#Petaloso

petaloso
Non ci metto la mano sul fuoco, ma penso che se mio figlio, che frequenta la terza elementare, avesse scritto in un tema  “le margherite sono fiori petalosi, mentre i papaveri non sono molto petalosi”, avrebbe semplicemente portato a casa due errori.
Le maestre avrebbero sottolineato l’aggettivo (esattamente come sta facendo adesso il correttore word…) con la matita rossa e gli avrebbero detto solo che è una parola che non esiste nella lingua italiana.
Il caso si sarebbe concluso così, senza neologismi!
Mio figlio non si chiama Matteo, ma Marco. E la sua maestra non è Margherita Aurora.

Probabilmente avrete già letto sul Tgcom24, o su qualche giornale, in Rete o su Twitter la storia di Matteo, un bambino di terza elementare che ha scritto in un tema la frase che ho citato all’inizio, utilizzando l’aggettivo “petaloso” per descrivere un fiore con tanti petali.

La sua maestra ha sottolineato l’errore, ma ha precisato che si è trattato di un errore “bello”. Ha chiesto al bambino se aveva voglia di scrivere all’Accademia della Crusca chiedendo una valutazione sul nuovo termine.
Matteo lo ha fatto e l’ente fiorentino ha risposto definendo la parola  “Bella e chiara” e “Ben formata” ma ha anche precisato che per essere inserita nel vocabolario della lingua italiana deve diventare di uso comune, utilizzata abitualmente dagli italiani, esattamente come “coraggioso” che deriva da “coraggio + oso”.

La maestra ha twittato la notizia e in poche ore l’hashtag #Petaloso è entrato nelle tendenze Italia, arrivando fino alla prima posizione. A twittare #petaloso anche Matteo Renzi!

E così, almeno su Twitter, oggi tutto è diventato #petaloso.

Non so se questo termine (che a me piace tanto!), fra qualche anno lo troveremo davvero nel vocabolario della lingua italiana.

Ma questa è la storia del giorno, fa tendenza (come si dice sui social!) e merita di essere raccontata.

Sono andata a curiosare sul profilo Twitter della maestra Margherita ( @Marghe1973) e devo dire che mi è sembrato #petaloso anche quello!

Vi riporto alcuni suoi  tweet:

“Svegliarsi e trovare #petaloso nei TT. Mi sembra folle. Poi penso che forse abbiamo bisogno di sognare e questo sembra un sogno molto bello”.

“15 giorni fa ho dovuto chiudere in un numero Matteo e i suoi compagni. Dare i voti nella scuola elementare non é #petaloso neanche un po’”

Una curiosità: non è la prima volta che questa maestra fa notizia. Già a Pasqua dello scorso anno balzò agli onori della cronaca per i “compiti” assegnati ai suoi alunni di seconda elementare per le vacanze:

“Fai delle belle dormite riposanti, pisolini compresi.
Se il tempo è bello non stare chiuso in casa, ma esci e gioca all’aperto.
Passa tutto il tempo possibile con i tuoi genitori…
….Non dimenticare qualche bella coccola.
Gioca in allegria con fratelli, sorelle, cugini, amici, ricordando di avere rispetto e pazienza”.

 

#petalosi questi compiti, non trovate? 🙂