Ogni volta che si parla di tv, di videogame, di playstation, di Wii, legata alle attività dei ragazzi, si sentono sempre e solo raccomandazioni: attenzione a non lasciare da soli i piccoli, a non farli giocare troppo, a non fare questo e a non fare quello.
Proprio per questo motivo la notizia che sto per darvi mi ha piacevolmente sorpresa: giocare ai videogame con i papà fa bene alle ragazzine adolescenti. Le fa sentire più legate alla famiglia e si comportano meglio.
I ricercatori della Brigham Young University’s School of Family Life hanno condotto uno studio proprio sui videogiochi e i bambini tra gli 11 e i 16 anni. Scoprendo che le ragazzine che si dedicavano a questo passatempo con un genitore godevano di un certo numero di vantaggi.
Le “maniache della consolle” si comportano meglio, si sentono più legate alle loro famiglie e sono più stabili da un punto di vista di salute mentale, spiega Sarah Coyne, prima autrice dello studio pubblicato sul ‘Journal of Adolescent Health’. “La cosa sorprendente, per me, è che le ragazze non giocano con i videogiochi nella stessa misura dei ragazzi – commenta Coyne – Ma passano la stessa quantità di tempo dei coetanei maschi a giocare con un genitore”.
Non solo: i giochi scelti, per avere un effetto positivo, devono essere adeguati all’età dei ragazzini. Lo studio ha coinvolto 287 famiglie con un figlio adolescente. Ebbene: Mario Kart, Mario Brothers, Wii Sports, Rock Band e Guitar Hero sono in cima alla lista dei videogame più amati dalle ragazze. Call of Duty, Wii Sports e Halo sono invece al top tra i maschi. Per questi ultimi il fatto di giocare con un genitore non ha avuto effetti positivi statisticamente rilevabili. Per le ragazze, invece, il risultato è stato molto diverso.
“Pensiamo sia una cosa tipica” del rapporto “papà-figlia, perchè non sono state poi molte le madri che hanno detto di dedicarsi ai videogame con le figlie – spiega Laura Padilla-Walker – “Probabilmente queste partite con papà – aggiunge – sono spia di un maggior livello di coinvolgimento” del genitore.
“Se si spendono grandi quantità di tempo in un’attività, si incide sul tipo di relazione” che si ha con i figli, notano le autrici. Ebbene, “ogni volta che avete un faccia a faccia con il vostro bambino, può essere una cosa positiva, soprattutto – concludono – se l’attività è qualcosa che interessa” a lui o lei.
Quest’ultimo punto, secondo me, è il più importante, ma anche il più scontato. E’ ovvio che trascorrere tanto tempo con i propri figli sin da piccoli migliora il rapporto e la relazione. Si crea un certo tipo di confidenza e soprattutto di complicità. Ma, a detta di alcune mie amiche e colleghe che hanno figli adolescenti, la cosa più difficile è proprio riuscire a mantenere questo legame intatto in un periodo così particolare e delicato della loro crescita.
Ancora sono lontana dai problemi dei ragazzi adolescenti, (sono alle prese con quelli dei nani piccolini!), ma non vi nascondo che è la fase che mi spaventa di più. Con due figli maschi poi… non ci voglio neppure pensare!