Per i bambini vale l’equazione “estate=mesi di vacanza”.
Vacanza=niente scuola. Niente scuola=niente impegni. E quindi?
Rivoluzione della giornata-tipo. Le stesse giornate che, scandite nello stesso modo, davano ai piccoli una certa sicurezza, continuità.
L’estate, perciò, significa anche destabilizzazione.
I bambini come vivono questo cambiamento della loro routine? Cosa avvertono, cosa sentono, cosa vogliono?
Lo abbiamo chiesto alla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco cosa ci ha risposto e cosa ci consiglia: Continua a leggere
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Ecco perchè le favole sono importanti per i bambini…
Marco adora le storie, si incanta quando qualcuno gli legge i libri di favole.
Riconosce il mercoledì perché sa che nella libreria vicino casa proprio il mercoledì pomeriggio si leggono le storie. Ma non apprezza molto quelle tradizionali. Biancaneve e Cenerentola, ad esempio, le snobba (Forse perché sono “femmine”, come dice lui :)). E’ interessato invece ai racconti più “moderni”. Anche se il classico elefantino Elmer e il Topo Brigante hanno riscosso un grande successo.
Ma quanto è importante leggere le favore ai nostri bambini?
E perché sempre più genitori preferiscono “piazzare” i figli davanti ad un cartone animato in tv, piuttosto che davanti ad un bel libro di fiabe?
L’ho chiesto alla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco cosa ci dice: Continua a leggere
Aiuto, mio figlio non mangia!
Oggi affrontiamo un argomento che accomuna tante, tantissime mamme, me compresa: il figlio inappetente.
Con Marco ogni giorno è una lotta: al mattino non vuole mangiare, a pranzo non ha tanta voglia, la sera è stanco. Insomma ogni scusa è buona pur di non mandare giù neppure un boccone.
Ma cosa possiamo fare? E’ meglio insistere? Lasciar perdere? Oppure?
Io, personalmente, penso di averle provate tutte: ho cambiato menu, ho cucinato le pietanze più invitanti, ho urlato, ho minacciato punizioni, ho imboccato, ho provato a lasciar perdere, ho provato a spiegare, a parlare, a raccontare. Non vi dico il mio stato d’animo!
E alla fine, presa dallo sconforto ho chiesto aiuto alla psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco cosa ci consiglia: Continua a leggere
Come affrontare la paura del terremoto con i bambini
Per oggi avevamo programmato un altro articolo. Tutt’altro argomento. Ma dopo aver visto quanto sta succedendo accanto a noi, non siamo riusciti a non affrontare questo argomento: i bambini e il terremoto. La domanda che ho posto alla psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli, è la seguente: di fronte ad un dolore, ad una emergenza, come ci si deve comportare con i bambini? Spiegare quanto sta accadendo? Far finta di niente? Minimizzare?
Un approccio che vale sia per le emergenze più grandi, come purtroppo i terremoti, che per i drammi che a volte si vivono tra le mura domestiche.
Ecco cosa ci consiglia la dottoressa Santarelli: Continua a leggere
Le foto dei bimbi sui social network: sì o no?
Oggi affrontiamo un argomento tanto popolare, quanto delicato. Partiamo con una domanda: è giusto pubblicare le foto dei nostri figli su Facebook?
Lo spunto è arrivato da quanto è successo in America dove una mamma, Heather Walker, si è vista rimuovere dal profilo le foto del suo bimbo nato con una grave anencefalia e morto dopo sole 8 ore di vita. Furiosa per la decisione presa dal social network ha lanciato una protesta, pubblicando nuovamente le foto e invitando amici e familiari a contattare i gestori di Facebook. Risultato: la donna è stata ‘bandita’ dal social network.
I coniugi Walker hanno chiesto spiegazioni in merito alla decisione di ‘censurare’ le foto del bebe’, Grayson James Walker. Loro sapevano già che il piccolo non sarebbe sopravvissuto a lungo ed erano pronti a dirgli addio da subito. Così con l’aiuto di un ente no-profit hanno incaricato un fotografo professionale di fare qualche scatto del neonato per ritrarlo negli unici momenti che avrebbe trascorso con la sua famiglia, papà e mamma e i due fratellini.
I Walker hanno voluto catturare la sua breve vita per conservarne il ricordo e condividerlo con il resto della famiglia e con gli amici lontani. Questo il motivo dell’attaccamento della mamma alle foto.
