La mensa scolastica costa troppo: genitori in protesta

La scuola è iniziata solo da pochi giorni, ma i problemi non si fanno attendere.
Non sono argomenti nuovi, ma di sicuro attuali. Perché, come ogni anno, balzano agli onori della cronaca, riempiono le prime pagine dei giornali e suscitano clamore e scalpore.
Di che sto parlando?  Della mensa scolastica.

A Pistoia, qualche giorno fa, centinaia di famiglie si sono radunate in piazza Duomo, per protestare contro il caro mensa e l’aumento delle tariffe per i servizi dell’infanzia deciso dal Comune, guidato dal sindaco Samuele Bertinelli. Da quest’anno, per le famiglie con Isee superiore a 30.000 euro, la tariffa giornaliera per un pasto è di 6,50 euro.

Più del valore dei buoni pasto, che in media, hanno i genitori!

E così questi bambini stanno mettendo in atto il primo sciopero della loro vita boicottando la mensa e portando a scuola un panino per il pranzo. Continua a leggere



Genitori insolventi, bimbi a scuola tenuti a pane, formaggio e succo di frutta. E’ giusto?

La mensa ai bambini la si deve assicurare anche quando i genitori non pagano la retta?
E se le famiglie sono insolventi non per indigenza ma solo per “tentata” furbizia?
Il problema ha origini antiche. Ne sento parlare praticamente ogni anno ormai da tempo. Oggi il tema è tornato alla ribalta con il caso di Cesate.
Eppure ogni qual volta le istituzioni prendono una posizione dura si assiste ad una vera e propria sommossa popolare.
Indignazione e vergogna sono le parole più gettonate.
E tutti o quasi si chiedono: “Perché far pagare ai bambini le colpe dei genitori?”
I bambini sono sempre le vittime innocenti degli errori dei grandi. Per definizione non hanno colpe, almeno queste. Continua a leggere