Quando nacque Marco, a luglio di quasi 4 anni fa, mio marito mi disse: “Perché non piantiamo un albero in campagna del nonno? Crescerà insieme al nostro bambino. Sarà il SUO albero”.
L’idea mi sembrò bellissima e anche molto dolce.
Pensammo anche al tipo di albero: io volevo un abete, mio marito un albero da frutto. Anzi, a dirla tutta, voleva piantare un ciliegio, il suo preferito.
“Mangerà chili di ciliegie all’ombra del suo maestoso albero”.
Ma presi da mille impegni, poppate, notti in bianco, eccetera, eccetera, alla fine è passato l’entusiasmo del momento, e non lo abbiamo fatto più.
Peccato! Continua a leggere