Sono io il fidanzato della mamma!

Avete mai sentito parlare del “complesso di Edipo”?
E’ la fase che stanno attraversando i miei piccoli uomini in questo momento. E vi assicuro che non è affatto facile.
“La mamma è mia”, “No è mia”, “Ho detto mia”, “Io sono più grande, quindi è mia”, “E io sono il fidanzato”, “E io il suo amore grande”.
Ebbene sì, questi battibecchi tra i due fratellini, a casa mia, sono all’ordine del giorno.
“Quando avete finito ne lasciate un pezzetto pure a me?”, aggiunge sarcasticamente mio marito!
Devo essere sincera, un po’ questa storia mi lusinga: è bello sentirsi amata da due piccoli ometti che ti guardano con gli occhietti a cuoricino (oltre che dal marito, ma quello è un altro discorso ;))
E so che non durerà molto, un giorno si sveglieranno, guarderanno fuori e si accorgeranno che il grande amore è una bella signorina che darà filo da torcere a loro… e pure a me!
Ma adesso come bisogna comportarsi? Quando i bimbi con convinzione affermano: “Sono io il fidanzato della mamma!”, bisogna assecondarli o no?
Ce lo dice la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli:  Continua a leggere



Diventare mamma: emozioni solo in rosa? No, a volte anche a tinte fosche, dal grigio al nero

Finalmente è tornata tra noi la Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Personalmente devo dire che mi è mancata parecchio. Sono contenta e felice che  sia diventata mamma, che abbia intrapreso questo viaggio impegnativo, ricco di soddisfazioni ma anche di grandi difficoltà.
Ma mi mancavano i suoi spunti di riflessione e i suoi consigli da professionista.
Ed è per questo che sono felice che abbia trovato, tra i suoi mille impegni, anche del tempo da dedicare nuovamente a noi.
Di cosa ci parlerà oggi?
Proprio dell’esperienza di diventare mamme. Di quanto possa essere difficile gestire quel bagaglio di emozioni.  E di come sia facile cambiare il colore dei propri pensieri:  da rosa, in men che non si dica, possono diventare anche neri …

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Mamma che emozione!

Ieri ho ricevuto una e.mail dalla dottoressa Francesca Santarelli, la nostra Psicologa Amica, diventata mamma da qualche mese.

Era una e.mail di gruppo e c’era scritto questo:

“Ciao amici, mi fate un favore? Cliccate MI PIACE sul video che appare nella pagina Facebook dello studio? Si intitola “Mamma che emozione”…..grazie!!!!
Sono andata è ho trovato una pagina molto bella e interessante. “Mamma che emozione!” è una iniziativa, alla quale partecipa anche lo studio della dott. Santarelli. Una iniziativa pensata per aiutare le mamme, soprattutto le neo-mamme, a condividere le proprie emozioni, le proprie paure, i propri sentimenti con altre mamme e anche con figure specializzate, come psicologi.

In programma ci sono degli incontri assolutamente gratuiti. Ed anche degli opuscoli informativi che si possono richiedere in ogni farmacia.

Mi è sembrata una idea stupenda.
Dalla mia piccola esperienza, mi sono accorta che spesso le neo-mamme sono incomprese anche dalle altre stesse mamme che hanno vissuto la medesima esperienza qualche anno prima.
Possibile che abbiamo la memoria  così corta?
Possibile che già dopo qualche anno non ricordiamo più la fatica, lo sforzo, la cura e gli sbalzi di umore che caratterizzano i primi mesi dopo la nascita di un figlio?
L’infinita stanchezza, la voglia di dormire, i nervi tesi…
Possibile che sminuiamo la fatica altrui, come se fosse facilmente superabile. E anche nei momenti di evidente difficoltà delle neo-mamme, scioriniamo le nostre fantastiche pillole di saggezza, divulghiamo consigli (anche non richiesti) e raccontiamo le nostre esperienze come azioni epiche, facendo sentire la neo-mamma spesso incompetente e inadeguata?

Sto esagerando? Vi assicuro di no.

Così, dopo aver visto questa stupenda iniziativa, ho chiesto alla dottoressa Santarelli di scriverci qualche riga in più su “Mamma che emozione!”.
Ecco cosa ci ha scritto:  Continua a leggere



Il bimbo nel lettone: solo un vizio o un segnale della coppia che scoppia?

Luca, ormai due anni suonati, proprio non vuole saperne di dormire da solo, anzi con il fratellino, in cameretta.
Dorme ancora nella camera con noi. Nel suo lettino, accanto a me. Si addormenta solo con la sua mano sul mio collo (o quello del papà). Si rilassa e crolla. 
Ogni volta che può, però, tenta di varcare i confini e di intrufolarsi nel lettone. Quando si sveglia nel cuore della notte, spesso ci riesce.
Se me ne accorgo lo rimetto nel suo lettino. Se invece Morfeo mi ha rapita e mi ha portata con sè nel regno dei sogni… la mattina mi ritrovo con la stufetta attaccata. 🙂

Ma quanti bimbi dormono nel lettone e fino a che età?

E’ una pratica sconsigliabile? Oppure accettabile per quieto vivere?

L’ho chiesto alla nostra Psicologa Amica e lei mi ha risposto con un’altra domanda: “Come va tra te e tuo marito?”

