Il ciuccio: tutto quello che bisogna sapere e i trucchi per toglierlo!

In questi giorni, nei vostri commenti, in tante occasioni avete parlato dell’amato-odiato ciuccio. E’ giusto darlo ai neonati oppure no? Rovina i denti o no? E qual è il momento giusto per farlo “sparire”?
E’ un argomento che abbiamo già trattato in passato, lo so, ma è così attuale e presente che ho pensato di chiedere qualche consiglio alla nostra carissima Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
E lei ci ha risposto con un articolo davvero prezioso.
Eccolo tutto per voi:

“Non so se avete mai sentito parlare della “fase orale”, quel periodo che in genere va dai 18 ai 24 mesi in cui i bambini sperimentano e conoscono l’ambiente circostante attraverso l’uso della bocca. Tutto ciò che trovano e gli capita per le mani, hanno l’immediata pulsione di metterlo in bocca e questo in qualche modo gli procura sempre una certa forma di piacere.

Questo perche i bimbi nascono con l’istinto di suzione e succhiare è il loro modo di darsi conforto e calmarsi, ma è anche un ottimo modo di conoscere!

A livello psicologico, mettere un oggetto in bocca e succhiarlo richiama il gesto e il rituale dell’allattamento materno e risponde a un bisogno naturale, profondo, primordiale. Per questo è normale che la maggior parte dei bambini trovi nel ciuccio un piacere rassicurante in grado di alleviare le piccole sensazioni di malessere.

In questa fase il bambino cerca di prolungare e riprodurre il piacere derivante dal succhiare il capezzolo della madre, o la tettarella del biberon, anche quando è sazio.
Il ciuccio diventa, quindi, un modo per consolarsi e rassicurarsi in assenza di contatto fisico con la madre e può assumere il significato di oggetto transizionale, tramite il quale il bambino acquisisce la propria indipendenza dalla figura materna.

È per questo che, mentre i dentisti mettono in evidenza i possibili danni a denti e palato, raccomandando di togliere presto il ciuccio ai bambini, gli psicologi infantili spesso non sono dello stesso avviso e, comunque, consigliano di farlo in modo graduale.

Ma questo non vale proprio per tutti i bambini! Alcuni neonati infatti lo rifiutano e non vanno forzati, anche se a qualche mamma farebbe comodo imporlo, poiché è un alleato importante nei momenti di difficoltà.
È importante capire se i propri bimbi abbiano bisogno o meno del ciuccio e rispettare la loro scelta.
Se ci orientiamo a usarlo, dobbiamo farlo con criterio e con alcuni limiti, per non compromettere lo sviluppo dei denti e rendere doloroso e difficile il distacco dal ciuccio.

Non bisogna inoltre dimenticare che il ciuccio stesso ha comunque tanti vantaggi che dobbiamo temere in considerazione:
È meglio del pollice: se si nega il ciuccio a un neonato che lo desidera, lui cercherà qualcos’altro per soddisfare il suo istinto di suzione. Prenderà di mira il pollice, abitudine più difficile da tenere sotto controllo e da perdere.
Lo aiuta a dormire da solo perché lo consola
Aiuta a capire se ha fame: quando un lattante abituato al ciuccio lo respinge, vuol dire che… ha proprio fame.
È un calmante
Intrattiene il piccolino quando la mamma non è immediatamente disponibile

A parte questa premessa, sottolineo che è importante che i genitori si sforzino di interpretare con attenzione i segnali del bambino per capire quali sono i momenti in cui il ciuccio può servire per gli scopi sopra descritti e che non diventi una sorta di “baby sitter TAPPABOCCA e onnipresente” e dunque, evitate di darglielo ogni volta che piange!!
Non c’è dubbio che sia sbagliato utilizzare il ciuccio per placare il pianto del bambino senza chiedersi da cosa dipenda il suo disagio.
Ritengo comunque che l età migliore e più adatta affinché il ciuccio venga abbandonato sia verso i 3 anni e mai più tardi, poiché è in questo periodo che il bambino diventa più sicuro di se stesso e comincia a padroneggiare le sue abilità.
Ecco qualche consiglio utile per togliere il ciuccio in modo efficace ma indolore, ma anche per farne un uso consapevole.

