Succede più o meno a tutti, anche nelle migliori famiglie, anche in quelle che sembrano uscite da uno spot pubblicitario: “discutere animatamente per l’educazione dei figli.
Quando il bambino fa una cosa bella, ognuno dei genitori si appropria del merito, con la tipica frase: “E’ proprio figlio mio”.
Ma quando il piccolo fa una cosa sbagliata, chissà perché, si punta sempre il dito verso l’altro: “E’ figlio tuo. E’ colpa tua se fa così, glielo hai insegnato tu…”
Oggi parliamo di questo con la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco cosa ci consiglia:
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Quando i bambini disegnano le persone di profilo
Oggi con la nostra grafologa Candida Livatino affrontiamo un argomento, secondo me, molto interessante.
Partiamo con una domanda: “I vostri figli hanno mai disegnato le figure umane o gli animali di profilo?”
Non capita spesso, ma accade. Come accade anche che disegnino le persone di spalla.
E tutto questo ha un significato ben preciso che la nostra grafologa ci svela…
Il momento migliore per imparare? Prima di dormire!
Sapete qual è il momento migliore per imparare, per ricordare qualcosa a lungo?
Esattamente prima di dormire.
Se dovete sostenere un esame, una interrogazione o semplicemente tenere a mente dei concetti, il segreto è fare un ripasso prima di andare a dormire. Vi servirà a ricordare meglio tutto. A dimostrarlo è uno studio condotto dall’università di Sheffield e pubblicato sulla rivista dell’Accademia di scienze americana (Pnas). In pratica apprende meglio chi dorme bene dopo aver imparato qualcosa di nuovo.
Il buon sonno è fondamentale per assimilare le nozioni ed avere buona memoria. Ed è anche per questo che gli esperti consigliano di leggere libri e fiabe ai bambini poco prima della nanna. Continua a leggere
A.A.A. Ovociti cercasi
A.A.A: ovociti cercasi disperatamente!
Sembra il titolo di un film e invece è pura realtà. A circa 7 mesi dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha reso possibile anche in Italia la fecondazione eterologa, la disponibilità di gameti, soprattutto ovociti femminili, è limitatissima per mancanza di donazioni e si sta registrando un vero ‘boom’ di
richieste di gameti provenienti dall’estero.
Insomma manca la materia prima. Continua a leggere
La paura e la diffidenza nei bambini. Perchè nascono e come vincerle?
Siamo arrivati all’ultimo appuntamento con le “emozioni dei bambini” piccoli.
Oggi la nostra psicologa amica la dottoressa Francesca Santarelli ci parlerà in particolare della paura e della diffidenza.
C’è una frase che mi ha molto colpita: “La fiducia del bambino nell’ambiente dipenderà dal comportamento dei genitori”.
E’ proprio vero!
Siamo noi che spesso trasferiamo le nostre paure ai nostri figli.
Quanti bambini hanno paura dei cani, solo perché la mamma ha lo stesso timore?
Mio figlio Marco ha paura dei burroni. Almeno così dice. In realtà sono io che ogni volta che facciamo una passeggiata in montagna gli ripeto: “Per favore allontanati dal bordo. Spostati al centro. Non ti sporgere…”
La verità è che sono io ad avere una paura folle di cadere nei precipizi e mi viene spontaneo mettere i miei figli “al riparo” da eventuali pericoli… Anche dove i pericoli non ci sono.
Mio marito mi rimprovera per questo. E così, per far capire a Marco che non deve avere queste paure, lo abbiamo iscritto ad un corso di arrampicata. Corso che a lui piace tantissimo. Adora fare questa attività…
Luca invece ha paura del buio. Ma nessuno di noi, in famiglia, ha questi problemi.
Allora, se non sono trasmesse da noi genitori, come nascono queste paure nei bambini? E cosa dobbiamo fare?
Ci spiega tutto Francesca Santarelli:
Bonus bebè 2015: chi ne ha diritto?
Il bonus bebè è stato confermato anche per il nuovo anno, ma con modalità di erogazione e requisiti per l’ottenimento diversi rispetto a quelli in vigore fino al 2014.
Sul blog “Il professionista risolve” tutti i dettagli
Ecco come scrive chi ha la testa nelle nuvole
Eccoci arrivati puntuali all’appuntamento con la nostra grafologa Candida Livatino.
Oggi parliamo di persone un po’ sconclusionate, che vagano con la fantasia, che hanno spesso la mente altrove, che partono da casa con una missione, un obiettivo e si perdono per la via, tornando con altri programmi, altri progetti.
Non ditemi che non conoscete gente così!
Osservate la loro scrittura, scoprirete un carattere distintivo: Il riccio della confusione.
Ecco cosa ci dice Candida Livatino: Continua a leggere
Bambini dimenticati in auto, con Remmy stop alle tragedie: ecco come funziona
Storie che arrivano dritte al cuore, che lo spezzano, che fanno piangere. Storie di bambini lasciati in auto, che muoiono, che se ne vanno per una dimenticanza. Tragedie come quelle di Elena, Jacopo, Luca. Drammi come quelli che nel mondo hanno coinvolto 700 famiglie. Come fare per mettere un freno a questa emergenza? E’ stato inventato un dispositivo, si chiama Remmy. I particolari sul blog Stradafacendo
Buon 2015!
Buon anno a tutti voi!
Spero che il 2014 vi abbia salutato lasciandovi un buon ricordo e che il 2015 sia cominciato nel migliore dei modi.
Per quanto mi riguarda… le vacanze non sono andate proprio come le avevo immaginate. A farmi compagnia, anzi a farci compagnia, è arrivata un’ospite indesiderata: l’influenza!
Siamo stati in Puglia, a casa dei miei genitori. Ed è stata una grande fortuna visto che loro si sono occupati a tempo pieno dei bambini. (A proposito… Grazie mamma!)
“Ti immagini se ci fossimo ammalati contemporaneamente io e te al Nord? Chi li avrebbe tenuti buoni quei due?” Mi diceva ogni tanto mio marito, per tirarmi sul il morale!
Magra consolazione! Continua a leggere
La tristezza e il disgusto nei bambini piccoli
Una mia amica, tempo fa, mi raccontò che quando andò in un orfanotrofio dell’Europa dell’Est, rimase impressionata da una scena: i bambini non piangevano, non chiedevano nulla, perché sapevano già che difficilmente sarebbero stati accontentati. Sembravano tutti super educati, ma avevano negli occhi un velo di tristezza profonda.
Fino ad allora non avevo mai pensato che anche i bambini piccoli o neonati potessero essere tristi. Che potessero provare profondamente questa emozione.
Invece è così, anche i neonati possono provare tristezza.
Oggi affrontiamo questo argomento con la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli: