Al mio papà d.o.c.

bottigliaIeri sera, finalmente, è stato svelato il mistero.

Ma faccio un passo indietro. Nei giorni scorsi,  a scuola, Luca ha faticato tanto (almeno questa è la sua versione): ha realizzato un lavoretto per il papà e ha imparato una poesia.

“Mamma è una sorpresa per papà”.

“Ok, va bene, ma io sono la mamma, a me la puoi dire! Dai, fammi sentire cosa stai imparando”

Non la ricordava tutta e neanche bene. Un po’ la inventava, un po’ la cambiava. Un po’ rideva. Ma una frase era chiara: “Al mio papà dog”.

“Luca sei sicuro che è così? Può essere mai che dai del “cane” al papà?”

E lui: “Sì, è così” Continua a leggere



Auguri papà!

Stavo cercando qualche appiglio in Rete per fare gli auguri a tutti i papà, qualche notizia, qualche idea. Ma ho trovato solo notizie poco piacevoli, come quella dei papà con la sindrome di Calimero, ossia che si sentono come brutti anatroccoli e utilizzati come Bancomat. O i papà che si battono per i diritti dei padri separati, papà che lottano per trascorrere qualche ora con i loro figli. E’ vero, in questi casi dire “auguri” sembra quasi un’offesa. Ma oggi è la FESTA del papà e vorrei pensare a cose belle, a quanto sia importante e fondamentale per tutti i… Continua a leggere


Quando nostro figlio chiede un fratellino – 2

francesca_santarelli_2Care mamme, dopo il pezzo della settimana scorsa, mi sembrava opportuno un cambio di programma rispetto a quello che avevo programmato, poiché mi sono resa conto che, nonostante abbia cercato in un secondo momento di spiegare meglio alcuni miei concetti facili da ricorrere a fraintendimenti, alcune di voi sono rimaste comunque insoddisfatte e deluse dal mio intervento.

Questo me ne dispiace molto, soprattutto da chi mi segue da qualche tempo e con questo, non voglio rettificare quanto detto nell’articolo precedente, ma forse chiarirlo meglio affinché poi possiate davvero giudicare se su questo tema mi sentite comunque molto lontane dal pensiero che di solito ci unisce.

L’interrogativo del “quando nostro figlio chiede un fratellino” vorrebbe da me essere ampliato in questo nuovo pezzo in cui vorrei riflettere con voi su quando è il momento giusto per mettere al mondo un figlio.

Iniziamo subito con chiarire un punto del precedente articolo: non sono assolutamente d’accordo sul fatto che un figlio si fa perché viene richiesto da qualcuno, che sia figlio, parente, amico o genitore… Continua a leggere



Quasi un bambino su quattro vive in famiglie infelici

genitori litigioQuasi un bambino su quattro vive in una famiglia “infelice” dove la relazione tra i genitori non è serena, dove non c’è armonia o vi è la crescente preoccupazione da parte dei coniugi per una possibile separazione e per l’impatto che questa scelta potrebbe avere sui bambini stessi.

Questa la triste notizia, o forse meglio dire la triste realtà riportata dal Telegraph online.
E’ la stima del Department for Work and Pensions britannico ottenuta da un’indagine condotta su milioni di coppie con figli.

E’ emerso che il 24% dei coniugi (quasi una coppia su quattro, quindi) confessa di non avere una relazione soddisfacente con problemi col partner di entità variabile da moderata a grave.

Significa che i figli in questi nuclei familiari dove c’è un conflitto o comunque tensione nella coppia, ‘respirano’ costantemente questa tensione, con possibile influenza sul loro sviluppo. Continua a leggere



Mio figlio non mangia, come posso fare?

boy and cooked vegetablesBen tre bambini su dieci sono selettivi e diffidenti verso gli alimenti, soprattutto se nuovi, e non amano frutta e verdura.

In questo modo, però, rischiano, se i loro atteggiamenti si protraggono nel tempo, di andare incontro, crescendo, a disturbi del comportamento alimentare come l’anoressia o a patologie come l’obesità.

