“Maria, perché tutte le volte che ti sento parlare mi passa la voglia di avere figli?”
Questa è stata la bella domanda che mi ha rivolto il mio collega dirimpettaio quando mi ha vista sbottare per l’ennesima volta!
“Entra nel club… e poi ne riparliamo”, gli ho risposto.
“In ogni caso- ho aggiunto- se non hai nonni vicini, uno stipendio da re, eccetera eccetera… pensaci tre volte. E se ne fai uno, pensaci 10 volte prima di fare il secondo perché i problemi non raddoppiano, ma aumentano incredibilmente e in modo esponenziale!”
“Sei la voce dell’ottimismo oggi, come dire “Viva la mamma!”, ha commentato un’altra collega vicina sorridendomi.
E io: “Dopo aver devoluto buona parte del mio stipendio in aiuti vari per malattie bimbi il mese scorso, martedì avevo tirato un sospiro di sollievo pensando: per questo mese ho già dato. E invece, evidentemente, ho dato poco visto che oggi mi hanno chiamata da scuola dicendomi che Marco ha la febbre”.
Dovrò telefonare alla pediatra, ma vedo già lo streptococco dietro l’angolo…
Questo significa antibiotico, assenze a scuola… eccetera, eccetera, eccetera.
Non ce la posso fare!
Non voglio fare sempre la lagnosa. Ma è dura.
Ci sono tanti, infiniti, momenti belli. Quando Luca la sera si accuccia su di me e mi dice: “Mamma oggi sono io la tua copertina!”, oppure quando si avvicina mentre gioco (raramente) a Candy Crush e mi dice: “Quante vite hai?” E io: “Poche” e lui mi risponde: “Non ti preoccupare mamma, sono io la tua vita”.
Oppure quando mi chiede: “Perché hai sposato papà?” E io “Perchè mi piace”. E lui: “E io ti piaccio?” E io: “Certo”. E lui conclude: “Allora mamma vuoi sposare pure me?”
Mi chiedo: “Che cosa sarebbe la mia vita senza Luca?”.
E quando li vedo giocare insieme e ridere allegramente mi dico: “Ho fatto proprio bene a farne due”.
Ma quando la notte Luca si sveglia mille volte perchè vuole il mio collo, la mia mano, l’acqua, vuole fare la pipì e tutto il resto, quando la mattina sbraito come una pazza perché ci dobbiamo sbrigare e non mi ascoltano. Quando la sera mi fanno esaurire per andare a dormire. Quando litigano e si menano. Quando torno stanca da lavoro e vorrei solo riposare e invece loro sono carichi a mille… tra me e me penso: “Ma chi me l’ha fatta fare!”
E quando, mentre sono in ufficio presa dai mille lavori, magari in riunione, o con il capo, squilla il telefono ed è la scuola… mi dico: “Non ce la posso fare!”
Ma se qualcuno mi chiedesse: “Rifaresti tutto?”
Gli risponderei 1000 volte sì, perché è vero che mi fanno esaurire, stancare, urlare, sbraitare, … Ma sono i miei figli. E io li amo.
Ed ora… speriamo che Marco guarisca presto. In ogni caso a distanza di due giorni siamo di nuovo punto e a capo. Finita una cosa, ne arriva un’altra. Altro giro… Altra corsa!
Signori prego… si parte! In carrozza.