Le ho detto: “Bene, grazie. Ma che c’entra?”

E invece… è un argomento strettamente correlato. Lo sapete che ci sono tante, tantissime coppie che “utilizzano” la scusa del bimbo nel lettore per celare l’esistenza di una crisi?

Ce lo rivela la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere



Come affrontare l’estate con i nostri bambini?

Per i bambini vale l’equazione “estate=mesi di vacanza”.
Vacanza=niente scuola. Niente scuola=niente impegni. E quindi?
Rivoluzione della giornata-tipo. Le stesse giornate che, scandite nello stesso modo, davano ai piccoli una certa sicurezza, continuità.
L’estate, perciò, significa anche destabilizzazione.
I bambini come vivono questo cambiamento della loro routine? Cosa avvertono, cosa sentono, cosa vogliono?
Lo abbiamo chiesto alla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco cosa ci ha risposto e cosa ci consiglia: Continua a leggere



Ecco perchè le favole sono importanti per i bambini…

Marco adora le storie, si incanta quando qualcuno gli legge i libri di favole.
Riconosce il mercoledì perché sa che nella libreria vicino casa proprio il mercoledì pomeriggio si leggono le storie. Ma non apprezza molto quelle tradizionali. Biancaneve e Cenerentola, ad esempio, le snobba (Forse perché sono “femmine”, come dice lui :)). E’ interessato invece ai racconti più “moderni”. Anche se il classico elefantino Elmer e il Topo Brigante  hanno riscosso un grande successo.
Ma quanto è importante leggere le favore ai nostri bambini?
E perché sempre più genitori preferiscono “piazzare” i figli davanti ad un cartone animato in tv, piuttosto che davanti ad un bel libro di fiabe?
L’ho chiesto alla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.

Ecco cosa ci dice: Continua a leggere



Aiuto, mio figlio non mangia!

Oggi affrontiamo un argomento che accomuna tante, tantissime mamme, me compresa: il figlio inappetente.
Con Marco ogni giorno è una lotta: al mattino non vuole mangiare, a pranzo non ha tanta voglia, la sera è stanco. Insomma ogni scusa è buona pur di non mandare giù neppure un boccone.
Ma cosa possiamo fare? E’ meglio insistere? Lasciar perdere? Oppure?

Io, personalmente, penso di averle provate tutte: ho cambiato menu, ho cucinato le pietanze più invitanti, ho urlato, ho minacciato punizioni, ho imboccato, ho provato a lasciar perdere, ho provato a spiegare, a parlare, a raccontare. Non vi dico il mio stato d’animo!
E alla fine, presa dallo sconforto ho chiesto aiuto alla psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.

Ecco cosa ci consiglia: Continua a leggere



Come affrontare la paura del terremoto con i bambini

Per oggi avevamo programmato un altro articolo. Tutt’altro argomento. Ma dopo aver visto quanto sta succedendo accanto a noi, non siamo riusciti a non affrontare questo argomento: i bambini e il terremoto. La domanda che ho posto alla psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli, è la seguente: di fronte ad un dolore, ad una emergenza, come ci si deve comportare con i bambini? Spiegare quanto sta accadendo? Far finta di niente? Minimizzare?
Un approccio che vale sia per le emergenze più grandi, come purtroppo i terremoti, che per i drammi che a volte si vivono tra le mura domestiche.
Ecco cosa ci consiglia la dottoressa Santarelli: Continua a leggere



Le foto dei bimbi sui social network: sì o no?

Oggi affrontiamo un argomento tanto popolare, quanto delicato. Partiamo con una domanda: è giusto pubblicare le foto dei nostri figli su Facebook?
Lo spunto è arrivato da quanto è successo in America dove una mamma, Heather Walker, si è vista rimuovere dal profilo le foto del suo bimbo nato con una grave anencefalia e morto dopo sole 8 ore di vita. Furiosa per la decisione presa dal social network ha lanciato una protesta, pubblicando nuovamente le foto e invitando amici e familiari a contattare i gestori di Facebook. Risultato: la donna è stata ‘bandita’ dal social network.

I coniugi Walker hanno chiesto spiegazioni in merito alla decisione di ‘censurare’ le foto del bebe’, Grayson James Walker. Loro sapevano già che il piccolo non sarebbe sopravvissuto a lungo ed erano pronti a dirgli addio da subito. Così con l’aiuto di un ente no-profit hanno incaricato un fotografo professionale di fare qualche scatto del neonato per ritrarlo negli unici momenti che avrebbe trascorso con la sua famiglia, papà e mamma e i due fratellini.
I Walker hanno voluto catturare la sua breve vita per conservarne il ricordo e condividerlo con il resto della famiglia e con gli amici lontani. Questo il motivo dell’attaccamento della mamma alle foto.

Ma a parte questo caso limite, è giusto pubblicare le foto dei bambini sui social network? Mettendoli in Rete non si rischia di ledere la loro identità digitale?
In fondo postare una foto sui social network è come metterla a disposizione del mondo, anche se inizialmente la si condivide solo con gli amici più stretti.
Il rischio che prenda altre vie, non possiamo negarlo, comunque c’è.

E allora?

L’ho chiesto alla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.

Ecco che cosa ci dice: Continua a leggere