Angela, la bimba rapita dalla giustizia


Una mia collega: “Maria, ti posso segnalare un servizio interessante che è andato in onda stamattina a MattinoCinque?”

Io: “Certo, dimmi”

E lei: “No, sarebbe inutile, tanto tu non metti mai queste notizie sul tuo blog”

Io: “Scusa?”

E lei: “Sì, il tuo blog è per famiglie felici, da pubblicità del Mulino Bianco”.

Io: “Vabbè, questa te la potevi evitare. Ma mi dici di cosa stai parlando?”

Lei: “E’ una storia che mi ha veramente turbata e colpita. Mi sono immedesimata in quella piccola che a 7 anni è stata strappata alla famiglia e portata via dai servizi sociali senza neppure avere la possibilità di salutare i suoi genitori, e in quella mamma che, come tutti i giorni, è andata alla fermata dell’autobus, ma  non ha trovato la sua bambina e non l’ha più vista né sentita per 11 anni”. Continua a leggere



“Mamma mi racconti di Anna Frank?”

“Mamma chi era quella bambina? E perché si nascondeva? Ma è morta? E perché gli uomini venivano portati nei campi di concentramento?”

Così, con questo fiume di domande mi ha accolta ieri pomeriggio Marco quando sono tornata a casa.

“La maestra ha detto che devo tirare le orecchie a nonno Angelo (alias il marito della nostra babysitter) perché non mi ha portato al cinema a vedere “La chiave di Sara” (avevano trasmesso questo film nella sala cinematografica di un centro anziani dove ogni tanto il nonno porta Marco). Sai mamma la maestra ha detto che oggi è il giorno della memoria, ma io come faccio a ricordare se queste cose non le so?”

“Hai ragione amore mio”, gli ho risposto prendendo tempo. E tra me e me mi chiedevo: “Come faccio a spiegargli certe cose così assurde! Ho 40 anni suonati e ancora fatico io a comprendere. Come può un’anima innocente come la sua capire l’atrocità di queste azioni che non hanno neppure una spiegazione plausibile? Posso dirgli che è solo frutto della follia assurda di alcuni uomini?”

Ero ancora assorta nei miei pensieri, cercavo una risposta sensata, quando ho sentito Marco che mi diceva: “Mamma, lo sai che portavano i bambini in alcune stanze e poi gli facevano la doccia? Ma non era una doccia vera, era una doccia di gas”.

In quel momento ho capito che lui stava ripetendo quanto aveva sentito a scuola. Era incuriosito dalla storia, come se fosse una favola strana, macabra. Un film. Ma non aveva minimamente capito la gravità della cosa.

Ero in difficoltà.

Da dove dovevo cominciare? Ho pensato che se ci fosse stato mio marito sarebbe stato tutto più semplice. Lui è un bravissimo narratore, proprio come sue padre.
Avrebbe trovato esattamente le parole giuste. Continua a leggere



E varicella sia!

Venerdì sera lavavo i piatti.
Mio marito era in camera con i bambini. Ad un certo punto mi ha chiamata: “Maria, vieni abbiamo ospiti!”
Mi immaginavo chissà quale insetto in camera. E invece c’era la Pimpa-Luca.
Il mio ometto era sul lettone con le braghe calate.
“Che state combinando?”, ho chiesto con un sorriso.

“Guarda un po’ qua che c’è!” mi ha risposto mio marito.

Mi sono avvicinata e ho visto proprio sul bacino del mio bimbo tre piccole eruzioni cutanee. Sembravano dei brufoloni giganti.

“Sono gli unici ospiti o ci sono anche gli amici?” Ho chiesto a Luca.

“Non lo so”, ha risposto mentre cercava disperatamente di grattarsi.