Il distacco deve essere progressivo e occorre essere pazienti e comprensivi, evitando la fretta e l’intransigenza: all’inizio si può mostrare al piccolo dove si intende conservare il ciuccio (ad esempio in una scatolina), e darlo al bambino soltanto dietro una sua precisa richiesta (per esempio prima di addormentarsi).
Possiamo incominciare a proporgli di mettere da parte il succhiotto, suggerendogli magari di regalarlo al suo orsacchiotto preferito che “E’ ancora molto piccolo e quando resta solo e tu non ci sei è tanto triste”.
Si possono concedere piccoli regali di gratificazione allorquando accetta di non usarlo in certi momenti della giornata, ad esempio prima del sonnellino pomeridiano.
Si può eseguire un “piccolo rituale” per confermare il distacco definitivo come ad esempio buttarlo in un fiume (magari per finta, per non contribuire all’inquinamento delle acque!) o regalarlo come fosse qualcosa di “sacro” (l’importante è che il bimbo partecipi all’evento e si senta coinvolto nel rito in modo che, se in futuro avrà nostalgia del ciuccio, deve sapere che è stato lui ad aver scelto di abbandonarlo per sempre).
In ogni caso occorre scegliere un periodo di tranquillità in cui non vi siano situazioni di stress, ad esempio tensioni anche passeggere tra mamma e papà oppure la nascita di un fratellino o l’inizio del nido o dell’asilo: un momento buono può essere un periodo di vacanze o la festa di compleanno.
Il consiglio è di aspettare pazientemente che il bambino decida di diventare grande, rinunciando spontaneamente al ciuccio, sapendo che egli non riceverà alcun danno psicologico da un uso prolungato (può essere invece vero il contrario), evitando di stressare o ricattare il piccolo con giudizi, critiche o rimproveri che possono portare solo a caricare il gesto della suzione di sensi di colpa e di ansia, che lo radicano ancora di più nella sfera affettiva e lo rinforzano.

E come sempre care mamme, chiedetevi…… “Ma io, sono davvero pronta affinché il mio piccolo abbandoni questo simbolo cosi da cucciolo e cominci a crescere?””

Se volete contattare direttamente la dottoressa Francesca Santarelli, questo è il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com

64 risposte a “Il ciuccio: tutto quello che bisogna sapere e i trucchi per toglierlo!

  1. Silviafede,
    grazie per il supporto, ma temo che prima di preparare Luca, devo essere più convinta io in modo da trasmettergli serenità a lui per il cambiamento!
    ce la posso fare, spero!

  2. @sonia: hai spiegato che non e’ il momento giusto, basta…rassicurati non stai sbagliando, stai seguendo quello che il tuo istinto ti suggerisce. Se non e’ il momento giusto ce ne sara’ uno piu’ giusto fra un po’, magari prima di quanto immagini, non farti una colpa!
    Magari prova piano piano ad affrontare l’argomento e a stabilire una data, una sorta di scadenza potrebbe essere proprio il giorno del suo quinto compleanno, sara’ dura lo stesso pero’ sara’ preparato a quel momento se ogni giorno o quasi glielo ricorderai e lo affrontera’ meglio…in bocca al lupo

  3. bene, è trascorso un anno e non è cambiato nulla stava per cambiare ed io come sempre, ho ceduto!
    luca prima di addormentarsi la sera chiede il ciuccio, a luglio compie 5anni, ieri sera dopo un fine settimana intenso all’aperto, Luca chiede il ciuccio va in bagno a fare la pipì ed ecco che cade il ciuccio nella tazza!
    mi guarda pietrificato, rispondo con freddezza apparente, bhe, che dire era il momento forse è caduto perchè non hai più bisogno di lui sei diventato un giovanotto, bravo che bello Luca!
    proviamo a chiamare a papà, allora domani meriti prorio un bel regalo….Luca bianco, scoppia in un pianto silenzioso e singhiozzoso, non riuscire a respirere, a parlare, tremava come una foglia.
    Sono riuscita a prendrlo in braccio, a stringerlo forte, ma continuava a tremare e non riusciva a parlare. Dopo, 10 lunghi minuti, ci siamo messi a letto ma non riusciva nè a parlare nè a calmarsi.
    Così dopo 2ore ho ceduto, gli’ho dato altro cicuccio.Lo so non sono di esempio ma proprio questo non è un bel periodo per fare grosse rinunce se non spontane
    Saluti

