In Italia 4 giovani su 10 hanno problemi di fertilità. Nei reparti di maternità dei nostri ospedali i parti sono sempre più multietnici (16%). Anche le donne che hanno subito trapianti d’organo o hanno avuto un cancro possono diventare mamme. L’allattamento al seno riduce il 22% delle morti dei neonati.
Troppa carne sul fuoco?
Effettivamente sono stati proprio tanti i temi affrontati nel corso del XIV Congresso nazionale della Società Italiana di Medicina che si è tenuto nel weekend a Firenze.
Ma questi quattro punti che vi ho riassunto in pillola sono quelli che mi hanno colpita di più.
Il dato che mi ha impressionato maggiormente è quello sulla fertilità: il 40% dei giovani tra i 18 e i 30 anni ha problemi a proliferare. Quasi uno su due. E’ veramente un dato altissimo.
Ma perchè? Sottoaccusa, secondo gli esperti, ci sono: inquinamento atmosferico, alimentazione scorretta, fumo e alcol. Ma anche i comportamenti sessuali a rischio.
“Individuare precocemente i problemi è il modo migliore per mantenere intatta la capacità riproduttiva. Un giovane su 4 con problemi riproduttivi mostra, infatti, tracce di lesioni da infezione cronica alla prostata, aspetto che fa pensare che si sarebbe potuti intervenire prima”, afferma Giovanni Maria Colpi, coordinatore regionale SIAMS della Lombardia e Direttore dell’Unità di Andrologia dell’Ospedale San Paolo.
Insomma i giovani, pensando di vivere alla grande ogni momento, fanno un po’ quello che gli pare, non pensando alle conseguenze future. E da adulti si ritrovano a rimpiangere i comportamenti di vita scorretti!
Altro punto affrontato nel congresso è stata la maternità multietnica: il 16% dei parti in Italia è relativo a madri di cittadinanza non italiana. Le aree geografiche di provenienza più rappresentative sono l’Africa (26,5%), l’Europa dell’Est e il resto d’Europa (26,1%), l’Asia (17,3%).
Io ho partorito alla clinica Mangiagalli di Milano che è una sorta di “fabbrica di bambini”. Ed effettivamente in tutte e due le mie esperienze ho notato che molte “compagne di travaglio” erano donne straniere.
Durante il Congresso sono stati forniti anche un po’ di numeri sulla medicina perinatale:
–Età media della madre al parto: 32 anni per le italiane e 29 anni per le straniere.
– Le visite: più dell’84% delle donne in gravidanza fa più di 4 visite ostetriche; più del 72% fa più di 3 ecografie durante gravidanza (3 è il valore raccomandato dal Ministero della
Salute).
– Le nascite pretermine: lo 0,9% dei nati nasce gravemente pretermine (< 32 settimane) e il 5,6% ha età gestazionale tra 32 < 37 settimane. Globalmente il 6,5% dei nati vivi è
pretermine.
– La mortalità infantile: 3,5 morti nel primo anno di vita per 1.000 nati vivi. In più della metà dei casi (2 per 1.000 nati vivi) le cause sono perinatali.
Ci sono poi gli altri due punti di cui vi ho parlato all’inzio del post: quello sull’allattamento al seno, che previene il 22% delle morti neonatali, e quello sui miracoli della medicina (oggi anche le donne che hanno avuto un cancro possono coltivare il sogno di diventare mamme), ma sono due temi che meritano, secondo me, due post a parte. Quindi ve ne parlerò più in là!