Ma alzando la canotta abbiamo scoperto che sì, c’erano anche gli amici: sul pancino, sulla nuca, dietro le orecchie, sulla schiena, sulle cosce … Ma non erano tanti.  Continua a leggere



Intervista a Selvaggia Lucarelli, eccola in una magnifica “versione mamma”

Ormai è diventato un appuntamento fisso quello con Rossella Martinelli e le sue interviste alle Vip.
Oggi è la volta di Selvaggia Lucarelli, scrittrice, opinionista, blogger ma soprattutto mamma.
A voi l’intervista:

“L’avete presente Selvaggia Lucarelli? Quella che su Twitter ha 243mila follower, che sa sempre cosa dire e quali parole usare, quella che con la sua penna graffia, irride e castiga, quella i cui status Facebook sono perennemente destinati ad avere una eco mediatica.

Bene: anche io avevo presente solamente quella Selvaggia. Poi, una notte di qualche mese fa, mi imbatto in una lettera scritta al figlio, Leon, otto anni. Inizio a notare che, di tanto in tanto, sulla sua pagina Facebook compaiono frammenti di vita da mamma: Leon che dorme; Leon che abbraccia il cagnolino Godzilla; Leon che sciorina pillole di saggezza che nemmeno un ottuagenario. Ecco: è a quel punto che mi viene una gran voglia di scoprire l’altra Selvaggia. Quella che è rimasta incinta quando la sua carriera, dopo anni di gavetta, iniziava a spiccare il volo e che poteva anche pensare “ora non decolla più”.  Quella che si è innamorata, sposata ma che a un certo punto, come tante di noi, ha dovuto affrontare una dolorosa rottura. Quella che, per lavoro, ha lasciato Roma per Milano, dovendo rinunciare all’aiuto dei nonni. Quella che al suo bambino scrive: “Quando mi chiedono come ho fatto a farti venir su così, io lo so che ho pochi meriti. Lo so che sei  speciale di tuo”. Continua a leggere



Perchè Peppa Pig piace tanto ai bambini? Ce lo spiega la grafologa


Peppa Pig da cartone ormai è diventato un tormentone.
Peppa Pig in tv.
Peppa Pig su cappelli, sciarpe, zaini, maglie e indumenti vari.
Peppa Pig su tutti gli scaffali dei negozi di giocattoli.
Peppa Pig su penne, quaderni, libri e gadget vari.

E quando non c’è la Peppa c’è il suo fratellino George.

Eppure a vederli, sinceramente a me non fanno impazzire. Anzi.

Ma come si spiega tutto questo successo di Peppa Pig?

L’ho chiesto alla nostra grafologa Candida Livatino, che ha cercato per noi di esaminare questo fenomeno.

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Paura di parlare: il mutismo selettivo

Oggi con la dottoressa Francesca Santarelli affrontiamo un tema molto particolare e allo stesso tempo abbastanza comune tra i bambini: il mutismo selettivo.
Perché alcuni bambini, quando sono al di fuori delle mura familiari, faticano ad integrarsi con gli altri e preferiscono starsene in disparte e in silenzio?
Ecco cosa ci spiega la Psicologa Amica: Continua a leggere



Le coliche renali: un problema da grandi? No, ne soffrono molto anche i bambini

Domenica scorsa chiacchieravo con una mia amica.
Io: “Ehi, sei sparita questa settimana””.
Mi ha risposto: “Sai, sono stata poco bene, ho avuto una colica renale”
Io: “Urka, una colica renale? Dicono sia molto dolorosa”
Lei: “Ti ricordi il parto?”
Io: “Forte e chiaro”
Lei: “Ti ricordi che tra una contrazione e l’altra passavano dei minuti?”
Io: “Beh, menomale, servivano per riprendere le forze, altrimenti sarebbe stata la fine”
Lei interrompendomi: “Bene, con la colica renale non c’è tregua. E’ una contrazione unica, fitta, fortissima, lancinante. In pratica è come se avessi partorito il mio terzo figlio, solo che questa volta l’ho fatto nero e piccolissimo. In pratica un sassolino”.
Io: “Cavolo, speriamo che si tratti di una esperienza unica nella tua vita! Nel senso … speriamo che non ti venga mai più una cosa simile!”

