Mamma dopo l’autotrapianto ovarico

Diventare mamma, per alcune, è un desiderio talmente forte, talmente profondo che neppure la malattia riesce a fermarle.
In tante si sarebbero rassegnate nelle stesse condizioni. Lei no. Questa mamma, anche dopo una malattia grave come la beta talassemia non si è persa d’animo. Ha lottato. Ed ora stringe tra le sue braccia la sua creatura, una bellissima e sana bambina di 3670 grammi concepita con autotrapianto di tessuto ovarico. Continua a leggere



Mani, braccia, gambe e piedi nei disegni dei bimbi: come interpretarli?

La volta scorsa abbiamo parlato di naso, bocca, orecchie e di tutti i particolari della testa.
Proseguiamo con le lezioni.
Questa volta ad essere esaminati saranno gli altri particolari dei capolavori dei nostri piccoli artisti.
Che significa quando i bambini disegnano le braccia lunghe? E le mani piccole? Le gambe lunghe? E i piedi piccoli?
Ce lo svela la nostra grafologa Candida Livatino: Continua a leggere



Volete essere futuri papà? Dite addio al junk food, ammazza gli spermatozoi!

Spesso costretti dal lavoro a consumare pasti fugaci nei fast food, gli uomini non sanno che così facendo mettono a repentaglio la loro possibilità di diventare padri.
Che esagerazione! Starete pensando.
Eppure è tutto scritto nero su bianco in una ricerca condotta negli Usa da una clinica della fertilità. E’ stato dimostrato che una dieta ricca di grassi saturi riduce il numero e la qualità degli spermatozoi. Ad eccezion fatta per gli acidi grassi Omega presenti in pesce e olii vegetali. Questi, invece, contribuiscono ad una più alta concentrazione ed efficienza degli spermatozoi. Continua a leggere



Ventidue nuovi angeli in cielo!

Una mattina come tante altre. Una tazza di latte in mano e un plumcake scartato. Ho acceso la tv per mettermi in contatto con il mondo. Ma il telegiornale mi ha subito raggelata. Prima notizia: 22 bambini morti per un incidente stradale. Erano su un pullman. Stavano tornando da una vacanza. Forse un colpo di sonno, o forse chissà. Ma si può morire così? Ora in cielo ci sono 22 anime innocenti in più. 22 nuovi angeli. Ho pensato subito a quelle mamme e a quei papà che non abbracceranno più i loro piccoli. Che non li stringeranno più al… Continua a leggere


L’amico immaginario, un amico prezioso…

Mio figlio Marco, lo sapete già, ha una casa immaginaria in un paese immaginario che è Agnese (o Vagnese, ancora non abbiamo capito bene). Ogni tanto dice anche di condividere le spese dell’appartamento con degli inquilini illustri, come Ben Tennyson, per gli amici Ben10!
Ma ci sono tanti bambini che chiacchierano con i loro amici immaginari, ci giocano e gli attribuiscono anche tutte le monellerie.
Ma avere un amico immaginario è un fattore positivo o negativo? E noi genitori come ci dobbiamo comportare? Dobbiamo reggere il gioco o smontare la fantasia?
Lo abbiamo chiesto alla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco cosa ci dice: Continua a leggere



A otto anni fuma due pacchetti di sigarette al giorno

Si chiama Ilham, il piccolo indonesiano di otto anni che fuma fino a due pacchetti di sigarette al giorno e diventa violento se gli viene proibita la sua dose di nicotina.
A raccontare la storia di questo bambino di Sukabumi, sull’isola di Giava, è il padre, un mototassista, che dice: “ha iniziato a fumare a quattro anni ed ora non vuole più andare a scuola, dato che passa tutte le giornate a fumare e a giocare e ha scatti di collera se gli vengono nascoste le sigarette”. Continua a leggere



Che bello spettacolo!

Cosa vi aspettereste da una compagnia teatrale che promette uno spettacolo adatto a tutte le età e che sulla locandina mostra le immagini di Spiderman, Topolino e Manny?
Io mi immaginavo storie raccontate in atmosfere magiche, magari con giocolieri. Non so…
Certo, il biglietto costava “solo” 6 euro a testa, quindi non mi aspettavo di vedere il Cirque du Soleil, ma neppure quello a cui, alla fine ho, anzi, abbiamo assistito. Continua a leggere



Baby box, in Germania è polemica: che ne pensate?

In Germania è scoppiata una grossa polemica sui baby box, ossia le culle in cui si può depositare (anche se questo termine mi sembra terribile) il neonato che si è deciso di non tenere. Si trova negli ospedali, nelle istituzioni religiose, in luoghi pubblici. E’ una procedura semplice, adottata nel 1999 per prevenire l’abbandono di neonati indesiderati e garantire allo stesso tempo l’anonimato alle madri.

Perché tanto parlare? Perché un recente studio tedesco ha dimostrato che l’impossibilità del bambino abbandonato di conoscere le proprie origini “può provocare disturbi nello sviluppo dell’identità”.

E quindi l’opinione pubblica si è divisa in due schieramenti: c’è chi vorrebbe tutelare il diritto dei bambini a conoscere la vera identità dei genitori. E quindi è favorevole all’abolizione o comunque al cambio di forma del baby box. Continua a leggere



Già a 41 anni cala la fertilità delle donne

Posticipare troppo il progetto di diventare genitori rappresenta un grosso rischio: per la donna, infatti, “la naturale perdita di fertilità avviene già in media a 41 anni, e precede quindi di quasi un decennio la menopausa”.
L’allerta arriva da Rossella Nappi, ricercatore presso il centro per la Procreazione Medicalmente Assistita dell’IRCCS Fondazione ‘S. Matteo’ dell’Università di Pavia, in occasione del Congresso mondiale di endocrinologia ginecologica in corso a Firenze. Continua a leggere