Abolire nelle scuole la scrittura a mano per sostituirla con i tablet: che ne pensate?

Oggi con Candida Livatino, la nostra grafologa, affrontiamo un argomento diverso, particolare. Niente disegni, niente scarabocchi e niente grafia, ma una domanda: è giusto abolire nelle scuole la scrittura a mano per sostituirla con quella al computer o sui tablet?
I ragazzi delle nuove generazioni, lo sappiamo bene, sono nativi digitali. Loro imparano a manovrare tv, tablet, pc, smartphone, eccetera, eccetera, con una naturalezza e una spontaneità che, spesso, non ci appartiene.
Velocissimi nello scrivere sms, volano con le dita sulla tastiera.
Faticano, però, a scrivere con carta e penna. Quando lo fanno tendono ad usare lo stampatello e in ogni caso non hanno cura della grafia.
E penso, invece, a quando mio nonno mi raccontava che, ai suoi tempi, i maestri davano il voto anche alla calligrafia.

Sembrano passati secoli. Ora tutto è digitalizzato. Anche il pensiero.
Io stessa faccio fatica a scrivere a mano, tanto sono abituata alla tastiera.
Ma da qui a permettere  alle scuole di far scegliere se usare i tablet o i quaderni, ne passa! Eppure sta succedendo.

Voi cosa ne pensate?

Ecco cosa dice a tal riguardo Candida Livatino, lei che dello studio della grafia ne ha fatto una ragione di vita: Continua a leggere



Naso colante con il pancione? Potrebbe essere rinite gravidica

I sintomi sono simili a quelli del raffreddore (naso chiuso, muco abbondante, starnuti a raffica, prurito al naso, voce nasale) ma, se appaiono in gravidanza, è più probabile che si tratti di rinite gravidica, una condizione che si riscontra nel 60% delle donne in dolce attesa.
A causarla sono gli ormoni. A dimostrarlo è uno studio dei ricercatori del Policlinico Federico II di Napoli. Continua a leggere



L’ansia e la fobia sociale nei bambini: quando il non voler socializzare non è solo timidezza

L’ansia noi adulti la conosciamo bene. L’ansia per gli esami all’università, l’ansia per un lavoro, l’ansia per i figli.
Ma i bambini possono soffrire d’ansia?

Non dovrebbe essere quella solo l’età dell’incoscienza, della spensieratezza e del gioco?

Purtroppo no. Il disturbo d’ansia esiste e purtroppo non è neppure un’eventualità tanto remota.

A volte i genitori la confondono con la timidezza. Ma ci sono dei campanelli d’allarme che dobbiamo riconoscere e all’occorrenza sapere come intervenire.

Ce ne parla la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.

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La prima pagella di Marco


La prima pagella di Marco?
Non è stata proprio quella che avevo sempre sognato di ricevere.

Certe cose le sai. E’ tuo figlio, non puoi non saperle. Ma quando le vedi scritte nero su bianco vi assicuro che non è proprio piacevole.
Ok, ho la lacrima facile (non per altro mia madre all’anagrafe mi ha chiamata Maria Fontana) e quello che per me è gravissimo, per altri potrebbe essere anche un “non problema” (e forse è così), ma per me NO.

Nel primo quadrimestre del primo anno alla scuola di Marco non danno voti ma giudizi e questi riguardano non solo l’apprendimento scolastico, ma anche le capacità attentive, l’autonomia, l’area affettivo relazionale, etc… La chiamano “Griglia d’Osservazione“.
Ebbene, dal punto di vista didattico va tutto benissimo. Il bambino è bravo, ha raggiunto a pieni voti gli obiettivi. Dopo appena sei mesi di scuola sa leggere bene (il maiuscolo) e se la cava bene anche nella scrittura. I compiti li svolge senza particolari problemi. Quindi le maestre hanno fatto bene il loro lavoro, non hanno nulla da rimproverarsi.

