Il bimbo nel lettone: solo un vizio o un segnale della coppia che scoppia?

Luca, ormai due anni suonati, proprio non vuole saperne di dormire da solo, anzi con il fratellino, in cameretta.
Dorme ancora nella camera con noi. Nel suo lettino, accanto a me. Si addormenta solo con la sua mano sul mio collo (o quello del papà). Si rilassa e crolla. 
Ogni volta che può, però, tenta di varcare i confini e di intrufolarsi nel lettone. Quando si sveglia nel cuore della notte, spesso ci riesce.
Se me ne accorgo lo rimetto nel suo lettino. Se invece Morfeo mi ha rapita e mi ha portata con sè nel regno dei sogni… la mattina mi ritrovo con la stufetta attaccata. 🙂

Ma quanti bimbi dormono nel lettone e fino a che età?

E’ una pratica sconsigliabile? Oppure accettabile per quieto vivere?

L’ho chiesto alla nostra Psicologa Amica e lei mi ha risposto con un’altra domanda: “Come va tra te e tuo marito?”

Le ho detto: “Bene, grazie. Ma che c’entra?”

E invece… è un argomento strettamente correlato. Lo sapete che ci sono tante, tantissime coppie che “utilizzano” la scusa del bimbo nel lettore per celare l’esistenza di una crisi?

Ce lo rivela la dottoressa Francesca Santarelli:

“Avete mai sentito parlare della sigla BNL? No, non è il nome di una famosa banca, ma un’abbreviazione che alcuni studiosi hanno inventato per parlare della sindrome del “bambino nel lettone”!
Lo so, è storia vecchia, se ne parla e riparla e la questione ha da sempre fatto discutere e diviso in due schieramenti gli esperti in materia.
Se il grande etologo Morris invitava nei suoi libri le madri a imitare il comportamento animale che è quello di dormire accanto ai propri piccoli per soddisfare meglio i loro bisogni, il padre della psicanalisi Freud non vedeva di buon occhio l’insediamento notturno del bambino tra la coppia di genitori, ritenendo la delimitazione degli spazi personali una grande occasione di crescita per tutti.

Al di là delle diverse scuole di pensiero, vorrei con voi riflettere su un particolare aspetto del BNL: il bambino viene accolto nel letto da mamma e papà soltanto per rispondere al suo bisogno o anche a quello della coppia?
In che misura cioè, questa abitudine è stimolata dai genitori e in quali specifiche situazioni?

Il primo dato interessante su cui riflettere è quello della quantità di coppie in crisi che vedo mese per mese all’interno della mia pratica clinica, che svelano di dormire abitualmente col loro bambino nel letto, o addirittura, di far prendere al figlio, nel letto, il posto di uno dei due genitori, generalmente quello del papà, esiliato a dormire in un’ altra stanza.

Sono la maggior parte delle coppie che incontro, quasi tutte ignare che ci possa essere un collegamento tra le loro difficoltà matrimoniali e la presenza di un figlio anche nel loro letto.
Solitamente è un dato che viene taciuto, al quale non è data importanza o, di cui, invece, ci si vergogna. Eppure il chi dorme con chi, è una delle informazioni fondamentali per capire il funzionamento di una coppia, in quanto rappresentano segnali indicatori di altri problemi.

Quando vado nelle scuole a fare gli incontri con i genitori, faccio spesso questa domanda al pubblico di mamme e papà: “Alzino la mano quei papà che dormono abitualmente nel lettino del figlio!” e successivamente, dopo aver contato le mani alzate, replico la domanda in quest’altro modo: “Ora, alzino le mamme che dormono in cameretta del figlio!”

Secondo voi, quali sono le mani che conto di piu?
E di solito, tutti i genitori scoppiano in una fragorosa risata quando faccio una battuta “sdrammatizzante” del tipo: “E qualche papà,…. ancora non è stato messo nella cuccia del cane?”
A quel punto, sia il mio scherzare che l’ilarità delle mamme e dei papà, vuole alleggerire e raccontare una realtà che troppo spesso si manifesta nelle nostre case e che rivela una problematica che dovrebbe essere presa in considerazione con maggiore serietà!

