Più si ha paura del parto e più si rischia il cesareo!

La paura del parto naturale accresce le probabilità di ricorso al taglio cesareo.
A sostenerlo è uno studio pubblicato su Acta et Obstetricia Gynecologica Scandinavica (AOGS) dai ricercatori di Gunilla Sydsjo del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Universitario di Linkoping, in Svezia.
In pratica più una donna teme il parto, le contrazioni, il dolore, eccetera, e più si porta sfiga da sola, arrivando poi dopo ore di sofferenza al taglio cesareo!

Come sono giunti a questa conclusione i ricercatori? Esaminando il parto di 353 donne che si erano dichiarate molto impaurite dal parto e di altre 579 future mamme che avevano affermato di non essere spaventate dall’evento.
Dati alla mano, gli studiosi hanno calcolato che l’induzione al parto è stata praticata nel 16,5% delle donne “impaurite” contro il 9,6% dell’altro gruppo, e che tra le donne impaurite le percentuali di ricorso al cesareo – sia programmato che di emergenza – erano molto più alte rispetto alle donne dell’altro gruppo.

Dallo studio è inoltre emerso che, in totale, il 3% delle future mamme esaminate è risultato “eccessivamente spaventato” dal parto.

Cosa dire? Le avrei volute vedere in faccia le 579 donne che si sono dichiarate non spaventate!
Forse però “spavento” non è la parola giusta.
Io la prima volta che ho partorito non ero spaventata. Sapevo che toccava a me, che lo dovevo fare io, punto e basta. E poi ero talmente esausta della pancia, che non vedevo l’ora di “sgonfiarla”, di farlo nascere!

Ma la verità è che nonostante tutti i racconti delle altre mamme, in realtà non sapevo cosa mi aspettasse veramente. L’intensità del dolore che si prova durante il travaglio e il parto (e ve l’ho detto tante volte) secondo me non è paragonabile a nessun altro. Non si può narrare, nè dimenticare. E raccontandolo in poche parole lo si sminuisce!

Ad un certo punto del travaglio ero così sicura di morire che guardando quel sant’uomo di mio marito che era con me e che mi sosteneva con forza e coraggio gli ho detto: “Per favore abbattetemi, non ce la posso fare”.
E quando sono uscita dalla sala parto poi gli ho detto: “Ehi bello! Se vuoi un altro figlio… cesareo programmato”.

E arriviamo al punto.
Al secondo parto ero non spaventata, ma TERRORIZZATA!
Sapevo a cosa andavo incontro… e così ho cominciato a piangere preventivamente.
Non erano iniziate neppure le contrazioni (a me è stato indotto il parto per carenza di liquido amniotico) e io avevo già gli occhi zuppi di lacrime!

No, non ho fatto il cesareo programmato, ma una fantastica epidurale. Mi sentivo così bene che durante il travaglio ho fatto anche le parole crociate. Non sto scherzando!
Lo so che molte di voi sono contrarie all’epidurale, ma io la rifarei al 100%, anzi al 1000 per mille e la consiglio con il cuore a tutte le future mamme con il pancione.
Ah… una ultima precisazione: non mi sento affatto una mamma di serie B, perché non ho sofferto tanto durante il secondo parto. Anzi. Ho avuto da subito lo spirito e la forza per coccolarmi e strapazzarmi di baci il piccolo Luca.

Quindi esco fuori tema ma dico: viva l’epidurale!