  4. salve,mia figlia ha 21 mesi e ho deciso di toglierle il ciuccio…se lo vede lo vuole nn ha un esigenza, come ho notato,ho incominciato a toglierlo al riposino e poi ora anke la notte…ma sn un paio di giorni ke si lamenta ,si sveglia in continuazione?ke mi consigliate? glielo rimetto?grazie mielle 😉

  5. buongiorno,il mio bambino ha 16 mesi ed è troppo attaccato al ciuccio,tanto che lo usa anche mentre mangia e se non glielo do si fa venire le crisi…oggi a pranzo ho insistito nel non darglielo ma ha pianto per mezz’ora,urlava tantissimo,e alla fine ho ceduto.COSA POSSO FARE????

  6. @ge1977: ieri è andato mio marito a prenderlo al nido e gli hanno detto che l’ha detto (un po’ in ritardo e si è bagnato), il problema è che fino alle16.30 sta con una maestra, poi questa va a casa e sta con le altre fino alle 17.45-18.00 e a loro lo dice…purtroppo non è possibile cambiare la maestra…il nido è strutturato con una maestra x i gruppi dei grandi e mezzani e due per i piccoli, almeno fino alle 16.30 (orario in cui molti bimbi vanno a casa), poi c’è un’altra ragazza e un’aiutante fino all’orario di chiusura… lo scorso anno avevo chiesto, di farlo andare nel gruppo dei più grandi(xchè la maestra ha più esperienza e lui era molto affezionato a lei, visto che quando è entrato al nido a 3mesi e mezzo se ne occupava lei) ma la risposta è stata picche…
    il fatto è che pensavamo di avere problemi solo noi, invece parlando con altri genitori anche loro non sono molto soddisfatti…

  7. è proprio un peccato non avere feeling con le tate….. ciocco73, non ce n’è magari un’altra con cui poter parlare….??? secondo me il blocco di tuo figlio è proprio legato alla tata….e non è una bella cosa….
    con fede abbiamo iniziato a gennaio a togliere il pannolino…. all’inizio anche per lui è stata dura…non voleva andare all’asilo…e non ho capito perchè… chissà, magari è stato sgridato dalla tata per aver fatto al pp addosso…ora per furtuna la situazione è migliorata…. e quasi sempre arriviamo in tempo… e va di nuovo volentieri all’asilo. la tata aveva detto ke lo vedeva un po’ meno sicuro di se, forse per la paura di bagnarsi… cmq ognuno ha i suoi tempi, tu continua a casa…. qnd a casa avrà imparato vedrai ke riuscirà anche all’asilo…e anche senza aiuto della tata!!!!

  8. @ciocco73: anche da noi la divisione al nido e’ la stessa, i bimbi nati dopo il 31 agosto nella classe dei piu’ piccoli, la regola e’ che devi aver compiuto l’anno (1 o 2) per l’inizio dell’anno scolastico, mi sa quindi che e’ una regola nazionale. Pero’ sicuramente stare in una classe dove quasi tutti sono piu’ piccoli di lui non lo aiuta per la questione pannolino perche’ magari non ha amichetti che lo hanno gia’ tolto o lo stanno togliendo con cui condividere questa esperienza, per esempio Fede ha iniziato a mostrare curiosita’ e voglia di provare proprio guardando gli amichetti del nido e le sue maestre sono state brave ad intuire il momento giusto, io a casa non ci avrei pensato e avrei aspettato la primavera per comodita’ di vestiario

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