resistenti piuttosto che alla guarigione;
– la presenza di muco giallo o verde nelle secrezioni nasali non significa che il bambino abbia un’infezione batterica;
– una volta iniziata la terapia antibiotica, è importante somministrare tutte le dosi giornaliere e per il periodo di tempo indicato dal pediatra.
– se la terapia viene sospesa prima del previsto, l’infezione non verrà eliminata;
– è importante gettare gli antibiotici scaduti o che sono già’ stati aperti e utilizzati per un’infezione precedente.

E, aggiungerei io, portare i bambini a scuola o al nido solo quando sono guariti. Non prima.
Vi sembra una cosa scontata? Non lo è affatto!

Non avete idea di quanti genitori fanno prendere la tachipirina al bambino e poi li portano al nido o a scuola sperando di non essere chiamati!
Oppure… con gli occhi rossi di congiuntivite mettono le goccine e spediscono i figli a scuola…

E gli esempi potrebbero continuare all’infinito.

Non so se in questo modo  mancano più di rispetto ai loro figli, o agli altri bambini del nido o della scuola, nonché ai genitori di questi ultimi.
Ma qui il discorso potrebbe degenerare, quindi mollo il colpo!

 

62 risposte a “Tosse e raffreddori: antibiotici sì o no?

  1. “ovviamente” si ricorre agli antibiotici il sabato sera, la domenica mattina, a natale…insomma i bambini ci prendono la mira…devo dire che delle volte santi farmacisti mi hanno dato l’antibiotico anche senza prescrizione. ( il pediatra mi aveva detto che era necessario in quanto il bimbo aveva visibili placche alla gola )

  2. Jessi86: sono d’accordo con te, non mi sento di giudicare le persone che mandano i bambini all’asilo non perfettamente guariti. Chi non può permettersi una baby sitter, e non ha i nonni, e deve lavorare in due e fa fatica ad arrivare a fine mese, si comporterebbero quasi tutti così…….ne sono sicura,…

  3. ciocco73: scusa ma questi pediatri sono da denunciare…quelli che prescrivono antibiotici per telefono e io sapevo che tutti gli antibiotici devono avere la preiscrizione medica, altrimenti il farmacista non può dartelo!!!

  4. @miryam: guarda che i nidi prendo i bimbi dai tre mesi in poi. il mio Luca, visto che ero costretta a rientrare subito dopo la maternità obbligatoria (ho lavorato fino all’ottavo mese e quindi sono stata a casa fino al quarto mese), ha iniziato l’inserimento a tre mesi e mezzo (proprio x poi non avere problemi al rientro dalla maternità) e non ho avuto problemi, il bambino è stato preso punto e basta. certo è stato l’unico bambino a iniziare il nido a tre mesi, ma questo perchè le altre mamme si sono fatte un po’ di maternità facoltativa…
    se poi mi dici che non trovi il posto al nido comunale e/o a quello privato, questo è un altro argomento.
    per il resto sono d’accordo con te, le mamme non sono tutelate e non hanno la possibilità di stare a casa (pagate) se i figli stanno male.
    ricordiamoci però di tutte quelle persone che “sfruttando” le malattie o le maternità a rischio (anche se il rischio non c’era) hanno usufruito di questi servizi a sbafo.
    conosco adulti che si mettono in malattia per una settimana solo x un semplice raffreddore o peggio ancora perchè non vogliono “consumare” le ferie…
    quando si approfitta dei servizi poi chi ne paga le conseguenze è sempre chi ne ha bisogno… purtroppo

  5. @Myriam: il nido comunale dove e’ andato mio figlio prende i bambini da 3 mesi in poi, ma credo che nella maggior parte dei nidi sia cosi’

  6. Semplice, siamo costrette a lavorare full time per cui non possiamo permetterci di farli “guarire” lentamente ma con l’antibiotico si accelera.
    Lo stato italiano incentiva a fare figli e poi? a tre mesi devi tornare a lavoro, ma quale nido li prende così piccoli? nessuno. Permessi? una settimana all’anno, ma lo sanno che i bambini stanno male anche tre settimane al mese?
    quindi…. perchè fare la ramanzina a noi mamme di NON dare antibiotici? metteti a disposizione le TAGESMUTTER come si fa in Germania o Nidi che li prendono da piccini e anche noi eviteremmo VOLENTIERI,.

  7. @maria: mi sono permessa il mio commento in quanto la mia vicina è stata licenziata aad inizio anno e ha appena trovato un nuovo lavoro, il bambino si è ammalato e non avendo i nonni ha pagato una tata per non avere grane con il nuovo lavoro, fatto sta che la tata gli è costata quasi 350€ e lei che ha un po’ di confidenza con me, mi ha chiesto se avevo qualcosa in dispensa da prestargli perchè al 20 del mese non aveva + soldi in banca per fare la spesa per loro ma solo i soldi necessari per le pappe del bambino.lo so forse il mio è un ragionamento errato ma a chi lo stipendio non basta davvero che fa, va dai genitori o salta la spesa? ti posso assicurara che aveva gli occhi lucidi, mio marito è andato al super e gli ha fatto la spesa.

  8. @romina: io ho cambiato la pediatra perchè è capitato più di una volta che, contattandola al telefono, senza vedere il bambino febbricitante (e dopo 3 gg) mi sono sentita dire di dargli l’antibiotico tal dei tali senza visitarlo e senza ricetta!!!

  9. Penso che se c’è un abuso di antibiotici, non è certo colpa dei genitori, ma del pediatra che li prescrive, visto che senza ricetta non viene dato in farmacia. Per forza comunque si deve passare da un esporto! Con solo il raffreddore e tosse vanno lo stesso all’asilo ed è facile che si trasformi in virus. Io personalmente ho un bimbo di 3 anni che ha già fatto due anni di nido, sempre ammalato, abbiamo dovuto fare diverse riduzione della retta, per aver fatto più di 15 gg di fila a casa. Praticamente è stato più a casa che all’asilo e per questo non ne faccio una colpa a mamme che fanno le “furbe” a mandare i figli ammalati a scuola, anche perchè magari potrebbe essersi ammalato mentre giocava al parco, per dire…oppure a fare la spesa al supermercato….ci ammaliamo anche noi grandi, di meno perchè abbiamo gli anticorpi, mentre loro se li devono ancora fare….

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