A sottolinearlo gli esperti dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che per agevolare le mamme che si confrontano quotidianamente con difficoltà a far mangiare i più piccoli hanno organizzato un incontro dedicato alle famiglie dal titolo “Mio figlio non mangia: come posso fare?”.

Il punto di partenza è che tre piccoli su dieci sono selettivi nella scelta dei cibi, soprattutto tra i due e i quattro anni, con la tendenza, in circa metà dei casi, alla cronicizzazione di questo comportamento.

E, secondo gli esperti dell’ospedale pediatrico romano, in molti casi i bambini vivono un disagio legato al fatto di sentirsi costretti dai genitori a terminare tutto ciò che hanno nel piatto, pur essendo sazi, e “assorbono” dall’ambiente familiare anche altre cattive abitudini. Come consumare i pasti davanti alla tv anziché seduti ordinatamente a tavola insieme a mamma e papà e, dal punto di vista delle scelte culinarie, mangiare proteine animali in eccesso.

Prendendo spunto da questa analisi è stato quindi realizzato un decalogo con dei consigli utili per i genitori.

LE REGOLE PER MANGIARE BENE Continua a leggere



L’intervista a The Queen Father: un papà-mammo arcobaleno!

the queen father

“Maria, conosci The Queen Father?”
“Sinceramente no. E’ un gruppo musicale?”
“Macchè! è un papà davvero speciale, mi piacerebbe intervistarlo visto che è ormai prossima la festa del papà!”

Così qualche giorno fa, al telefono, Rossella Martinelli mi ha proposto questa iniziativa.
Mi ha raccontato un po’ la storia e devo dire che mi ha conquistata subito.

Come ben sapete mi è sempre piaciuto pensare a questo blog come ad uno spazio aperto a tutti. Ben vengano idee diverse, storie diverse. E questa è veramente una storia particolare.

Non vi anticipo nulla. A voi l’intervista di Rossella a “The Queen Father”. Continua a leggere



La scrittura del lussurioso, come riconoscerla?

candida_livatino_matteoNell’Inferno di Dante le loro anime sono lasciate al buio e trascinate da una tempesta, perché nella vita questi individui si fecero trascinare dalla passione.
Nella teologia cattolica, invece, è uno dei sette vizi capitali, quello opposto alla virtù della temperanza.
Avete capito di che stiamo parlando? O meglio di chi stiamo parlando?
Dei LUSSURIOSI, di chi ama l’eccesso nel modo di vivere, di chi ama gli stravizi e il piacere anche sotto le lenzuola.
Ma come scrive un lussurioso? Come riconoscere i suoi tratti distintivi?
Ce lo spiega la nostra grafologa Candida Livatino: Continua a leggere



Se tuo figlio chiede un fratellino

Oggi la Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli, ci propone un tema particolare: “Se tuo figlio chiede un fratellino”.
Come ci dobbiamo comportare noi genitori? Cosa possiamo rispondere per non ferirli?
Sono sincera: Marco non mi ha mai chiesto un fratellino. Forse era troppo piccolo, forse non lo desiderava o non ne sentiva la necessità. Io con lui ho avuto esattamente il problema contrario, ossia quello della gelosia.

Ricordo, però, che da piccola, intorno ai sei anni, desideravo tanto avere un fratellino o una sorellina più piccola. Un fratellone più grande lo avevo già, ma era troppo grande, non giocava con me. Ne volevo uno piccolo con cui condividere giochi e tempo. Mia madre mi concesse un gatto!

Per non sbagliare, però, forse sarebbe meglio seguire i consigli della dottoressa Santarelli:

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L’avaro? Si riconosce dalla scrittura, parola di grafologa

Da cosa potete riconoscere una persona tirchia? Sicuramente dal fatto che ha le “braccia corte”, ossia che non arrivano al portafogli e quindi non paga mai, non offre mai, etc.
Ma se avete un dubbio, un modo per sapere se il vostro collega, amico, parente è proprio avaro c’è: osservate la sua scrittura.
La nostra grafologa Candida Livatino oggi ci spiega a riconoscere dal tratto della penna il vero avaro dal sedicente tale! 😉

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