Spesso aggiungo anche questa riflessione in queste “divertenti” serate a tema. “Ma voi sapete quand’è che si dorme tutti insieme nel lettone? In caso di pericolo, di minacce (terremoti, malattie, catastrofi….), di povertà….(basti pensare ad una volta come si viveva…)! Ma oggi, quante sono le famiglie che nella vita di tutti i giorni si ritrovano in situazioni simili? Non si riesce più a gestire un bambino, a sopportare la separazione e la distanza di una parete che suddivide le due camere da letto?
Ecco perchè, il bambino nel lettone, oggi rappresenta il più delle volte, un segnale di una problematica di coppia e diventa spesso un alibi raccontarsi che “lui proprio non ci vuole stare di là in cameretta perché piange e urla tutta la notte e io..devo dormire perchè il giorno dopo devo andare a lavorare”!

I conflitti coniugali legati al passaggio dall’essere diventati genitori oltre che coppia, le rivendicazioni reciproche o quelle estese al gruppo familiare allargato, sono spesso le vere ragioni per cui uno dei due partner si allontana, si nasconde.
Il più delle volte è la donna che fatica a conciliare il suo nuovo ruolo di mamma con quello di moglie e finisce per utilizzare la presenza del bimbo nel letto per negare al suo partner momenti di intimità.

Il mio punto di vista è che il bambino deve capire qual’ è il suo posto all’interno della famiglia (non deve diventare il partner della mamma!) e imparare che non è TRA mamma e papà, ma CON mamma e papà.
In particolare intorno ai 3 anni, quando attraversa la fase edipica e cerca di intrufolarsi maggiormente nel lettone, i suoi tentativi vanno scoraggiati, insieme e serenamente come “coppia alleata”!

La differenza dei confini tra il mondo del bimbo e quello di mamma e papà in questa fase è fondamentale! Anche se per lui sarà doloroso vivere questa esclusione, imparerà che è escluso soltanto da una parte della relazione con i genitori, quella coniugale! Una sorta di educazione sentimentale per il suo corredo futuro che gli insegna a tollerare di voler bene a qualcuno impegnato anche in altre relazioni affettive importanti.”

Per appuntamenti o info con la dottoressa Francesca Santarelli, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com.

31 risposte a “Il bimbo nel lettone: solo un vizio o un segnale della coppia che scoppia?

  1. i pochi mesi che eles ha dormito nel lettone per me era un problema. non riuscivo a dormire, ecc…da quando siamo riusciti ad abituarla al suo lettino siamo rinati. non come coppia, alla fine come dice silviafede per certe cose c’e’ posto un po’ in tutta la casa! ma come riposo.
    pero’ credo sia vero, molte coppie lo usano come scusa, non tutte chiaro, ma molte si’. vedo amici che effettivamente problemi ne hanno come coppie, e casualmente il bambino dorme nel lettone.

  2. Il nostro mezzano un pò ci ha provato.. Ma a me piace dormire da sola, tollero al limite mio marito 😀 incursione dei bambini proprio no!

  3. Colpita e affondata!
    Mia figlia, 3 anni e 3 mesi, dorme nel lettone, proprio in mezzo a me e mio marito … ops…!
    La “buona” abitudine è iniziata quando era molto piccola e la allattavo a richiesta (ogni 2 ore) di notte, mentre di giorno lavoravo.. il più delle volte mi riaddormentavo prima ancora di pensare di riportarla nel lettino.
    Quando ho smesso di allattarla e la stavo riabituando al lettino, mio marito si è lamentato dicendo che gli piaceva averla accanto nel lettone quando rientrava la sera e così, in un attimo, la piccola ne ha approfittato 🙂
    Devo dire e ammettere che finora la situazione è stata voluta da tutti: mio marito la sera è fuori per lavoro, quindi io spesso vado proprio a dormire con la piccola e non c’è quindi alcuna esclusione del marito. Poi la ns intimità è salda e il rapporto di coppia solido (faccio gli scongiuri, non si sa mai). Però devo ammettere che ormai mi sembra grande. Così, lo scorso Natale ho allestito la sua cameretta in modo da indurla a stare di là; entusiasmo delle prime ore, poi più nulla.
    Ultimamente ha abbandonato il ciuccio e il pannolino notturno e la sto molto elogiando, ricordandole che a settembre andrà alla materna perchè ormai ha 3 anni. Stamattina mi ha detto “mamma, ora che non uso più il ciuccio e il pannolino, forse devo dormire nella mia cameretta”. Che sia la volta buona?

