Non ha nulla a che vedere con le mamme, né con i figli. Ma la quarta e ultima lettera da Damasco di Toni Capuozzo mi ha toccato le corde dell’anima. Un racconto tanto meraviglioso quanto struggente. Secondo me merita:
“Eccola, Maloula. Potrebbe essere un paese di Calabria, o dell’Abruzzo, accovacciato ai piedi della montagna. Con tante case incomplete, come da noi, e qualcuna, quella di chi ha fatto il pellegrinaggio a Gerusalemme, con una traccia di azzurro che sta scolorendo nel buio che cala. Non so come sia la via d’ingresso (Maloula, in aramaico vuol dire” ingresso”), perché ci siamo entrati nell’oscurità, attraverso i frutteti e i campi, attraverso il cimitero, in silenzio.
Maloula è una città morta.
Aveva duemila abitanti, e molti di più l’estate, per il fresco dei suoi milleduecento metri, e più ancora il 7 di settembre, alla festa della Santa Croce, con i suoi fuochi d’artificio e l’hotel Ambasciatori, in cima al paese, pieno di turisti.
Quest’anno, a settembre, il paese è caduto in mano ai jihadisti, per tre giorni.” … CONTINUA