Quella che si deve castigare sono io. I voti negativi che ha preso Marco non riguardano l’apprendimento, ma l’autonomia e le relazioni con gli altri.
Sostanzialmente il bambino NON riesce ad organizzarsi nelle attività e i suoi tempi NON sono adeguati alle richieste.
In buona sostanza E’ LENTO! Continua a leggere



E’ tempo di pagelle: i consigli di Tata Lucia!

Questo è un periodo particolare per tutte le famiglie che hanno figli che vanno a scuola. Proprio in questi giorni, infatti, si stanno tenendo i colloqui con i genitori e si stanno consegnando le tanto amate/odiate pagelle.
Non sempre però i voti sono quelli sperati o che magari mamma e papà si aspettavano.

E allora come ci si deve comportare con i bambini (o ragazzi) quando si legge la pagella?

Lo ha chiesto Federica Panicucci alla tata Lucia.
Ecco cosa ha risposto Lucia Rizzi:
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Buon San Valentino a tutti!

Oggi è la festa degli innamorati. E allora auguri a tutti quelli che si vogliono bene!

Non sono tipa da “micio micio bau bau”, tutta coccole e fusa. Per cui non vi intratterrò con frasi melense ad alto tasso zuccherino, ma con una bella storia (o quasi).

Ieri il il presidente della repubblica polacca ha consegnato, tra rose e champagne, una medaglia ad una coppia di sposi. Lei, Filomena, è una signora di 94 anni. Lui, Wiktor, ne ha ben 101. Non sono i più longevi del Paese, ma quelli che stanno insieme da più tempo. Pensate che hanno festeggiato il loro 75esimo anniversario di matrimonio.
Sono marito e moglie da tre quarti di secolo!
Il loro primo incontro è avvenuto prima ancora dello scoppio della seconda guerra mondiale.

Ma qual è il segreto o la ricetta per la una lunga vita in due? Continua a leggere



Il tronco degli alberi nei disegni degli adulti: l’IO.

Anche questa settimana siamo arrivati all’appuntamento con la grafologa Candida Livatino.
La volta scorsa abbiamo esaminato il disegno degli alberi fatti dagli adulti.
Abbiamo imparato che proprio l’albero rappresenta la nostra anima. La chioma, in particolare, il modo che abbiamo di relazionarci con gli altri. Il tronco invece il nostro IO.
Oggi vedremo nel dettaglio questa seconda parte. C’è chi disegna il tronco stretto e lungo, chi corto, chi largo, chi con il nodo, chi invece lo disegna proporzionato. Ogni dettaglio ha un significato diverso.
Ci svela tutto Candida Livatino.

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Per il 33% dei giovani la figura che conta è la mamma

Il tempo passa, le generazioni si susseguono. Cambiano le mode, cambia la tecnologia. Cambia anche il clima. Ma una cosa rimane ferma, anzi un punto fermo: la mamma.
La mamma è sempre la mamma e di mamma ce n’è una sola. Si potrebbe dire usando le solite e ripetute frasi fatte.
E anche nell’era dei social network, della digitalizzazione, della condivisione di tutto e di tutti, un giovane su tre ha come figura di riferimento la mamma.
E’ la persona con la quale è più facile confrontarsi per per parlare di sè; meglio di amici o fidanzati ma anche più’ vicina rispetto alla figura del papà, punto di riferimento solo per il 9% dei giovani.

E’ quanto emerge da un’inchiesta realizzata nell’ambito del Rapporto Giovani, la ricerca dell’Istituto Giuseppe Toniolo sui giovani dai 18 ai 30 anni. Continua a leggere



Il ruolo del padre? Ricordare alla madre di essere anche partner oltre che madre!

Dopo la nascita di un bebè, il rapporto, il feeling che si crea tra madre e figlio è magico, speciale. Un filo diretto che sembra quasi indissolubile, totale, avvolgente…  potremmo continuare all’infinito.
Ma in tutto questo, che ruolo ha il papà? Comprensivo, collaborativo…

Sì. Ma il suo compito è anche quello di ricordare alla neo-mamma che è non solo madre, ma anche partner.

Di questo oggi ci parla la psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.

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