  4. io ho la più grande (3anni4mesi) che alla notte quando si sveglie viene nel lettone, ha cominciato quando è arrivata la sorellina, le prime volte ci sforzavamo di riportarla nel suo letto, ma poi lei ritornava….con la secondogenita (1anno) dorme nel lettino con le sponde alte alte, quando si sveglia vado nella cameretta l’attacco al seno e lei si riaddormenta, io mi rialzo e barcollando raggiungo il letto!!!!…..mi sa che le spondine gliele lascio fino a quando avrà 5 anni :DDDD!!!!!

    concordo con quello che scrive in particolar modo Angela, il bambino nel lettone non è un problema se per la coppia in sincerità va bene così!!!!

    fatto sta che io da stasera comincierò a spiegare alla grande che da adesso in poi il lettone è zona off limits….ce la faremo????….mah, forse meglio aspettare dopo l’estate :DDDDDD

  5. E’ un’analisi perfetta e precisa del problema “bambino nel lettone”! C’è, però, sempre la libertà personale e di coppia, ma l’importante è che si sia consapevoli che questo è un problema non solo per la coppia, ma anche per lo sviluppo del bambino, come sostiene in maniera chiara la psicologa.

  6. Io ho tenuto mia figlia nel lettone fino a quando ha smesso di chiamarmi ogni poco per essere allattata…ci dormivamo tutti e tre ed io ero quella in mezzo…non è stato facile (caldo, difficoltà ad alzarsi dal letto in quanto schiacciata a mò di sandwich, ecc.) però lo ricordo con tenerezza…poi ho cominciato a metterla nel suo lettino, accanto al nostro, e poi dai tre anni nella sua cameretta..in parallelo sono cominciati i problemi con mio marito a livello di intimità e che continuano ad esserci ancora adesso..ho iniziato ad andare da una psicologa con la quale si parla di tutto, nn solo del rapporto con mio marito, ma anche lei ha fatto riferimenti al lettone, nn rivolta verso mia figlia bensì proprio a mio marito…difatti è sua abitudine addormentarsi sul divano e rimanerci tutta notte, così io condivido il mio letto…con il gatto 😉 e non con mio marito..ed anche lei ha detto che è un segnale di difficoltà…un abbraccio

  7. @Deny204: infatti era quello che intendevo…fino a 10 mesi Fede era in camera nostra, anche se nel suo lettino e noi…da un’altra parte! Basta volerlo!!

  8. Anch’io sono nella schiera delle fortunate … i miei figli li ho tenuti in camera mia fino a 3 / 4 mesi poi, quando hanno smesso di farsi la poppata delle 3 di notte, … via ognuno nella sua cameretta!!!
    @Silviafede hai ragione non c’è solo il letto per ….

  9. Anche io sono fortunata Fede dorme nella sua cameretta da quanto aveva 10 mesi ed ha sempre dornito tutta la notte senza risvegli (salvo casi davvero eccezionali). All’inizio della materna, quando ha cominciato ad addormentarsi prima la sera, si svegliava la notte e veniva da noi, ma puntualmente lo riportavo nel suo letto e questa fase e’ durata poco.
    Per quanto riguarda l’intimita’ della coppia pero’, credo che se si vuole si possano utilizzare anche altri luoghi della casa non necessariamente il letto matrimoniale, per cui davvero il bimbo nel lettone puo’ essere solo una scusa….evidentemente uno dei due genitori o anche entrambi non ne sentono il bisogno…

  10. io invece vengo cacciata nella mia stanza! mi spiego. se luca sta male, mi metto magari per un attimo (se si sveglia di notte e non sta bene), gli accarezzo la testina, gli sto vicino e lui? “mamma, vai di là! voglio stare solo! vai nel tuo letto!”.
    battute a parte, io mi reputo fortunata. luca dorme nella sua stanzetta da quando aveva 15 gg e, come ho detto tante volte, per sua volontà.
    spero che, quando mi deciderò a fare il secondo, anche questo/a bimbo/a voglia stare nella cameretta con luca e soprattutto non pianga tutta notte, altrim sarei costretta a tenerlo nella ns camera per non svegliare l’altro…(a meno che non abbia il sonno talmente pesante da dormire lo stesso nonostante i pianti notturni) 😉
    cmq penso che la dottoressa abbia ragione, il continuare, dopo una certa età del bambino, a tenerlo nel lettone in realtà nasconda un malessere nella coppia.
    sicuram non è il tuo caso Maria e poi luca è ancora piccolo

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