Un gay, due gay, tre gay… sei gay?

gayMarco: “Luca, ripeti con me: un gay”
Luca: “Un gay”
Marco: “Due gay”
Luca: “Due gay”
Marco: “Tre gay”
Luca: “Tre gay”
Marco: “Quattro gay”
Luca: “Quattro gay”
Marco: “Cinque gay”
Luca: “Cinque gay”
Marco: “Sei gay?”
Luca: “No. Marco ho risposto bene?”
Marco: “Certo, fratello!”

Io, mentre stendevo la biancheria, in silenzio ascoltavo questi loro discorsi senza senso.
Ad un certo punto ho sbottato: “Marco, mi dici che cos’è questa fesseria?”

E lui: “E’ un gioco che facciamo a scuola!”

Io: “Un gioco? Che bei giochi che fate, educativi e soprattutto intelligenti. Bravi!
Ma tu sai che significa gay?” Continua a leggere



Imparare ad aspettare è un dono che si impara da piccoli

bambino_disobbediente

Vizi, giochi e stravizi.
I nostri nonni prima e i nostri genitori poi, non ne avevano, o ne avevano pochi. Forse perché sapevano già che pur chiedendo non avrebbero ottenuto nulla.
La generazione successiva ha imparato a chiedere e talvolta ad ottenere.
I nostri figli, invece, vogliono e pretendono tutto e subito. E se non lo ottengono sono guai.
Arriva il finimondo: pianti, disperazione, scene da panico, urla…
Perché?
Siamo noi genitori a non saper dire i “NO” giusti? Siamo noi che non sappiamo imporci con autorità e autorevolezza?
Eppure “Imparare ad aspettare è un dono che si impara da piccoli” e insegnarlo ai nostri figli è un nostro dovere. Li aiuteremo a tollerare e superare le frustrazioni che la vita gli presenterà.

Parola della psicologa amica Francesca Santarelli, che oggi ci parla proprio di come i NO facciano crescere e fortifichino molto più dei SI’.

Accontentare in tutto e per tutto i nostri figli ci facilita la vita, ci evita tante scocciature, ma rende i futuri adulti incapaci di accettare le sconfitte e li renderà molto più vulnerabili.

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