Bella domanda vero?
Io ho archiviato da poco questa pratica e devo dire che liberi da pannolini si vive molto meglio! 🙂
Ma mentre con Marco la fase dello spannolinamento è stata veloce e indolore perché il bambino era pronto per il grande passo. Con Luca è stata difficile e piuttosto lunga. A due anni e mezzo, secondo me, era ora di toglierlo, così approfittando dell’estate ho accelerato quelli che erano i suoi tempi. Esito: siamo andati avanti mesi e mesi tra pantaloni bagnati e infiniti cambi al giorno.
Di notte, invece, ha voluto tenerlo. E su questo l’ho accontentato. Ma ha continuato a mettere la mutandina speciale praticamente fino alla settimana scorsa. Poi da solo ha deciso che era ora di andare a letto come i grandi!
E finora, incrocio le dita, non ha mai bagnato il lettino!
Ma come si fa a capire quando è arrivato il momento di togliere il pannolino?
Affrontiamo questo argomento con la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli, anche lei alle prese con questa delicata fase con il suo bambino.
Vediamo cosa ci consiglia:
“Ciao a tutte mammine!
Questa settimana vorrei affrontare con voi una fase che probabilmente alcune di voi hanno già superato e la ricordano con emozioni di tenerezza, simpatia o di grande fatica. Altre magari, si trovano ancora molto lontane da questa tappa e altre ancora invece, forse si trovano esattamente nella fase in cui mi sto trovando ora io: decidere come e quando iniziare a togliere il pannolino al proprio cucciolotto!
Ma …..come sempre in questa sede, prometto che metterò da parte il mio essere mamma e indosserò i panni della professionista che sono, con la speranza magari, di fare un ripassino anche alla mamma che c’è in me!!!!
Il controllo sfinterico denota la capacità del bambino di avere il controllo volontario dei muscoli dello sfintere, cioè quelli che consentono di trattenere e rilasciare la pipì e la popò con un atto volontario. Una capacità fisiologica che matura intorno ai 2-3 anni con differenze sostanziali tra un bambino e l’altro.
Il controllo sfinterico, non corrisponde, dunque, alla capacità di riconoscere lo stimolo della pipì o popò ma corrisponde alla capacità di trattenere e rilasciare volontariamente i muscoli dello sfintere quando si hanno stimoli. Per questo è un atto complesso e difficile da riconoscere se non con una attenta osservazione. Allora che fare? I genitori, spesso, si sentono preoccupati in merito a questo argomento perché pensano che il bambino “resterà indietro” rispetto agli altri bambini della sua età che hanno già tolto il pannolino. La preoccupazione non aiuta a riconoscere il momento giusto ne ad affrontare con serenità un momento tanto delicato.
Per rassicurare, i genitori, posso dire che la prematura o tardiva capacità di andare al bagno da solo non denota in alcun modo una maggiore o minore intelligenza del bambino, ma rappresenta solo il tempo specifico del suo sviluppo necessario a far maturare quei muscoli ed il loro controllo. La cosa più importante è riuscire a seguire i tempi del proprio bambino senza anticiparli o ritardarli eccessivamente e tornando indietro se occorre.
Come capire che è arrivato il momento?
Quando sono presenti le condizioni sottostanti potremmo esserci vicini:
- Il bambino ha almeno 2 anni di età;
- quando cambiate il vostro bambino, il pannolino è spesso asciutto;
- il bambino è capace di salire le scale alternando il passo;
- il bambino comunica prima lo stimolo della pipì e poi la rilascia nel vasino.
Il controllo sfinterico può essere condizionato dalle sollecitazioni esterne (richieste, ricompense, punizioni) ma se le sollecitazioni non corrispondono al momento in cui è avvenuto lo sviluppo allora nel tempo si manifesteranno regressioni e problemi nella padronanza di questa attività (es. enuresi o encopresi). Il risultato è una profonda mortificazione del bambino che si ritrova bagnato o sporco in un’età incongrua e per questo oggetto di giudizi negativi da parte degli adulti o di altri bambini. Gli stessi genitori si sentiranno in ansia per un problema che inizialmente non c’era.
Quindi è importante aspettare, riconoscere il momento probabilmente appropriato e avere il tempo necessario da dedicare a questa attività. E’ opportuno iniziare per gradi (es. continuando a tenere il pannolino, iniziare a portare il bambino sul vasino periodicamente; togliere il pannolino durante il giorno e rimetterlo di notte; togliere il pannolino per la pipì e rimetterlo per la popò, etc), associare ai momenti dedicati alla pipì qualcosa di piacevole (es. la lettura di una favola in tema, un momento di vicinanza con la mamma, due chiacchiere sulla giornata trascorsa o da trascorrere, etc), non innervosirsi se il bambino si sporca ma cambiarlo il prima possibile rassicurandolo che con il tempo non accadrà più. Se poi vi accorgete che avete tolto il pannolino al vostro bambino troppo presto potete tranquillamente tornare a rimetterlo per ritentare più avanti. Create una modalità che sia congeniale a voi e al bambino e non dimenticate mai di spiegare al bambino quello che sta accadendo.
Per appuntamenti con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com