Settembre, che incubo!

settembre“Basta pensare positivo e cercare la soluzione più semplice e meno faticosa per tutti”.

Questa frase, ormai, me la ripeto tutti i giorni come un mantra…

Funziona quasi sempre. Ogni tanto, però,  ve lo confesso, vengo sopraffatta dallo sconforto… e mi chiedo: perché da agosto non si passa direttamente a ottobre?

Sì, mi piacerebbe saltare settembre.

Già tornare dalle ferie, riprendere il lavoro, la casa e tutto il resto, non è semplice.
Se poi a tutto questo bisogna aggiungere il fatidico quesito: “Dove porto i bambini?”, la situazione si complica. E non poco.

Settembre per me è come la pentolaccia della strega maligna: ogni problema è un ingrediente della pozione magica. Se tutto fila liscio… ottobre arriverà in un lampo. Ma se tutti gli ingredienti non si amalgamano perfettamente, l’intruglio esplode…

Gli ingredienti sono pochi ma potentissimi e anche molto costosi:

  • Trovare un centro estivo che possa tenere i bambini da fine agosto all’inizio della scuola
  • Trovare la babysitter per l’inverno, possibilmente giovane, automunita e tanto paziente
  • Spuntare, voce dopo voce, la lunga lista delle cose da comprare e da portare a scuola (e nel mio caso… due liste)
  • Trovare l’incastro giusto per i primi giorni di scuola, quando i bambini ripartono a regime ridotto, ossia solo mezza giornata.

 

E se per i primi due punti la macchina organizzativa della mamma si mette in moto già a partire da giugno. Non so per voi, ma personalmente il punto che più mi manda in crisi è il quarto.

Ogni anno mi pongo la stessa domanda: “Perché dopo tre mesi di vacanza… questi bambini devono tornare a scuola con un ingresso soft, a piccole dosi?”

I primi tre giorni solo mezza giornata… Ma perché?

Per mettere in difficoltà i genitori che non hanno i nonni? Trattasi di complotto?

E io già mi reputo fortunata perché non ho inserimenti da fare. Ma vogliamo parlare delle 3 o delle 4 settimane di inserimento che vengono chieste per i bambini che devono frequentare il primo anno di nido o di materna?

Semplicemente folle. Ci sono bambini che già dopo i primi giorni di materna sono pronti per il tempo pieno. Ad esempio quelli che arrivano da anni e anni di nido, baby parking, etc…
Altri, invece, che hanno bisogno di più tempo per ambientarsi.
A mio avviso bisognerebbe distinguere i casi e accettare già da subito quelli che non hanno difficoltà.

La mia più profonda solidarietà a tutte le mamme stanno per cominciare l’avventura dell’inserimento al nido e alla materna!

Armatevi di pazienza e … di permessi al lavoro.

E sì, perché subito dopo le ferie di agosto, ogni datore di lavoro è strafelice di concedere raffiche di permessi alle mamme appena tornate dalle ferie estive! (Vogliamo parlare anche di questo aspetto?)

In ogni caso per me questa è la settimana “Incubo”.

Luca lunedì ha iniziato il terzo anno di scuola materna. Per i primi tre giorni la campanella suonerà alla una. Da giovedì tempo pieno.

Marco inizierà giovedì e la campanella suonerà alle 12.30 nei primi due giorni…

Quindi devo uscire alle 12.30 prendere Luca e portarlo al baby-parking e tornare di corsa al lavoro.
Giovedì e venerdì Luca inizierà il tempo pieno. Ma io dovrò uscire alle 12.00 andare a prendere Marco, portarlo a casa, preparagli da mangiare e poi portarlo dalla nuova baby sitter e tornare al lavoro….
E alle 18.00 uscire dall’ufficio di corsa, fare il giro per riprendermi i cuccciolotti, portarli a casa, preparare la cena, eccetera eccetera eccetera…

Se arrivo a sabato sana e salva… per me ottobre è alle porte 🙂