Un weekend all’insegna del divertimento ad HalLEOween

pappagalli

Image 7 of 9


Eccomi qua a raccontarvi il nostro weekend trascorso a Minitalia-Leolandia.
Nonostante tutti i buoni propositi, sabato mattina non siamo riusciti ad arrivare a destinazione prima delle 11:00.
I bambini, neanche sto a raccontarvelo, erano felicissimi.
Rispetto alla prima volta non c’è stato l’effetto sorpresa. Conoscevamo un po’ il parco e sapevamo come muoverci. Ma avevamo un elemento in più: Luca.
E vi assicuro che non è un elemento da poco 🙂

Avevo stampato un foglio con gli orari degli spettacoli: Ore 12:00 cowboy e can can. Alle 14:00 lo spettacolo dei pappagalli. Alle 15:00 Peter Pan e Capitan Uncino. Alle 16:00 la baby dance.

Ciononostante non siamo riusciti a fare tutto quello che volevamo, e così siamo “dovuti” tornati anche la domenica. Il biglietto dà questa possibilità: tornare gratuitamente il giorno dopo. Detto tra noi, una figata!

Non mi ero resa conto di quanti giochi ci fossero anche per i piccoli di 90 cm. L’altra volta, siccome Luca non c’era, ci eravamo concentrati sui giochi per i bambini un po’ più grandi, ossia dai 105 cm.
E invece ci sono ranocchie saltarine, le classiche giostre con cavalli e carrozze che fanno giro giro tondo, trenini di ogni forma, lunghezza e colori, ruote panoramiche, castelli da esplorare, e tanto altro ancora.

Luca voleva salire ovunque. Marco interpretava il ruolo del saputello fratello maggiore, per cui gli diceva: “Tranquillo Luca, ti porto io!”

Si respirava un’aria stregata: tutto era decorato con zucche arancioni di ogni dimensione (da quelle vere a quelle giganti), migliaia di zucche, infinite e poi ragni e ragnatele, streghe, maghi, fattucchiere e vampiri.

C’erano tantissimi bambini mascherati, truccati. E anche tanti genitori con mantelli e cappelli da streghe. (Nel mese di Halleoween chi va in maschera paga meno l’ingresso: 14 euro)

Luca è rimasto rapito dallo spettacolo dei pappagalli. C’erano pappagalli che andavano in bicicletta, sullo scivolo, che suonavano il pianoforte, che suonavano la campanella contando i tocchi. Bello!

E poi subito dopo siamo andati a teatro per vedere lui: Capitan Uncino.
E neppure questa volta ha deluso le mie aspettative: è stato straordinario!
Prima dell’inizio dello spettacolo, senza trucchi né inganni, l’attore si è esibito sul palco. Un modo divertente per scaldare il pubblico. E vi giuro… sono stati 10 minuti di risate pure. Di quelle che fanno venire il dolore agli addominali. Si sono svegliati anche i muscoli che erano andati in letargo un po’ di anni fa!

Quante risate!

Poi è cominciato lo spettacolo. 30 minuti di magia.
L’unico neo? (Se posso permettermi di fare una critica): Peter Pan era una donna. E non me lo aspettavo. Bravissima, per carità.
Ma non mi aspettavo una figura femminile al posto del ragazzo dell’Isola che non c’è!
I duetti al femminile non mi hanno convinta molto.

I bambini, però, non se ne sono neppure accorti. Per loro è stato stupendo e basta.

E come tutte le cose belle… è durato poco. 30 minuti, quando ci si sta divertendo, passano davvero in fretta.
Sigh!

Alle 16:00 tutti alla baby dance.

E subito dopo siamo andati a sperimentare la giostra nuova (la volta scorsa non c’era): le navi da combattimento che sparano acqua dai cannoni!
Eravamo bardati, coperti con le cerate. Quindi non temevamo gli attacchi di coloro che erano sulle altre navi! Abbiamo sparato al più non posso!
Colpiti e affondati!! Una giostra di puro divertimento.
Luca, però, si è spaventato. Così lui è sceso accompagnato dal papà. E io e Marco abbiamo continuato a battagliare sparando acqua a più non posso!

Verse le cinque del pomeriggio, Luca, stracotto, si è addormentato sul passeggino. E così Marco ha avuto la possibilità di andare anche sulle giostre per i bambini “grandi”, come dice lui!

Alle sei tutti a casa.

Neppure il tempo di metterlo in macchina e pure Marco è crollato.

La sera, forse perché ancora stravolti, hanno fatto un sacco di capricci.

La domenica mattina è passata così, in casa, tra lavatrici da fare e panni da stirare.

Verso le 12 e mezza siamo usciti. Si fa pranzo al sacco (avevo preparato le lasagne!)

“Torniamo a Minitalia?”, ho chiesto ai bimbi.

Ovviamente la risposta è stata un “sì” corale. Ma mio marito non era dell’umore giusto. E questo un po’ ha rovinato l’atmosfera.

Abbiamo fatto cose diverse. Niente spettacoli. Ma abbiamo visitato l’acquario, il rettilario, la fattoria con gli animali. Siamo andati sul trenino lungo che passa nella galleria dei fantasmi. E poi i bambini sono andati sulle giostre dei piccoli.

Alle cinque e mezza siamo andati via. E pure questa volta i bambini hanno fatto appena in tempo a salire in macchina e sono crollati.

La sera capricci a volontà.

Forse li ho fatti strapazzare un po’ troppo. Ma non capita tutti i weekend di andare a Minitalia-Leolandia. Due giorni di sole, di caldo, streghette e zucche e giostre e giochi a volontà.

Stamattina li sentivo che chiacchieravano. Cosa si dicevano?

“La prossima volta che andiamo a Leolandia….”

Ma dico… ci siamo appena stati!

Per loro non è mai troppo. Non gli basta mai!