Si è svolto a Torino il congresso nazionale della Federazione italiana medici pediatri (Fimp). Un meeting dal titolo piuttosto particolare: “Assistenti di volo”, perché questo, secondo i pediatri, dovrebbe essere il ruolo svolto dai genitori nella famiglia.
Ma le cose non vanno proprio così.
Alle mamme e ai papà dei tempi moderni manca un po’ il polso e spesso riversano sui propri figli aspettative che portano ad ansie e frustrazioni.
Mentre i genitori devono accettare anche gli insuccessi dei figli!
Giuseppe Mele, il presidente della Fimp, ha rincarato la dose, affermando che noi genitori ci siamo ridotti quasi ad elemosinare l’attenzione dei nostri figli” (Caspita che schiaffo morale!)
“Stiamo assistendo ad una dissimmetria generazionale alla rovescia: un tempo la dinamica del consenso, tipica di ogni scambio affettivo, procedeva dai padri verso i figli. Oggi sono i genitori, sempre più insicuri sul proprio ruolo e sui limiti da imporre ai più piccoli, ad implorare diverse forme di accettazione e di consenso da parte dei bambini”.
Mele ha stigmatizzato così l’inadeguatezza di alcuni genitori nell’assolvere al proprio ruolo di ‘assistenti di volo’.
“Io mi sto sforzando di valorizzare e di far apprezzare come un tempo – ha aggiunto – il meccanismo del contrasto: una dinamica virtuosa attraverso la quale i figli, in contraddittorio con i genitori, hanno quanto meno l’occasione di rafforzare e approfondire le proprie convinzioni. Un lavoro di cesello del carattere, che contribuisce anche a delineare la personalità di un futuro adulto più libero e maturo”.
Un altro spunto di riflessione riguarda le ambizioni di mamma e papà.
“Le aspettative dei genitori sui propri figli contribuiscono a creare un clima di ansia da prestazione, che non contribuisce a educare i piccoli alla libertà”.
“Mamma e papà hanno la responsabilità di instradare i bambini e gli adolescenti, ma senza sostituirsi a loro nelle tappe cruciali della crescita”.
“Anche nell’affrontare un esame – ha infatti proseguito Mele – l’ipotesi di una battuta d’arresto non è contemplata da molti genitori, e in caso di esito poco entusiasmante l’intera famiglia si mobilita per partecipare alla ‘disfatta’, come se fosse un vero dramma. Lasciatemi tessere un vero e proprio elogio del fallimento – ha concluso Mele – provvidenziale per la crescita e necessario per ogni genere di apprendimento, non solo scolastico, ma anche personale e umano”.
Che dire?… abbiamo un intero weekend per meditare!
Ma come è difficile fare il genitore…