Ma a parte questo caso limite, è giusto pubblicare le foto dei bambini sui social network? Mettendoli in Rete non si rischia di ledere la loro identità digitale?
In fondo postare una foto sui social network è come metterla a disposizione del mondo, anche se inizialmente la si condivide solo con gli amici più stretti.
Il rischio che prenda altre vie, non possiamo negarlo, comunque c’è.
E allora?
L’ho chiesto alla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco che cosa ci dice: Continua a leggere
Il carattere dei nostri bambini è ereditario?
Gli occhi? Sicuramente sono del papà. Il nasino? Senza dubbio è come quello della mamma. I capelli biondi? Li aveva così la nonna. E la fossetta sulla guancia? Il bisnonno ne aveva una proprio uguale.
Care mamme e care papà ditemi: quante volte guardando il vostro bambino avete cercato le somiglianze con voi e con i vostri parenti?
Ma il carattere? Pure quello è ereditario?
L’ho chiesto alla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli. Ecco cosa ci racconta: Continua a leggere
Come sopravvivere ai capricci dei nostri figli
Qualche giorno fa chiacchieravo al telefono con la dottoressa Francesca Santarelli, la nostra Psicologa Amica.
“Sai – le ho detto – ultimamente forse perché sono un po’ stanca, forse perché mi sento alla frutta, perdo la pazienza per un nonnulla. La mattina sono isterica. La sera sfatta. Scatto come una iena all’ennesimo capriccio. E urlo. Non ce la faccio più a correre dietro alle mie due pesti, che nella migliore della ipotesi, prendono strade completamente opposte. Pretendo ossessivamente l’aiuto di mio marito, ma lui spesso è fuori e rientra tardi. Sono arrivata anche ad invidiarlo perché torna dopo cena e così non deve stare appresso ai bambini mentre bisogna cucinare, farli mangiare e fare altre mille cose in casa. E loro? Chiedono, chiedono, chiedono e fanno capricci.
Quando poi sono finalmente a letto li guardo. Sembrano angeli. E mi sento una mamma degenere per aver pensato certe cose…
Ma la pace dura poco. Luca ancora non tira tre ore di fila senza svegliarsi e senza svegliarmi… E io sono sul distrutto andante!”
Dopo un po’ mi è arrivato questo pezzo. E’ dedicato a tutte le mamme che sono alle prese con bimbi in età da capriccio.
Secondo me merita la vostra attenzione: Continua a leggere
Bambini mancini? Ecco il perchè
Luca, il mio piccolo ometto è mancino, proprio come il suo papà.
Ormai è chiaro: prende il cucchiaio con la sinistra, impugna penne e matite con la sinistra, calcia con il piede sinistro e quando è arrabbiato tira dei sinistri forti, decisi e precisi.
Che si fa con i bimbi mancini?
Quando il suo papà, ossia mio marito, era piccolo i suoi genitori, ossia i miei suoceri, e le maestre lo hanno “costretto” ad usare anche la mano destra. Il risultato? Ora sa scrivere con la destra e con la sinistra, sa fare tante cose anche con la destra, ma di fondo usa più la sinistra.
Ma erano altri tempi, un altro secolo 🙂
E nel XXI secolo come ci si comporta? L’ho chiesto alla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco cosa ci dice: Continua a leggere
Perche mio figlio non fa amicizia all’asilo?
Visto che domani è festa, anticipiamo di un giorno l’appuntamento con la Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Di che parliamo oggi? Di un argomento che sta a cuore a tante mamme: perchè a volte i bambini non fanno amicizia?
Vi è mai capitato di andare al nido o alla scuola materna e di vedere vostro figlio in disparte, giocare da solo? Oppure di portarlo ad una festa di compleanno e notare che mentre tutti gli altri si divertono lui è da solo?
Perchè alcuni bambini fanno fatica a sentirsi parte di un gruppo?
E noi genitori cosa possiamo fare? Incoraggiarli, spingerli verso gli altri o lasciare che se la cavino da soli?
Ecco cosa ci risponde la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere
La mamma migliore qual è?
Mamma tigre, mamma chioccia, mamma cocker, mamma agnello, l’ultima new entry è la mamma riccio. Ormai non si fa altro che catalogare in diverse figure quella che dovrebbe essere semplicemente “La mamma”. Perché?
Perché etichettare la figura genitoriale solo in base al tipo di educazione che si vuole trasmettere al proprio figlio? E poi, tra tutte queste, la mamma migliore qual è?
L’ho chiesto alla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli. Continua a leggere