Che bella lezione di vita!

Qualche settimana fa a casa di mio fratello ho conosciuto una coppia con un figlio di quasi 4 anni.
Un bel bambino, vispo, intelligente, allegro, curioso, molto simpatico e affabile.

Un bambino come tanti, direte voi. Sì, ma con una particolare storia alle spalle.
E’ nato a 25 settimane di gestazione e quando è venuto alla luce pesava poco più di 600 grammi.

Ha impiegato un po’ a recuperare, ha subito anche diversi interventi, ma la sua tenacia e la sua grinta hanno fatto di lui un bambino speciale, un dono della vita.

Ho provato grande stima e grande ammirazione anche per i genitori.
Si sono trovati catapultati in questa avventura senza preavviso, in un giorno qualunque, quando tutto, fino all’attimo prima, sembrava andare per il verso giusto. Una bella gravidanza.

Di punto in bianco delle contrazioni forti. La corsa all’Ospedale più vicino, per scoprire che quella struttura non aveva la TIN (terapia intensiva neonatale) e che se rimaneva lì il bimbo sarebbe morto. L’avrebbero fatta abortire.
Esattamente come stava accadendo ad una mamma che era ricoverata lì, nella stessa stanza dove avevano messo lei. Si toccava la pancia, solo 22 settimane, troppo poche per poter fare qualcosa. Ma sentiva ancora il bambino che si muoveva e piangeva disperata all’idea che non l’avrebbe mai potuto coccolare.

No. Non poteva finire così. In elicottero è arrivata a Torino e lì grazie alle cure e alla capacità dei medici e di tutta la struttura il bambino è nato. Piccolo, piccolissimo, ma con un grande cuore e una grande voglia di vivere.

Sono stati mesi duri, durissimi quelli vissuti da questa giovane coppia nella TIN. Il pianto e lo sconforto si confondevano spesso con la speranza.
Esultavano quando il piccolo prendeva 10 grammi e si disperavano quando il giorno dopo ne perdeva 20 e anche di più.
Il traguardo del chilo sembrava quasi irraggiungibile.
E poi complicazioni su complicazioni.

Mi viene la pelle d’oca solo a raccontarvelo.

Mentre li ascoltavo guardavo quel piccolo miracolo che giocava con Marco e Luca.

Nulla poteva far pensare che così piccolo avesse già un grande passato alle spalle. Era così solare e gioioso, proprio come i genitori. Che bella famiglia!

“Caspita, dopo un’esperienza difficile come la tua, pensare ad un altro figlio è improponibile, vero?”, ho chiesto alla mamma un po’ ingenuamente (o forse un po’ stupidamente)

E lei mi ha risposto: “La vita è un dono meraviglioso, questo figlio è il regalo più grande che io abbia ricevuto, e se ne arriveranno altri li accoglierò con lo stesso entusiasmo”.

Che bella lezione di vita!