Litigio in spiaggia tra bambini: che fare?

bambini mareVostro figlio sta giocando allegro e tranquillo in spiaggia. Si sta divertendo con un bastone. Ma ad un certo punto un altro bambino gli “scippa” il legnetto.
Lacrime e disperazione. Voi come vi comportate?
Intervenite? Lasciate che i bambini se la sbrighino tra loro? Chiamate in causa gli altri genitori?

Oggi con la dottoressa Santarelli esaminiamo un caso simile.
La nostra Psicologa ci racconta come hanno reagito i genitori di questi due bambini e come, invece, avrebbero dovuto reagire.

Devo dire che è una lettura molto interessante e che mi ha fatto riflettere.
Manco a dirlo, io avrei reagito esattamente come non si dovrebbe!

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Il Re burbero e il drago

La sera, prima di addormentarsi, i miei figli vogliono ascoltare una storia, una favola.
Io non sono molto amica della fantasia, per cui mi limito a leggere un libro diverso ogni volta. Mio marito invece è un racconta-storie nato. Lui e la fantasia sono un corpo unico e un’anima sola. Quindi preferisce inventare ogni sera una nuova avventura.
Potete immaginare il perché i bambini preferiscano lui per il rito della nanna.
Ultimamente, poi, per rendere ancora più difficile la cosa, i bambini decidono i personaggi che devono animare la storia e mio marito deve tessere le trame intorno a questi soggetti.
Il risultato è strabiliante. Un incanto.
A volte anche a me piacerebbe ascoltare queste fiabe fantastiche.  Purtroppo non posso. Non sono ammessa nella stanza dei racconti. E’ un momento tutto loro.
Spesso, però, quando la storia è stata particolarmente bella, al mattino seguente i bambini me la raccontano.
Qualche giorno fa Luca mi ha svelato la prima puntata della storia del Re e del Drago. Mi è piaciuta talmente tanto che ho chiesto ai miei due uomini il permesso di condividerla con voi.
Il permesso è stato accordato.
E allora mettetevi comodi… inizia l’avventura. Continua a leggere



La carica sessuale? E’ rinchiusa tutta in una lettera

Candida_nuovaMai come quest’anno abbiamo letto, sui vari rotocalchi, di coppie “scoppiate”,  anche fra quelle ritenute più rodate e solide.
Alla base di queste rotture ci possono essere molteplici motivazioni.

Spesso una di queste è il tradimento di uno dei partner, quello più portato a cercare nuove esperienze sessuali.

Ma come scrive chi ha una forte carica sessuale?
Ce lo svela la nostra grafologa Candida Livatino: Continua a leggere



Bambini da soli in vacanza: un passo verso l’autonomia

Children PlayingMarco è a mille chilometri di distanza da me. E’ in Puglia a trascorrere una parte delle sue vacanze con i nonni.
Lo ha chiesto e voluto lui. Senza nessuna forzatura.
Non è la prima volta che va via. E’ già la terza estate che trascorre in campagna dai miei.
Ma quest’anno, a differenza dagli anni passati in cui era ancora molto piccolo, gli ho proposta un’alternativa secondo me allettante: di andare una settimana al mare da solo, o meglio, con alcuni suoi amici. Insomma un campus organizzato.
Un’occasione per mettersi in gioco e imparare ad essere più autonomi.
Al suo posto io avrei accettato al volo. Marco, invece, non ha voluto. Ha preferito trascorrere del tempo con i nonni e la cuginetta.
Il distacco c’è comunque, ma è parziale. Giù dai miei è ugualmente in un ambiente familiare, coccolato e accontentato. Non è la stessa cosa che andare una settimana da solo, come le colonie di una volta.
Ma quella delle vacanze da soli è un’esperienza formativa per i bambini?
L’ho chiesto alla dottoressa Francesca Santarelli, la nostra Psicologa Amica.
Ecco cosa ci ha risposto: Continua a leggere



Quando il divertimento conta più delle medaglie

sport bambiniL’agonismo serve o non serve nello sport?
Adrenalina, voglia di vincere, medaglie e trofei appagano chi fa attività sportiva?

A quanto pare non molto. O meglio, per sperare che i bambini non abbandonino l’attività sportiva crescendo, il collante che garantisce una vita da atleta è il divertimento, non le medaglie.
Lo dimostra la prima classifica di ciò che più piace ai piccoli e li fa andare avanti nella carriera sportiva condotta alla George Washington University, pubblicata sul Journal of Physical Activity & Health. Continua a leggere



E sono già passate due settimane…

E sono già passate due settimane…
A chi mi chiede: “Ma non ti manca Marco?”, “Come fai un mese senza di lui?”. E a chi commenta: “No, io non ce la farei”, rispondo:  “Se potessi manderei volentieri anche Luca”.

E non perché io non ami i miei figli. Anzi, è proprio perché desidero il meglio per loro. E un mese con i nonni, in Puglia dove c’è il mare, il sole, la campagna, tanti amici e parenti, sono certa che per Marco è veramente il top.
Lo sento dalla sua voce, dal suo entusiasmo, dalle cose che mi racconta… Continua a leggere



La scappatella estiva si scopre dalla grafia

coppia

Estate = tradimenti?
Non è detto. Anzi!
Però ci sono delle persone che sono, diciamo, più predisposte di altre a concedersi al partner ufficiale e non solo.

Il caldo, i vestiti vedo non vedo, le scollature, le serate all’aperto, le tante occasioni… Insomma una serie di circostanze possono indurre in tentazioni.

Ma come si fa a capire se la propria dolce metà fa parte della schiera dei possibili infedeli?

La grafia può aiutare. E la nostra grafologa Candida Livatina ci spiega come fare a scoprirlo:

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Viva la mamma, ma viva soprattutto certe mamme!

Quando ero incinta speravo, immagino come tutte le mamme, che la creatura che portavo in grembo fosse sana e in salute. Avevo anche tanta paura del parto, perché è una fase delicata dove tante cose posso accadere.
E anche adesso che stanno crescendo, spero tutti i giorni, che la salute li accompagni.
Perché tanta apprensione?
Perché questa società, e lo dico con la tristezza nel cuore, non è adatta per i “diversi”. E un bambino con problemi spesso viene considerato “un peso” per la società.
Fino a che c’è la famiglia ad accudirlo si va avanti. Poi?
Da quando ho conosciuto Lena (la blogger de Il Mondo di Lena) vedo cose che prima non vedevo. O forse non volevo vedere. E sempre con più attenzione leggo il suo blog. E la ringrazio di esistere e anche di essermi amica perché mi ha aperto un mondo. Un universo prezioso.

Qualche giorno fa sul suo blog c’era un pezzo che mi ha colpito molto. Mi ha fatto pensare. L’ho letto e riletto. E sempre più mi sono immedesimata in quella mamma, in Marina Cometto, che ha dedicato la sua vita alla figlia affetta da una rara malattia.
E ora che l’età avanza si chiede: “Che sarà dopo di noi?

E aggiungo io: “Si può sperare nella morte della propria figlia come IL MEGLIO PER LEI, ed evitare così che, dopo la morte dei genitori, sprofondi nell’oblio di questa società?” Continua a leggere