Cinque candeline e un soffio!

Siamo arrivati a casa alle tre di notte. Era lì, nel suo lettino che riposava. La tentazione di svegliarlo è stata tanta. Ma mi dispiaceva per lui. Non l’ho fatto.
Allora in assoluto silenzio sono entrata in camera. Ero girata di spalle quando ho sentito “Ciaooooo Mamma!”.
Non me lo aspettavo.
Era da 20 lunghissimi giorni che non ascoltavo quella meravigliosa vocina dal vivo. Non sono riuscita a trattenere le lacrime, sono andata da lui l’ho abbracciato fortissimo e gli ho risposto “Ciao Amore, ciao Marco, buon compleanno!”

E’ arrivato suo padre, nonché mio marito, e con aria di rimprovero mi ha detto: “ Non sei riuscita proprio a non svegliarlo?”
E io: “Ti giuro che non era mia intenzione”.
E allora Marco ha detto: “Papà non stavo dormendo, vi stavo aspettando. Sapevo che sareste arrivati per il mio compleanno!”.
Cinque anni. Com’è giudizioso!
Ci siamo prima abbracciati e poi, dopo un pieno di coccole, ci siamo rimessi tutti a dormire.
Tutti e 4 allegramente nel lettone.

Al mattino gli ho detto: “Marco lo festeggiamo domani il tuo compleanno?” E lui: “No, oggi compio 5 anni!”

E allora sono andata a comprare tutto l’occorrente: dai palloncini, alle patatine, alle birre, agli ingredienti per la torta!”

Alle nove di sera sono arrivati gli invitati: zii, nonni, cugini. Il mio ometto era strafelice.

Era il protagonista assoluto. Il festeggiato.

Ha avuto, come al solito, tanti regali: vestiti e giochi.

Siamo andati a letto che era passata la mezzanotte. Ormai il 27 luglio era alle spalle. Le cinque candele erano state spente. La festa era finita. Tutti felici e io strapazzata, sul distrutto andante.

Ma niente panico, ho tanti giorni per riposare e ricaricare le pile!

Vi aggiornerò. Per il momento tanti saluti a tutti e grazie infinite per gli auguri che avete fatto al mio piccolo grande ometto.