E dentro di me pensavo: “Speriamo pure che non tocchi mai a me ;)”
Non mi è sfiorato neppure il pensiero che potesse venire anche ai bambini.
Ammetto l’ignoranza, pensavo che le coliche renali fossero problemi dei grandi, che non potessero riguardare anche i piccoli. E invece mi sbagliavo. La calcolosi renale colpisce 2 bambini su 100!
Ma, almeno per i piccoli pazienti c’è una bella notizia: all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma è possibile polverizzare i calcoli renali dei piccoli con una “puntura” indolore. Continua a leggere



Bambina di 6 anni salva la mamma chiamando al telefono il 118

“Una bambina di 6 anni ha salvato la sua mamma chiamando il 118 e fornendo, al telefono, tutte le informazioni necessarie all’invio dell’ambulanza.
La donna, portata in ospedale in totale stato di incoscienza, si è ripresa. E’ accaduto in una villetta di Occhieppo inferiore, nel biellese. La piccola, nel vedere la mamma a terra che non rispondeva più alle sue domande, ha chiamato il 118 e all’infermiere, con grande calma e precisione, ha descritto quello che era avvenuto”.

Questa agenzia è stata battuta dall’Ansa poco fa.

Questa bambina ha la stessa età di mio figlio Marco.
Mi sono chiesta: “Se fosse successo a me il mio piccolo grande ometto avrebbe fatto la stessa cosa?” Continua a leggere



Una vita in prestito

La prima cosa che mi sono chiesta leggendo questo libro è: “Ma come ha fatto Carmela ad inventasi una storia del genere?”
La trama è bella, anche se a tratti complessa. Travolgente e appassionante con tanti colpi di scena che si susseguono a ritmo incessante.
La storia è quella di Giulia, una donna minuta e apparentemente insicura. La vita l’ha messa a dura prova tante volte. E anche la morte non le ha dato tregua.
Ma lei tutte le volte ha trovato la forza di rialzarsi e di affrontare di petto il suo destino.

Vi ho incuriosito abbastanza?
“Una vita in prestito” è il libro che ha scritto la nostra amica Carmela.
La casa editrice è Anam.
Dove lo potete trovare? Potete richiederlo alla vostra libreria o comprarlo anche su Internet.

Vi dico solo questo: il libro è avvincente. La prefazione anche toccante. Solo due paginette, ma con una meravigliosa dichiarazione di stima, di affetto e d’amore.
A fargliela, a sorpresa, il figlio.
Ognuna di noi si interroga e si chiede: “Avrò fatto, o sto facendo, la cosa giusta con i figli?”
Carmela  è tra le poche e fortunate mamme ad aver ricevuto la risposta direttamente da uno dei figli. E direi che si tratta di una promozione a pieni voti.
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Intervista a Carmen Russo: “Di prime serate ne ho fatte così tante… Ma di Maria ne ho una sola”

Ho ho avuto il piacere di conoscerla di persona qualche anno fa. Ancora non era diventata mamma. Una lunga chiacchierata di lavoro, certo, ma con delle pause su altri temi, anche personali, che mi hanno fatto capire che l’artista che avevo di fronte era, anzi è, una persona speciale, di grande cuore e personalità. E con tanto amore da donare.
Matura, con una vita da raccontare e tante esperienze alle spalle, ma anche con tanta voglia di sperimentare e di mettersi in gioco.
Sto parlando di Carmen Russo.
Pochi anni dopo è diventata mamma di una splendida bimba, Maria, che fra qualche giorno spegnerà la sua prima candelina.
La maternità l’ha cambiata?
L’ha resa semplicemente raggiante!
Carmen Russo è una mamma grintosa e molto disponibile. Una mamma con tutti i dubbi, le incertezze e le preoccupazioni che abbiamo anche noi.
Rossella Martinelli l’ha intervistata.
Ecco cosa ci racconta: Continua a leggere