Mamme attempate? Cervello più attivo!

mamma_figlia_500Iniziare il lunedì con una notizia come questa dà una svolta alla giornata anche se fuori c’e foschia e piove: “Avere un figlio in età avanzata ha diversi contro, ma anche qualche pro. Le donne che hanno il loro ultimo bambino dopo i 35 anni saranno infatti mentalmente più lucide in età avanzata”.

Alla faccia del mio ginecologo che alla prima gravidanza mi definì “Primipara attempata” e avevo solo 34 anni (in verità quasi 35 😉 ).
Durante la seconda gravidanza, ormai 37enne, si guardò bene dal chiamarmi diversamente da “Signora!”.
Non sapeva, l’illustre medico, che davanti a sé aveva una futura vecchia saggia.

A rivelarlo è uno studio pubblicato sulla rivista ‘Journal of the American Geriatrics Society’, che ha incluso 830 donne, con età media di 60 anni. Le partecipanti sono state testate nelle loro capacità di linguaggio, memoria, attenzione, pianificazione, concentrazione e percezione visiva.

In particolare, le donne in post menopausa che hanno avuto la loro ultima gravidanza dopo i 35 anni avevano una migliore memoria verbale. Ed il beneficio riguardava anche coloro che non avevano portato la gravidanza a termine, a dimostrazione del fatto che, in modo sorprendente, anche le gestazioni incomplete sono benefiche. Coloro che avevano avuto la loro prima gravidanza dopo i 24 anni avevano un migliore controllo dell’attenzione, della memoria di lavoro, del ragionamento e del problem solving. L’uso della pillola o altri contraccettivi ormonali per almeno 10 anni, si mostrava collegato a migliore  memoria verbale e capacità di pensiero critico.

“Non intendiamo raccomandare alle donne di aspettare i 35 anni per avere l’ultimo figlio, ma questo è il primo studio che fornisce una prova evidente che vi è una correlazione positiva tra età più avanzata dell’ultima gravidanza e capacità cognitive nel post menopausa”, ha detto Roksana Karim, autrice principale dello studio e assistente professore di medicina preventiva clinica presso la Keck School of Medicine della University of Southern California.

La ricerca, che mette in luce il legame, ancora tutto da indagare di estrogeni e progesterone con le capacità cognitive, è stata sostenuta dal National Institutes of Health degli Stati Uniti.